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I paradossi di Milan, Juve e Napoli

I paradossi di Milan, Juve e Napoli
lunedì 16 febbraio 2009, 00:002009
di Michele Criscitiello
Nato ad Avellino il 30-09-1983, vive e lavora a Milano presso la redazione di Sportitalia. Inizia a collaborare con Eurosport. Giornalista e conduttore televisivo si occupa di calciomercato per l'emittente di Bruno Bogarelli. Direttore di TMW.

Il giorno dopo la sconfitta nel derby diventa quasi superfluo parlare ancora del caso Beckham, in realtà unico vero argomento di attualità in casa rossonera. Il 9 marzo è ormai dietro l'angolo e l'affare, se di affare si tratta, va fatto subito. I paradossi non mancano, da un po' di tempo a questa parte, in Via Turati. Abbiamo ammesso l'errore nell'aver giudicato troppo in fretta David come la classica figurina da album Panini, ma forse non ci siamo sbagliati quando abbiamo "accusato" Galliani di aver impostato male la trattativa. Adesso da Los Angeles rivogliono in dietro il loro asso, soprattutto per una questione di immagine; Ancelotti invece ha trovato in Beckham un calciatore umile ma soprattutto duttile a livello tattico, a tal punto da sacrificare tutti gli altri ma non lui. Oggi il Milan rischia di dover sborsare una cifra considerevole per trattenere il vecchio Spice Boy a Milano. Se Beckham dovesse tornare negli States, il Milan dimostrerebbe fragilità societaria, non essendo riuscito a trattenere un calciatore nonostante la ferma volontà dello stesso. Comunque vada a finire questa telenovela di fine febbraio il Milan rischia di uscirne "bruciato", soprattutto in tema di credibilità verso l'esterno e... l'Estero. Sul settore giovanile meglio stendere un bel velo pietoso. Il vivaio del Milan non produce più talenti ed anche al Viareggio ha dimostrato poca qualità e completa inaffidabilità per il futuro. Sarà il caso di allargare la rete di talent scout in Italia?
Controsensi e paradossi riguardano anche la Juventus, con il fiatone in campionato e disorganizzata in società. La scorsa settimana è arrivato il rinnovo contrattuale del Direttore Sportivo Alessio Secco. Un premio al lavoro svolto. Ci si aspetta dal prossimo mercato qualche colpo "da Juve". Iniziano a diventare troppe le scommesse perse e discutibili le strategie attuate.

La Proprietà ha voluto premiare il lavoro del giovane d.s. e questo ci può stare, ma affiancarlo ad una figura di esperienza, forse, non sarebbe completamente sbagliato; a maggior ragione se i suoi superiori sono Blanc e Cobolli Gigli, i quali, per loro stessa ammissione, non sono esperti del settore. Mi ha colpito la mole di lettere arrivata presso la redazione di Tuttojuve.com da parte dei tifosi bianconeri: regna l'insoddisfazione nei confronti del club, qualcuno rimpiange il passato e vorrebbero vedere un'altra squadra con altro carattere in campo.
Un'osservazione anche sul Napoli, che non ha iniziato brillando questo 2009. Fanno riflettere i fischi del San Paolo, fanno riflettere le accuse a Paolo Cannavaro. Fa riflettere ancora di più la scelta di continuare con Edy Reja. Premessa: cambiare oggi non avrebbe senso e sarebbe un errore gravissimo, ma la decisione, forse, andava presa la scorsa estate. Mister Reja merita tutto il rispetto e l'onore che i napoletani possano concedergli. Con Reja, Napoli ha ritrovato il Paradiso dopo essersi scottato all'Inferno. Una volta arrivato in Europa il club azzurro avrebbe dovuto rivedere i propri progetti, con qualche investimento maggiore. Oggi si parla di Delio Rossi futuro tecnico del Napoli, un sondaggio per Conte e Giampaolo. L'era Reja sta per concludersi. Tante grazie Mister, ma adesso Napoli ha bisogno di qualcosa di più. Al "più" ci penserà, come sempre, Pierpaolo Marino. Tasche di De Laurentiis permettendo.