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Juventus e Torino: buona la prima

Juventus e Torino: buona la primaTUTTO mercato WEB
lunedì 24 agosto 2009, 08:562009
di Redazione TMW.
fonte di Massimo De Marzi per Nesti Channel - carlonesti.it

Le torinesi nella nuova stagione giocano in due campionati diversi ma partono con la medesima ambizione: vincere. A giudicare dal debutto, le formazioni di Colantuono e Ranieri hanno tutto per essere protagoniste fino all'ultimo e centrare i rispettivi obiettivi.

Il Toro ha metabolizzato alla svelta la delusione per l'eliminazione e il brutto secondo tempo di Livorno in Coppa Italia, conquistando d'autorità il successo sul campo di Grosseto. I maremmani, che in casa avevano costruito le loro fortune nella scorsa serie B, hanno giocato alla pari per 40 minuti, hanno recriminato (non senza ragione) per la possibile espulsione di Colombo, ma dopo che la premiata ditta Bianchi-Di Michele ha confezionato l'1-0 la partita è stata a senso unico.

I granata sono stati assoluti dominatori nella ripresa, con un Loviso divenuto padrone delle operazioni in mezzo al campo, una difesa ben registrata attorno a Loria, con Gasbarroni libero di inventare per la coppia delle meraviglie. Sì, perché ci sono almeno sei-sette formazioni di categoria superiore che non hanno alle loro dipendenze due attaccanti come Di Michele e Bianchi. Il primo, responsabilizzato da Colantuono con la fascia di capitano, ha segnato e regalato momenti di grande spettacolo con assist che il suo 'gemello' ha trasformato in gol, con la continuità sotto rete che aveva dimostrato solo nella parte finale dell'ultima stagione.

Considerando che tra i pali c'è una sicurezza come Sereni e che davanti con quei due si possono dormire sonni tranquilli, il Toro può anche pensare di rinunciare allo Dzemaili svogliato e stralunato di questa estate. Puntando magari a prendere un centrocampista piuttosto che Succi (in rosa c'è ancora Abbruscato, senza considerare Amoruso) nell'affare con il Palermo che dovrebbe andare a buon fine nelle prossime ore.

Il finale di mercato potrebbe invece regalare alla Juve Fabio Grosso, cioè quell'esterno sinistro che serve per completare la rosa di Ferrara, che per il resto è ricca e coperta in tutte le zone del campo. Il Milan ha conquistato i tre punti non senza soffrire, l'Inter si è fatta imporre il pari dal Bari e così delle tre big che inseguono lo scudetto l'unica che ha vinto e convinto (almeno a tratti) è stata la Juve.

La squadra di Ferrara ha vinto 1-0 al debutto contro il Chievo come era successo a quella allenata da Capello nell'agosto 2005. Ha deciso un perentorio colpo di testa di Iaquinta, uno dei migliori in campo in una squadra che ha messo in mostra un Diego ispiratissimo nel suo debutto allo stadio Olimpico, un Amauri che non ha fatto rimpiangere Del Piero (in tribuna per un problema alla schiena) e un Fabio Cannavaro autore di chiusure da manuale, che gli hanno fatto fare pace con il pubblico bianconero.

Il punteggio avrebbe potuto essere ancora più ampio, ma il Chievo ha avuto il pregio di non disunirsi, dopo lo svantaggio subito nelle battute iniziali, restando in partita fino alla fine, anche se Pellissier non era spietato come nel confronto dello scorso aprile, quando rifilò una tripletta a Buffon. La differenza tra quella Juve e quella attuale è una maggiore solidità in mezzo al campo e una difesa migliore e meglio protetta.

La riprova sul valore della nuova Juve la darà però la sfida di domenica prossima a Roma contro una rivale che non può perdere anche la seconda partita, dopo lo scivolone di Marassi, così come per il Toro il confronto casalingo con l'Empoli sarà la prova del nove per capire se questo rotondo 3-0 non è di valore effimero, come lo fu quello di un anno fa all'esordio contro il Lecce. Anche se le sensazioni sono decisamente diverse rispetto ad allora.