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Juventus: Ferrara rivoluziona la difesa

Juventus: Ferrara rivoluziona la difesaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico de Luca
martedì 18 agosto 2009, 07:522009
di Redazione TMW.
fonte di Alvise Cagnazzo per Nesti Channel - carlonesti.it

Pur senza trasformare qualche vittoriosa "campagna" estiva in trionfale manifestazione di superiorità, la nuova Juventus di Ferrara può archiviare con qualche velleità in più la fase di preparazione estiva, nell'attesa del primo confronto di campionato con il Chievo Verona in programma domenica. Conscia di aver dimezzato le distanze dall'Inter rimasta senza di Zlatan Ibrahimovic, ma pur sempre "imbottita" di grandi elementi, come confermano gli arrivi, all'unisono, di Lucio, Eto'o e Sneijder, allontanando Milan e Roma dalla corsa scudetto, la formazione bianconera deve ancora rintracciare un proprio equilibrio tattico. Scegliendo, per tempo, uomini e modulo sui quali "edificare" la rincorsa ai campioni d'Italia. Un po' come nel gioco dei tre bicchieri, dopo aver tergiversato, un po' per strategia, un po' per ovvia indecisione, Ferrara dovrà prima di ogni altra cosa "battezzare", in forma laica, il modulo base. Nel quale versare il contenuto tecnico più adatto alle esigenze della squadra.

La storiella, fantasiosa almeno quanto inquietante, persino per le fiabe di Andersen, del "camaleonte" solido, espressione coniata da Ranieri in un torrido pomeriggio della scorsa estate, soprattutto alla luce dell'ossessivo ricorso al 4-4-2 prodotto dall'allenatore romano, questo è certo, non verrà più riproposta. Né tantomeno caldeggiata da chi, Ferrara, sa bene di non poter generare ulteriore confusione in una squadra orfana, da almeno un biennio, di una reale fisionomia tattica. Spremere l'ormone dell'orgoglio come fosse una semplice pomata doposole, processare la squadra nei momenti sbagliati, non adempiendo agli obblighi motivazionali dopo una sconfitta, non rappresentano il rimedio più appropriato per spronare una squadra. Soprattutto per un ambiente, quello bianconero, ben lontano dal collezionare anemiche prestazioni ricevendo pacche di conforto e rassegnazione. Recuperato Diego, tenuto precauzionalmente a riposo per ridurre al minimo i rischi di lesioni muscolari nel corso del campionato, Ferrara potrà finalmente plasmare la sua Juventus sul 4-3-1-2.

Schema peraltro già "provato" dal Ferrara calciatore, ai tempi di Marcello Lippi. Metabolizzata la partenza di Nedved, la formazione bianconera ha così ridisegnato il proprio assetto con l'innesto del fantasista brasiliano. "Houdini" Diego verrà posizionato alle spalle di due punte, con il connazionale Amauri certo del posto. Vertice basso di un "rombo" piuttosto sbilanciato ed offensivo sarà Felipe Melo, stakanovista dell'estate bianconera al fine di assumere le redini del centrocampo, sfuggite ai vari Almiron, Tiago e Poulsen nel corso degli ultimi anni. Il trio di sudamericani rappresenterà dunque il telaio di una squadra aggressiva, tecnica e generosa. Ma non ancora apparentemente perfetta come l'Inter di Mourinho, bella e perdente nella prima uscita stagione con la Lazio nella gara di Supercoppa Italiana. I patimenti fisici di Molinaro, non ancora in condizione, il ritardo concettuale di De Ceglie nella metabolizzazione del ruolo di terzino sinistro, gli scricchiolii di Cannavaro e la refrattarietà all'ascolto del "partigiano" Zebina rappresentano la parte più consistente dei problemi difensivi di una retroguardia ancora da sintonizzare sulla giusta frequenza degli altri reparti.

La sensazione, assai netta, è che il quartetto dei "presunti" titolari, potrebbe subire una rivisitazione corposa delle gerarchie estive. Escludendo Giorgio Chiellini, perno inamovibile della linea difensiva, uno dei principali indiziati all'abbandono della titolarità a prescindere, beneficiata nel corso della gestione Ranieri, dovrebbe essere Molinaro. Reduce da un lungo infortunio, quanto non indispensabile per Ferrara, il ventiseienne terzino campano potrebbe diventare un rincalzo di lusso in un ruolo che sembrerebbe premiare la maggiore dinamicità di De Ceglie, il prescelto a livello teorico, e di Salihamidzic. Il laterale bosniaco, "kafkiano" nella capacità di metabolizzare ogni metamorfosi tattica, è la vera novità dell'estate bianconera, come peraltro testimonia l'impegno costante da parte del tecnico, che lo ha prevalentemente impiegato sulla corsia mancina. Abile in fase di spinta e nella precisione dei traversoni, aggressivo in marcatura, quanto diligente nel presidiare la propria porzione di campo, Salihamidzic rappresenterà il rimedio casereccio a tante lievi sbavature tattiche. Offrendo equilibrio ed ordine, qualità talvolta solo accennate nelle prestazioni del pur volenteroso Molinaro. A beneficiare dell'arrugginita coppia formata da Zebina e Cannavaro sarà invece Càceres, pronto a disimpegnarsi sia sula corsia destra, ruolo nel quale Ferrara sembrerebbe avergli costruito una "nicchia" già dalle prime apparizioni estive, sia al centro della retroguardia. A meno che Cannavaro...