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I tre nomi per il City, se non sarà Kakà

I tre nomi per il City, se non sarà Kakà
venerdì 16 gennaio 2009, 00:002009
di La Talpa
A cura di Ginluigi Longari e Francesco Letizia

Seconda puntata del 2009 con il nostro interlocutore misterioso, che racconta ai nostri lettori ineterssantissimi retroscena di mercato riguardo il nuovo Paperone del calcio europeo, senza scordarsi di dispensare interessanti consigli sia ad Inter che Juventus.

Si era detto mercato degli scambi; delle piccole operazioni...
"E invece?"

E invece il Manchester City vuole Kakà
"Non ci pensate nemmeno. Il Milan ha già dimostrato che non si priva mai dei suoi fuoriclasse, non avrebbe senso iniziare a farlo adesso, con i cugini da raggiungere in vetta".

Ragioniamo per ipotesi... Si tratta di oltre 100 milioni di euro: lei non ci penserebbe?
"Io no. Nel senso che se toccasse a me decidere lo venderei all'istante. Fortunatamente per i tifosi rossoneri, però, Berlusconi ha potenzialità finanziarie ben diverse dalle mie, ed il Manchester City non ha certo intenzione di fossilizzarsi su un solo obiettivo".

Sa qualcosa che nessuno sospetta?
"Si sono fatti miriadi di nomi, ma a quanto mi risulta, lo sceicco ha intenzione di fare grosse spese in Italia. Ci sono tre obiettivi prioritari".

A questo punto fare i nomi è quasi un obbligo
"Il primo, come si vocifera da tempo, è quello di Mauro Zarate. Il talento della Lazio è considerato il talento emergente più adatto sul quale puntare, non dimentichiamo che il giovane argentino ha già alle spalle un'esperinza in Premier League, al Birmingham, in cui fece vedere grandi cose".

E uno è andato. Poi?
"Poi c'è sempre Buffon, che inizia ad avere 30 anni e che, come è giusto che sia, gode sempre delle credenziali di essere l'indiscusso numero uno dei portieri in giro per il mondo".

Resta l'ultimo
"Si parla con insistenza di Trezeguet. In cambio di un'offerta cospicua, io lo venderei senza esitazioni".

E' questo il consiglio che darebbe alla Juve?
"Sì, senza dubbio. Amauri si è dimostrato già più che sufficiente per centrare uno dei quattro posti che garantiranno la partecipazione alla Champions League, ed anche in Europa, per una squadra che al di là delle speranze dei tifosi, non ha ambizioni di vittoria, va più che bene".

Vincere in Europa. L'obiettivo dell'Inter...
"Utopia, hic stantibus rebus".

Cos'hanno i nerazzurri che non va?
"Non è un problema di chi c'è, quanto piuttosto di chi manca. Non si centrano grandi traguardi senza un uomo di classe formidabile in mezzo al campo, e soprattutto senza una spalla degna per quel fenomeno che è Ibrahimovic".

Sembra una sentenza senza appello
"A mio parere, lo è".