Graziano Battistini: Udinese, aspetto l'esplosione di Inler
Graziano Battistini ha difeso la porta della prima Udinese di Zaccheroni, una delle squadre più amate dalla tifoseria bianconera. Il Friuli/Udineseblog lo ha contattato in esclusiva per parlare proprio di..bianconero friulano.
Tu che sei stato un portiere, che idea hai dell'attuale numero uno bianconero Samir Handanovic?
"Visto il Milan che portiere ha, dico che come minimo è da Milan"
Vuol essere un complimento?
"Intendo dire che già da adesso è da grande squadra. Secondo me la crisi economica che sta colpendo anche il calcio ha impedito che all'Udinese arrivassero per lui offerte tanto importanti da far vacillare la proprietà".
Come lo descriveresti?
"E' un portiere che ha struttura, personalità, è rapido sulle palle basse nonostante l'altezza. In serie A si sta confermando tra i migliori portieri e questo è un fattore molto importante per la sua autostima".
Forse il suo punto debole sono i rinvii. Come si fa a migliorare su questo aspetto?:
"Conoscere i propri limiti e quando arriva la palla, calciarla il più semplicemente possibile per allontanarla. Si tratta soprattutto di un lavoro a livello mentale".
Negli ultimi anni, all'Udinese, ci sono stati portieri forti. Dopo di te, Turci, De Sanctis e Handanovic. Chi il migliore?
"Il duo De Sanctis-Handanovic. De Sanctis è in assoluto il migliore, perchè è riuscito nell'impresa di rendere al 110% rispetto alle sue capacità. Questo per la grande forza mentale che ha e che gli ha permesso di credere in se stesso. Handanovic ha ancora margini di miglioramento in questo senso e se crescerà anche sotto questo aspetto sarà davvero unico".
Rimanendo in tema portieri, chi dietro a Buffon?
"Secondo me il trio ideale della Nazionale è Buffon, Marchetti, De Sanctis".
Udinese. Secondo Pozzo, quella della passata stagione è stata la migliore della sua gestione. Concordi?
"Sì, perchè aveva grandi qualità in tutti i reparti. Se non ci fosse stato quel periodo nero, avrebbe potuto contendere a Genoa e Fiorentina un posto in Champions. La scorsa è stata una annata negativa, per le potenzialità che la squadra aveva. In Uefa si sono comportati bene, in Campionato non altrettanto".
L'Udinese di Zaccheroni, invece, la più amata. Come mai?
"I rapporti con i tifosi erano diversi. Ci si fermava sempre in centro con i ragazzi, si parlava, si beveva assieme il caffè. Io, Stroppa, Borgonovo, Calori: eravamo vicino alla gente sempre, eravamo esseri umani. Adesso forse anche la presenza di tanti stranieri, con i quali gli stessi calciatori devono impegnarsi per interagire, influisce su questo. Ci si impegna per accogliere e integrarsi con atleti che hanno lingue ed abitudini diverse".
Senza Quagliarella, l'Udinese può fare meglio della passata stagione?
"Partendo dal fatto che l'anno scorso ha reso meno di quanto era nelle sue potenzialità, credo proprio di sì. La partenza di Quagliarella mette una certa pressione psicologica a un giocatore di qualità come Floro, che ha comunque qualità indiscutibili. Diciamo che Quagliarella era un punto esclamativo, Flores, per ora, è un punto di domanda".
Tu che sei procuratore, quale giocatore dell'Udinese vorresti tra i tuoi clienti?
"Asamoah. Perchè è ancora in fase di maturazione sotto il profilo della disciplina tattica, ma ha delle potenzialità incredibili"
Chi potrà esplodere quest'anno?
"Spero Inler. L'anno scorso ha lasciato qualche perplessità sulle capacità di giocare a certi livelli, pur avendo dimostrato nella stagione precedente di poterlo fare. Deve riprendersi".