La Gazzetta dello Sport - Cannavò aveva lanciato anche Gazzetta.it
Tra le tante creature di Candido Cannavò c'è anche Gazzetta.it.
Il direttore storico della rosea, giornalista vecchio stampo di una generazione che si era sfiancata sulle tastiere delle macchine da scrivere Olivetti, non ebbe timori a lanciarsi in questa avventura di frontiera e lo fece con tutta la passione e l'energia che lo hanno sempre caratterizzato.
Sulla prima pagina della Gazzetta dello Sport di martedì 26 agosto 1997 un suo fondo dava il benvenuto alla neonata Gazzetta on line. Per noi che di quella timida avventura eravamo i protagonisti il suo appoggio così forte, così evidente e così entusiasta era un segnale importante. E non si pensi che fosse scontato. Internet è un mondo del quale non si riesce a fare a meno oggi, ma stiamo parlando di oltre 11 anni fa. Quanti di voi nell'agosto del '97 navigavano abitualmente su Internet? Quanti di voi trovavano notizie sul Web? Quanti cercavano voli, prenotavano alberghi, confrontavano prezzi, consultavano mappe, passavano il loro tempo libero... Quanti? Pochi, pochissimi.
Con quella spinta ci siamo lanciati in un'avventura che anni dopo sarebbe diventata un successo, ma che allora era poco più di una scommessa. E la spinta iniziale non è mai venuta a mancare, nemmeno nei momenti più bui della storia del sito.
Cannavò c'era sempre, sempre al servizio del sito, sempre pronto a metterci la faccia, a commentare in video un avvenimento, a mettere il microfono sotto al muso dei più inaccessibili atleti che a lui non sapevano come dire di no. E' stato così da direttore, lo è stato ancor di più da quando lasciò la direzione, senza mai lasciare la Gazzetta.
Ciascuno di noi, della "sua" famiglia rosa allargata, conserva ricordi indelebili dell'uomo Candido Cannavò nel suo intimo. Appartengono al nostro patrimonio personale e purtroppo non possono essere condivisi con chi non li ha vissuti direttamente. Ma per fortuna di tutti Candido Cannavò è stato anche un personaggio pubblico. Un'icona popolarissima che con i suoi modi diretti e anticonvenzionali "bucava" il video. Quello è il patrimonio universale che resta a tutti quanti, e che negli ultimi anni era diventato anche un appuntamento fisso sulle pagine della Gazzetta, la rubrica "Fatemi capire". Un nome che oggi verrebbe voglia di girare al mondo per vedere se c'è qualcuno che ci può "far capire" come si possa passare dalla vita alla morte così, in un battito di ciglia. Ma forse lui nelle sue trenta righe ci spiegherebbe che il Padreterno gli ha concesso un'ultima grazia, quella di scegliersi come uscire di scena. E lui, senza troppo pensare, ha scelto così: di recitare l'ultima battuta nella sua Gazzetta.