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Il Punto sul Napoli: che confusione!

Il Punto sul Napoli: che confusione!TUTTO mercato WEB
© foto di Salvio Passante
mercoledì 20 maggio 2009, 10:062009
di Vincenzo Vitiello
Nonostante la squadra azzurra non abbia più nulla da chiedere al campionato in corso, i giudizi rivolti ai giocatori ed alla dirigenza azzurra continuano ad essere molto severi

Fischi durante ed al termine della partita, contestazione verso Paolo Cannavaro e Pier Paolo Marino: questo è quanto accaduto al San Paolo nel corso del match che il Napoli ha sostenuto contro il Torino.
Invece di attendere l'epilogo di un torneo che ha regalato più dolori che gioie al popolo partenopeo, la tifoseria, allorquando il campionato del Napoli è stato ampiamente compromesso da opache ed improduttive prestazioni da parte della squadra, ha preferito considerare le partite che gli azzurri hanno effettuato negli ultimi turni e quelle ch dovranno affrontare fino al termine della stagione in corso, alla stregua di test finalizzati all'avvallamento della diffusa ed approssimativa opinione che i presunti artefici di una errata programmazione societaria sono il d.g. Marino e colui che ha riportato il grande calcio a Napoli ovvero Aurelio De Laurentiis.
Ottenere risultati, derivanti da una oculata programmazione, a Napoli è molto difficile ma se una qualsivoglia pianificazione di un programma, strada facendo, dovesse incontrare qualche ostacolo oppure se i responsabili della progettazione dovessero sbagliare qualche fase della stessa, diventerebbe impossibile conseguire qualsiasi obiettivo. La passionalità dei napoletani non concede, quasi mai, attenuanti quando vengono eluse le loro aspirazioni. Non vengono mai applicate le norme che concedono almeno le generiche scusanti del caso.

Contro il Torino, Donadoni ha proposto, ancora una volta, varianti nella formazione base della sua squadra continuando l'opera di osservazione e valutazione sui giocatori che potranno far parte del futuro Napoli. Nell'impegnativo match contro un Torino che si giocava una grande fetta di possibilità per restare, nel prossimo campionato nella massima serie, il tecnico azzurro ha riproposto il modulo 3-5-2 ma con giocatori diversi. In difesa si è affidato al collaudato trio Santacroce, Cannavaro e Contini mentre a centrocampo la novità è stata rappresentata dall'utilizzo contemporaneo di Datolo ed Hamsik coadiuvati dai due laterali Grava e Mannini oltre al riconfermato Bogliacino in cabina di regia. In attacco, la coppia Pià-Denis. Questa inedita formazione non presentava incontristi ed il compito di filtraggio è stato affidato a tutto il reparto nel suo complesso. Ebbene, nonostante la difficoltà del match ed alcuni sfortunati episodi, la formazione partenopea, pur non disputando una grande partita, ha tenuto bene il campo ed avrebbe meritato un risultato diverso dalla sconfitta maturata al termine dei novanta minuti.

A pregiudicare la conquista di un risultato positivo, hanno contribuito i soliti errori in fase difensiva, la difficoltà di finalizzare le manovre nel migliore dei modi, l'incapacità di velocizzare la manovra e verticalizzarla al momento opportuno: componenti negative già rilevate nella precedenti partite ed alle quali la società si è impegnata a far fronte con una prossima campagna acquisti più oculata e mirata alle carenze dell'organico.
La retroguardia è il reparto che, maggiormente, ha penalizzato il Napoli in questa seconda parte di campionato in quanto un qualsiasi errore compiuto in difesa comporta, quasi sempre, una penalizzazione che incide sul risultato finale. Cannavaro, contro il Torino, con un suo errore ha dato il via alla rimonta granata ma gli ingenerosi fischi ricevuti dai tifosi partenopei lasciano l'amaro in bocca in considerazione del fatto che trattasi di un figlio di Napoli e come tale andrebbe trattato indipendentemente dal suo contributo nelle partite disputate.
Al rendimento di un calciatore deve ovviare l'allenatore con opportune strategie. Il pubblico avrà il diritto, anche, di manifestare il proprio disappunto verso la prestazione di un attore di un qualsivoglia spettacolo ma non dovrebbe esternarlo in modo continuo e mortificante non tanto per l'aspetto professionale ma, soprattutto, per il risvolto umano.

Napoli da rivedere? Certo, ma non in questa fine di campionato ma nel prossimo torneo quando la nuova squadra, le indubbie competenze professionali del d.g. Pier Paolo Marino e la grande esperienza imprenditoriale di Aurelio De Laurentiis, saranno chiamati per dare un riscontro, innanzi tutto, alle legittime aspettative dei supporters partenopei ma anche per poter dimostrare che una programmazione, pur valida e supportata da opportuni requisiti, in corso di realizzazione può normalmente rallentare per un errore piuttosto di un qualsivoglia imprevedibile fattore contingente.