Fiorentina: Conferme su Palombo e Campagnaro

In questa Fiorentina entrata stabilmente nel gruppo delle migliori e che a 180 minuti dalla fine del campionato ha ormai quasi il quarto posto in tasca ed è a un sol punto dal terzo, in questa Fiorentina che in 150 partite di serie dal 2005-06 a oggi, da quando nel club viola si è creato il sodalizio Corvino-Prandelli ha saputo mettere assieme qualcosa come 280 punti (meglio hanno fanno solo Inter, Milan e Roma) nessun giocatore è in vendita, neppure quelli (vedi Felipe Melo o Adrian Mutu) che hanno un ricco mercato e importanti richieste. A ribadirlo è lo stesso Pantaleo Corvino appena rientrato da una missione in Sudamerica dove l'emissario viola molto ha visto ma, fa capire, zero concluso.
Un messaggio chiaro, diretto, rivolto a quei club - dal Real Madrid all'Inter a quelli inglesi molto interessati al nazionale brasiliano - che pensano che la squadra viola sia una facile terra di conquista. «Noi non vendiamo nessuno a meno che non sia un giocatore a chiedermi di andar via. In questo caso - spiega il ds viola - faccio partire la trattativa. Comunque finora nessuno me lo ha chiesto, e noi siamo consapevoli che questo gruppo non deve essere smantellato. E' una Fiorentina difficilmente migliorabile e se interverremo, dopo che io e Prandelli avremo parlato e valutato, lo faremo per immettere qualità e non quantità».
Insomma, le strategie paiono definite così come il colpo-Crespo che Corvino preferisce per correttezza ancora non ufficializzare anche se già messo a segno: «Essendo uno svincolato può essere contattato ed è un obiettivo», risponde ribadendo poi che a fine stagione chiederà al cda di poter applicare a ciascuno giocatore una clausola rescissoria. Altri obiettivi? Al solito il ds non fa nomi anche se Palombo, Campagnaro, Ivanovic sono giocatori da tempo seguiti e stimati per una Fiorentina che mira a stare in alto il più a lungo possibile e non ha la necessità di fare cassa: «Ricordatevi che la nostra proprietà in passato ha rifiutato 25 milioni dall'Inter per Toni e 20 dalla Roma per Mutu», afferma Corvino pur dovendo fare i conti con un passivo di circa 20 milioni di euro a fronte dei 50 spesi l'estate scorsa e dei 30 rientrati dalle cessioni e con il fatto che al momento non è stato fissato alcun budget per la prossima campagna-acquisti: l'unica certezza riguarda il monte ingaggi che, spiega il ds, non dovrà superare i 20 milioni di euro netti.
«Aspetto che la mia proprietà mi dia indicazioni. In ogni caso i tifosi stiano sereni, io, Prandelli e i Della Valle abbiamo dimostrato in questi quattro anni di essere una garanzia, siamo stati bravi, abbiamo sbagliato poco e sappiamo muoverci grazie al lavoro e anche alla fantasia».
Quindi si cercano le occasioni migliori, giovani interessanti, gli svincolati giusti, il tutto mentre è in corso il rinnovo di Jorgensen che è diventato un braccio di ferro e i viola domani affronteranno in amichevole il Mezzana. Più di tutto però ora contano i prossimi 180': «Sapere che la Juve ci teme ci lusinga - sorride Corvino - e vedere che siamo ad un punto dai bianconeri e a 4 dal Milan conferma che stiamo facendo qualcosa di straordinario».