Atzori: "Presto per parlare di Catania"

Gianluca Atzori, attuale tecnico del Ravenna, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tuttmoercatoweb per parlare del suo possibile approdo sulla panchina del Catania come sostituto di Walter Zenga.
Negli ultimi giorni è uscita la voce di un suo possibile passaggio sulla panchina del Catania, cosa c'è di vero?
"Assolutamente niente perché io non ho sentito nessuno. Ho lavorato là l'anno scorso facendo l'allenatore in seconda, mi sento coi vecchi collaboratori, ma non c'è assolutamente altro".
I rapporti con Lo Monaco però sono sempre rimasti buoni?
"Non avevamo grossi rapporti in quanto io ero solo l'allenatore in seconda, però non è successo mai niente e di problemi non ce ne sono stati. Non ci siamo mai confrontati comunque, posso dire di aver avuto un buon rapporto se quello si può chiamare rapporto".
Comunque le piacerebbe tornare a Catania come primo allenatore?
"E' un sogno, ci mancherebbe altro, ma non mi sembra ci siano i presupposti. Walter sta facendo benissimo e non credo la società possa scegliere me che quest'anno ho fatto per la prima volta il primo allenatore".
Visto che lei conosce l'ambiente magari può sapere se a loro non spaventa il fatto di puntare su un giovane
"Questa domanda dovreste farla ad un'altra persona. Se lei mi chiede se ho sentito qualcosa di questo genere posso rispondere assolutamente no. Forse il buon campionato fatto qui col Ravenna ha destato l'interesse di alcune società, ma il Catania no".
Ma interesse di squadre di Serie A?
"No, di categoria inferiore".
Serie B? E ci può dire magari chi?
"Assolutamente no, ho chiesto loro di lasciarmi stare perché mi voglio concentrare solo sui playoff da affrontare adesso con questo Ravenna. E' la squadra della mia società e non vorrei aver nessuna distrazione. Mi han fatto piacere i complimenti ricevuti, ma questi discorsi preferisco farli una volta finito il campionato".
Passare dalla C alla A o alla B le fa paura?
"No perché quando mi ritrovo su un campo sono a mio agio ed è come stare a casa mia. Vorrei restare al campo e rimanerci sempre, percui quando si tratta di queste cose non ho mai timori".
Lei è stato l'anno scorso il secondo di Baldini, si aspettava un campionato così per lui all'Empoli?
"C'è stata sicuramente qualche partita che non è andata come doveva andare, ma penso che anche ad Empoli siano in piena corsa per i playoff. Magari qualcuno si aspettava di più, ma bisogna considerare che ci sono altre squadre come il Bari, il Livorno, il Parma che sono grandissime squadre e ci può stare che l'Empoli sia poco dietro".
Ora crede nei playoff?
"Beh sì, ora ci può stare perché al Parma manca un punto per la A e di conseguenza non vedo come l'Empoli o altri possano raggiungerli. Faranno i playoff e se la giocheranno con le altre".
Tornando a lei, oltre ad averla messa sulla panchina del Catania le hanno anche attribuito il primo giocatore, Pratali, che ha giocato con lei ad Empoli
"Continuiamo a dire che se non ho saputo niente dal Catania non ho saputo nulla neanche di Pratali. Se non ricordo male a gennaio volevano prenderlo, ma a me non mi ha interpellato nessuno".
Comunque i rapporti fra lei e Pratali sono ottimi no?
"Questo lo posso garantire, abbiamo fatto un anno meraviglioso insieme e giocato diverse battaglie. Conosco che tipo di ragazzo è e a volte ho condiviso anche la stanza".
Quindi un domani magari le piacerebbe condividere la stessa squadra di nuovo?
"Un Domani se volesse giocare nella mia squadra mi farebbe certamente piacere, è ovvio".
E conoscendolo, secondo lei, come mai non si è trovato bene a Torino?
"Non lo so, la cosa mi ha sorpreso molto perché ad Empoli ha fatto vedere cose straordinarie. Pensavo fosse l'ambiente che faceva per lui, ma devo ammettere che le difficoltà che hanno colpito la squadra lo hanno contagiato e non ha saputo venirne fuori. Si tratta di una stagione non esaltante, sotto le aspettative della società ed è normale che anche lui ne abbia risentito. Mi auguro per lui che si possa riprendere".