Eraldo Pecci gioca Fiorentina-Torino

Dal 1975 al 1981 ha vestito la maglia del Torino, poi dal 1981 al 1985 quella viola sfiorando la vittoria del terzo scudetto nella stagione 1981-1982. Eraldo Pecci è un grande doppio ex della gara che vede i viola in Champions League e il Toro a combattere fino all'ultima giornata per la salvezza, a partire da domenica prossima...
La Fiorentina lotta per il quarto posto, il Toro per la salvezza. Domenica sarà una gara all'ultimo sangue?
"Beh, se fosse stata a Torino sarebbe stata sicuramente una partita più equilibrata. Giocando a Firenze la partita è quasi segnata e dal finale scontato. Ci saranno due squadre in campo dalle forze dispari e credo che per il Toro sia un'utopia solo il pensiero di portar via punti a Firenze. Credo che ci sarà una sola squadra avvantaggiata domenica al Franchi e sarà la Fiorentina".
Si aspettava molto di più dal campionato del Torino?
"Certamente. Mi aspettavo molto di più dal Torino, ma con tutta sincerità mi aspettavo molto di più in questa stagione anche dalla Fiorentina che, in certi momenti, ha deluso molto le aspettative risposte su di lei ad inizio stagione".
In settimana ci sono state polemiche tra la società, i giocatori e i tifosi. E, negli ultimi giorni, un'altra polemica tra Pasqual e la società viola. Tutto ciò potrà influire domenica in campo?
"Se le polemiche che ci sono a Firenze dovessero influire sul risultato della partita di ogni domenica, la Fiorentina retrocederebbe ogni anno perché le polemiche, anche ben più fastidiose, hanno sempre fatto parte della città. Io ci ho giocato e conosco bene l'ambiente fiorentino. Conosco i pregi e i difetti. Quindi non starei a preoccuparmi per una polemica o due".
Corsa Champions: è un duello tra Genoa e Fiorentina o la Roma può ancora sperare?
"Ormai la considero una corsa a due con la Fiorentina nettamente avvantaggiata sul Genoa. La squadra di Gasperini ha giocato molto bene fino ad oggi, è entrata nelle simpatie della gente e meriterebbe sicuramente un posto in Champions, ma si mormora che la società abbia già ceduto Milito e che a fine stagione venga fatta una mezza rivoluzione in rosa. Non so quanto siano vere queste voci, ma sicuramente potrebbero dare fastidio e, ora come ora, non so neanche quanto il Genoa stesso sia convinto di raggiungere questo obiettivo. La Fiorentina, essendo adesso anche davanti a tutti, è la super favorita. La Roma, invece, la considero fuori dai giochi, molto indietro e non solo per la posizione in classifica, ma anche per ciò che ha fatto vedere nell'ultimo periodo".
In zona retrocessione, invece, chi vede favorito per la salvezza?
"Beh, il Torino ha un punto in più del Bologna e tre punti in più del Lecce, ma ha il calendario a parer mio più difficile. Se gioca come ha giocato domenica scorsa, ritengo possibile la salvezza del Toro, ma se continua con gli alti e bassi che hanno caratterizzato la sua stagione, rischierà molto. Credo che la lotta per non retrocedere durerà fino all'ultima giornata di campionato".
Lei, che ha quasi vinto uno scudetto a Firenze, mi sa dire cosa manca a questa Fiorentina per competere per quel tipo di obiettivo?
"E' il quasi che non va bene...ma a parte quello scudetto perso nel 1982, penso che questa Fiorentina abbia fatto molto bene e sia migliorata negli ultimi quattro anni, ma che per arrivare a competere per lo scudetto debba ancora fare il salto di qualità definitivo. E quello è il più difficile di tutti da fare e, aggiungo, non è obbligatorio farlo. La Fiorentina dei Della Valle ha lavorato molto bene, ma per lo scudetto non è ancora pronta".
Ritiene che Liverani avrebbe ancora potuto far comodo alla Fiorentina?
"Sì, ritengo che Liverani potesse far ancora molto comodo alla Fiorentina e ritengo, allo stesso modo, che Felipe Melo sia un ottimo acquisto da parte dei viola con caratteristiche completamente diverse dal regista del Palermo. Aggiungo che per me i due avrebbero potuto convivere molto bene nel centrocampo viola, ma concludo dicendo che le mie sono valutazioni fatte da lontano, non essendo dentro l'ambiente Fiorentina. Posso anche sbagliarmi e, se la società ha fatto questo tipo di scelta, evidentemente l'ha ritenuta opportuna".