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Nesti Channel - Juve e Toro, si cambia

Nesti Channel -  Juve e Toro, si cambia
sabato 10 ottobre 2009, 07:372009
di Redazione TMW.
fonte di Giampaolo Zicarelli per Nesti Channel - carlonesti.it

Strano a dirsi, ma Juventus e Torino si trovano a vivere difficoltà che li accomunano in modo sorprendente. Entrambe sentono il peso di un ruolo cucitogli addosso per blasone, ed entrambe hanno l'esigenza di cambiare per onorare questa investitura. Per i bianconeri non si tratta solo di una questione di modulo. Blanc presidente esecutivo riporta ad una gestione del club tutta interna. Sarà il plenipotenziario d'oltralpe ad avere l'ultima parola. Un riconoscimento legato al risanamento finanziario del club, che si proietta nel futuro grazie al progetto pioneristico di stadio, peraltro senza eguali a livello nazionale. E' chiaro che la sua ascesa apre le porte a "nuove" candidature per gli altri incarichi. Secco guiderebbe definitivamente il mercato, mentre l'area di raccordo verrebbe affidata a chi dovrà traghettare l'assetto societario verso una dimensione più tecnica che strettamente aziendale. In quest'ottica si deve leggere l'addio di Cobolli Gigli. D'altronde l'emergenza è finita.

La logica porta a Beppe Marotta e in alternativa a Sartori, nonché a figure di analogo spessore. Ma Marcello Lippi è più di un'ipotesi suggestiva. Primo, perché in casa bianconera i suoi consigli già oggi segnano le scelte della società. Secondo, perché concluso il mondiale, il ct perderà ogni interesse per un ruolo che mal si concilia con le spigolosità dell'uomo. Terzo, perché ha già dichiarato che non allenerà più in Italia, ed è risaputo che Lippi non può rinunciare al mare di Viareggio. Sul fronte squadra è auspicabile un pizzico di fortuna. Problemi fisici per Diego, dopo un inizio al fulmicotone. Marchisio sotto i ferri. Del Piero non ha giocato più di una manciata di minuti, non parliamo poi dell'indispensabile Sissoko. Melo ha mostrato sino ad ora, più caparbietà, che efficacia. E tutto ciò, si aggiunge a quanto avvenuto prima, alle altre assenze e al "caso" Cannavaro. Il mercato estivo, insomma, ha alimentato speranze che la buona sorte sembra non voler assecondare. A gennaio sono però previsti interventi destinati a perfezionare la rosa. Restano in rampa di lancio Molinaro, Poulsen, Grygera e in caso di necessità Trezeguet e Giovinco. Interesse, più che vivo, per Mascherano, Pandev e Motta della Roma.

Il Toro, invece, guarda al prossimo turno con l'intenzione di chiudere la parentesi tattica varata in occasione del pareggio con l'Ancona. Un punto, in fondo, guadagnato se si considera la prodezza da 50 metri di Schiattarella e la risposta in extremis del solito Bianchi. Messo da parte dunque il 4-3-3, anche per le indisponibilità del momento, verrà adottato il più prudente 4-4-2. Gasbarroni è la chiave di volta di questa nuova soluzione. Il fantasista è riuscito a imprimere la svolta contro l'Ancona e Colantuono proseguirà su questa strada. Ciò gli consentirà di schierare un giocatore in grado di attaccare e coprire, ma soprattutto capace di fare da collante tra i reparti, per evitare così che la squadra si allunghi. Restano in dubbio Rivalta e Vantaggiato. Loria, vittima di una colica renale, potrebbe recuperare. Arma è ancora indisponibile. Leon non è convocabile per gli impegni con la sua nazionale.

Anche il Modena però dovrà fare i conti con diverse assenze. La più pesante è quella di Pinardi, in tutti sensi uomo di punta della formazione di Apolloni. I canarini in passato hanno dato filo da torcere ai granata e in questo campionato si attestano a metà classifica. L'ottimismo di Cairo però fa ben sperare: "Non è un momento di difficoltà -ha dichiarato il Presidente, in visita alla squadra- È importante tornare alla vittoria, ma la Serie B è un campionato difficile. Anche io mi sono entusiasmato dopo i 3-0 delle prime gare, ma non andrà sempre così. I tifosi vogliono solo che il Toro torni in A, dove deve competere". Perfino la Juventus di Dechamps ha sperimentato e patito le asperità della serie cadetta. Non bastano classe e gioco. Servono soprattutto concretezza, continuità e molta umiltà. Colantuono può arrivare fino ad un certo punto, il resto devono metterlo in campo i giocatori.