Il Punto sul Napoli: senza fine...
"Senza fine tu trascini la nostra vita senza un attimo di respiro per sognare per poter ricordare ciò che abbiamo già vissuto ...". Recita una celebre canzone del passato.
Senza fine è l'agonia del Napoli in questo campionato e le mortificazioni che i suoi tifosi sono costretti a subire domenica dopo domenica. E' pur vero che la società e Donadoni sono impegnati nella valutazione dei giocatori che potranno far parte della futura squadra. E' altrettanto vero che il Napoli, da qualche domenica, non ha più nulla da chiedere al campionato ma veri professionisti non devono e non possono calpestare la propria e l'altrui dignità. E' fuori da ogni logica un comportamento che non trova alcuna giustificazione in un qualsivoglia settore dello spettacolo: è come se, durante una tournèe di una compagnia teatrale popolare, gli attori si impegnassero al massimo in alcune località e, per effetto di cause ignote, offrissero spettacoli indecorosi in altri luoghi. Con questo atteggiamento, i calciatori partenopei, sono responsabili di una caduta di immagine riguardante gli usi, costumi e tradizioni del popolo che rappresentano.
Come condannare l'atteggiamento di una tifoseria illusa nella prima parte di un campionato che lasciava intendere la volontà della società di voler partecipare attivamente alla conquista di un 'posto al sole' tra le big del calcio nazionale e, perché no, anche continentale?.
Il popolo partenopeo, ha, comunque, capito e giustificato la crisi che stava investendo la squadra napoletana e con la innegabile passione che contraddistingue un popolo abituato ad ataviche sofferenze, intervallate da sprazzi di felicità, si è raccolto attorno alla squadra con la speranza che la convalescenza degli azzurri, coadiuvata dall'amorevole vicinanza di coloro che provano un sincero e profondo sentimento verso la loro squadra del cuore, potesse durare il minor tempo possibile.
San Paolo gremito in quasi tutte la partite, coreografie da 'mille ed una notte', cori, battimani ed un apporto di un tifo, difficilmente riscontrabile in altre parti del mondo, sono state le terapie messe in atto per sovvertire la prognosi che molti addetti ai lavori avevano diagnosticato per la squadra partenopea.
A Catania, il Napoli ha disputato un discreto match e non meritava una sconfitta di tale proporzioni. Se la buona sorte e l'arbitro avessero concesso agli azzurri ciò che spettava loro, probabilmente, il Napoli sarebbe uscito dal Massimino con un risultato positivo ma questa considerazione non può giustificare una formazione che, accreditata all'avvio del torneo come una delle squadre emergenti a livello nazionale, non ha avuto una decisa reazione per invertire un trend negativo di risultati che ha fatto scivolare la squadra dal vertice della classifica in una anonima posizione.
Se a giustificazione di tale negativo andamento si adduce la mancanza di validi ricambi ai titolari che hanno subito lievi o gravi infortuni, è doveroso investire di responsabilità la dirigenza azzurra che, in sede di una pianificazione dei lavori riguradanti il progetto De Laurentiis, non ha provveduto a completare l'organico della squadra anche durante gli esami di riparazione invernali in sede di calciomercato. Al Napoli che, inaspettatamente si trovava a gennaio in una posizione di classifica ottimale per poter portare avanti il progetto nel migliore dei modi, mancavano alcuni tasselli fondamentali e l'unico acquisto effettuato in tale sessione, ovvero Datolo, non corrisponde alle esigenze dalla squadra e, forse, alle richieste dell'ex allenatore Edy Reja. Occorrevano, inoltre, un regista che sapesse prendere per mano i giovani talenti azzurri, un difensore rapido ed un valido attaccante.
Tutto ciò non è avvenuto ed ora la tifoseria azzurra vive un periodo angosciante per le continue mortificazioni regalate loro da un gruppo di professionisti ed una dirigenza che, in primis, dovrebbe fare un esame di coscienza per le grandi responsabilità che ha avuto in un recente passato e che hanno fatto precipitare la squadra nel periodo più buio dell'era De Laurentiis.
A tutto c'è rimedio e, nello sconforto generale, si eleva un voce della Napoli vera, sincera, generosa ed appassionata: "Presidente, La ringraziamo per tutto ciò che ha fatto e sta facendo, per il nostro amato Napoli ma non ci faccia più percorrere gallerie buie che sono ben lontane dallo splendore delle famose passeggiate sotto il cielo azzurro di Napoli"
"... non m'importa della luna, non mi importa delle stelle, tu per me sei luna e stelle, tu per me sei sole e cielo, tu per me sei tutto quanto, tutto quanto voglio avere ... senza fine".