Giovanni Francini: "Napoli, per il futuro punterei su Allegri"
Intervista esclusiva della redazione di TuttoNapoli all'eterno terzino azzurro, Giovanni Francini. Sette stagioni in maglia azzurra e 10 gol. Una furia sulla fascia, mai timoroso nei contrasti e spavaldo in fase propositiva, Francini ha contribuito in modo determinante alla vittoria del secondo scudetto, della Coppa Uefa e della supercoppa Italiana contro la Juventus. Vanta anche 8 presenze con la maglia della nazionale maggiore. In carriera ha vestito anche le maglie di Torino, Genoa e Brescia.
La crisi è profonda: 2 punti nelle ultime sei partite. Di chi la colpa?
"E' difficile trovare un colpevole in un momento così difficile. E' un periodo dove gira tutto male, anche gli episodi sono tutti a sfavore. Il Napoli non ha più quella lucidità tale da sovvertire l'esito delle partite. Manca quel cinismo sotto porta che ad inizio stagione ha permesso agli azzurri di occupare i primi posti in classifica. La preparazione anticipata partita dopo partita sta mietendo vittime. Anche Lavezzi mi è parso sottotono, occorre lavorare sodo per rimettersi in carreggiata".
Con una panchina formata ancora dal gruppo storico della serie C secondo lei c'è stata presunzione nell'ambiente partenopeo nel parlare di Champions e successivamente di Uefa?
"Questa squadra ad inizio stagione ci ha entusiasmato, ha giocato diverse partite alla grande. La preparazione anticipata ha illuso un po tutti, alla distanza stanno venendo fuori tutti i limiti di una rosa numericamente ampia ma qualitativamente limitata. Anche le cosiddette 'riserve' che ora sono nell'occhio del ciclone non hanno demeritato ad inizio campionato ma allo stremo delle forze adesso stanno faticando parecchio. E' un periodo negativo ma sono convinto che il Napoli uscirà da questa brutta situazione a testa alta".
Le prime avvisaglie di crisi si sono mostrate nei primi giorni di gennaio. Il solo acquisto di Datolo nel mercato invernale non le sembra troppo poco per una squadra che ambisce a consacrarsi in Europa?
"Chi meglio di Marino conosce gli equilibri e i limiti di questa squadra. Se è arrivato soltanto Datolo è perchè il direttore ritiene che questo gruppo abbia tutte le potenzialità per riprendersi. In questi anni ha fatto grandi cose, ha valorizzato tanti giocatori, mi fido di lui".
Quante colpe ha Reja in questo periodo buio del Napoli?
"In campo ci vanno i giocatori ma la personalità la trasmette l'allenatore.Ognuno ha le sue colpe ma è sbagliato scagliarsi contro il tecnico ora che i risultani scarseggiano. Il pubblico di Napoli è esigente, vorrebbe che i risultati fossero proporzionali alla loro passione ma purtroppo non è sempre possibile. La stagione non è compromessa, ci sono ancora molte partite da giocare, basta una vittoria per riaccendere l'entusiasmo. Sono fiducioso ".
E' giusto chiudersi nel fortino di Castelvolturno lontani dalla stampa?
"Il Napoli in questo momento ha bisogno di tranquillità. La scelta del ritiro non ritengo sia punitiva ma salutare per poter ritrovare la concentrazione giusta e armonia nello spogliatoio. Anche il silenzio stampa non è arrivato a caso. Giravano voci scomode sulla vita mondana di alcuni giocatori ed anche intorno all'infortunio di Zalayeta è stato montato un caso, quindi meglio lavorare duramente lontano dalle luci dei riflettori".
Come giudica i fischi a Paolo Cannavaro?
"L'indole del tifoso è così: dimentica troppo in fretta le cose positive ed inizia a fischiare. Ho visto Cannavaro contro la Juventus in coppa Italia ed ha disputato una partita super. Prestazioni sottotono come quella col Bologna possono starci ma è un errore fossilizzarsi sul singolo giocatore, se caratterialmente non è forte si rischia di compromettere per sempre le sue prestazioni".
Se a fine stagione il Napoli non dovesse centrare l'obiettivo Uefa probabilmente sul ciclo di Reja calerà il sipario. Quale tecnico potrebbe fare al caso del Napoli?
"Servirebbe un allenatore carismatico , bravo anche a gestire giocatori molto giovani come Lavezzi, Hamsik e Gargano. Stravedo per Allegri del Cagliari. Ho avuto modo di vedere la squadra sarda all'opera contro Inter e Juventus e mi ha impressionato tantissimo. E' un tecnico preparato che conosce anche bene la psicologia dei calciatori, essendo stato per moltissimi anni una guida anche in campo. Ha fatto benissimo Cellino a concedergli fiducia. Finora il Cagliari ha superato ogni più rosea aspettativa. Merita di allenare una squadra più blasonata".
Genoa-Napoli che partita sarà?
"E' una partita delicatissima. Il Genoa è una squadra temibile, ormai non è più una sorpresa ma una squadra quadrata e con un'identità di gioco. Confido nella voglia del Napoli di ritornare a fare risultato".
Essendo stato uno dei più grandi terzini che ha espresso il calcio italiano negli ultimi vent'anni, si sente di sponsorizzare un terzino per il prossimo anno?
"Pasqual. Scegliendo il terzino viola il Napoli avrebbe fatto un grande acquisto. Mi meraviglio come un terzino di questo spessore trovi poco spazio a Firenze. In un periodo in cui il calcio italiano sforna pochi terzini di ruolo, l'ingaggio di questo giocatore avrebbe risolto parecchi problemi".
La partita più emozionante in maglia azzurra?
"Sicuramente Napoli-Real Madrid al San Paolo in Coppa dei Campioni. Nemmeno alla festa scudetto c'era cosi' tanta gente, probabilmente c'erano 100 mila persone allo stadio, una serata da brividi. Il primo tempo fu spettacolare forse il più bello della storia del calcio Napoli con Buyo in serata di grazia. Segnai la rete del vantaggio poi Careca mancò incredibilmente il raddoppio, poi calò il gelo al pareggio di Butragueno".
Dopo l'addio al calcio come trascorre le sue giornate un campione come Giovanni Francini?
"Mi godo la mia famiglia e seguo il calcio in modo disinteressato con particolare attenzione alle vicende di Napoli e Torino, piazze che mi sono rimaste nel cuore".