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Il Romanista - Prima il buio poi spunta la luce, la Sud disegna se stessa

Il Romanista - Prima il buio poi spunta la luce, la Sud disegna se stessaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 7 dicembre 2009, 08:422009
di Redazione TMW.
fonte IL ROMANISTA

Serata di passione ieri all'Olimpico. La partita, fra i tifosi romanisti, comincia ben prima del fischio d'inizio di Rizzoli. Intorno alle 18.30, l'atmosfera è già elettrica; la Curva Sud si riempie con una certa regolarità e, immancabili, partono i cori all'indirizzo dei dirimpettai biancocelesti. Qualche istante dopo è il turno delle bandiere e degli stendardi a fare capolino sugli spalti, come a voler dire: ecco, siamo pronti, può partire ufficialmente la nostra serata. Il nastro bianco e rosso, sistemato per tutta la lunghezza di Curva e Distinti Sud, conferma le indiscrezioni della vigilia e annuncia una gigantesca coreografia. Gli animi si scaldano quando i giocatori della Lazio fanno il consueto sopralluogo sul terreno di gioco. Una pioggia di fischi che, per quasi 2 minuti, assorda tutto e tutti. Verso le 19.30, anche la Tribuna Tevere incomincia a colorarsi con una certa omogeneità. Manca poco, pochissimo. L'ansia è pungente, così come l'umidità che avvolge il derby e che rende i tifosi indolenti. Un piccolo black out energetico, spegne una ridotta parte delle illuminazioni dell'Olimpico, lasciando però accesi, per qualche minuto, soltanto i fari del campo. Neppure il tempo di capire l'accaduto e dalla Sud si alza un goliardico "Rosella paga la bolletta", imitato dalla Nord con "Lotito paga la bolletta". Ma questo è niente. Davvero. Fra i biancocelesti, la paura fa 90. Che fare? Beh, non c'è nulla di meglio che mandare alcuni ragazzi a gettare del sale sulla pista d'atletica. Poco dopo, parte il valzer degli striscioni. I romanisti, scherzando sulla mediocre situazione in classifica dei cuginetti, espongono: "Ma quale vaccino, contro l'influenza A...vitamina B12". I Distinti Nord, lato Tevere, confermando la striminzita vendita di biglietti della vigilia, restano malinconicamente semivuoti. Pronto, ovviamente, lo sfottò: "State fermi che ve contamo. Aho siete meno dei baresi".

Gli attimi che separano i tifosi giallorossi dal calcio d'avvio dell'incontro vengono vissuti con apparente calma: tutti seduti diligentemente ai propri posti come a voler raccogliere le ultime energie nervose. Lette le formazioni dallo speaker, mentre la sciarpata romanista accompagna l'inno di Venditti, "Roma, Roma, Roma" e le due squadre escono dal tunnel degli spogliatoi, la Curva Sud, assiste immobile come se tutti si fossero tramutati in piccole statue di gesso. Al centro, soltanto uno striscione: "La Curva che vorreste". Dura un attimo, la Lazio tocca il primo pallone e come stabilito, nella lato basso della Sud, parte il segnale che tutti quanti aspettano. Appena sotto il tabellone luminoso si srotola un gigantesco telone bianco con sopra disegnato un folto corteo di tifosi e nella zona superiore, ben evidente, lo stemma S.P.Q.R. Intorno, come se fosse una grande cornice, migliaia di cartoncini gialli e rossi. Il tutto dura circa 5 minuti e, finita la coreografia, una nuova scritta, ancora una volta esposta nel cuore della tifoseria padrona di casa: "Questa è la Curva Sud". Nel mezzo fumogeni, petardi e partita sospesa per qualche minuto.