Juventus: Nome per nome, il punto sulle trattative di mercato

CANNAVARO - Cappellino azzurro in testa e un mezzo sorriso all'uscita dalla clinica "Fornaca", blindata per l'occasione. Lontano dai taccuini, al riparo o quasi dalle telecamere, Fabio Cannavaro ha superato le visite mediche, è ormai un giocatore della Juventus. Dopo la prima tranche di domenica mattina a Perugia, quelle di Torino nella mattinata di lunedì (alla clinica e al centro di Medicina sportiva, dalle 8 alle 11 circa), come se la contestazione dei tifosi non sortisse effetti, non portasse a nulla. Tornerà a vestire il bianconero, il contratto è già firmato: per il primo anno guadagnerà 2 milioni di euro, 1 milione e 600mila euro nel secondo e infine l'inizio della carriera dirigenziale, come promesso. L'ufficialità potrebbe arrivare anche a fine campionato, ma intanto il giocatore parla già da bianconero e dei suoi positivi intenti di riprendersi una piazza che per il momento lo etichetta come il "mercenario" di turno. Il divorzio di tre anni fa è pronto ad esser riposto nel cassetto, l'ormai ex merengue si ridurrà l'ingaggio pur di tornare in bianconero, trovando nuova "dimora" e restando a galla, nell'intento di acciuffare i mondiali del 2010. Una sorta di scusa promossa da colui che, nel pieno della bufera Calciopoli, prese il primo volo diretto a Madrid, da Fabio Capello. Ovviamente ha fatto discutere la mossa dei dirigenti juventini, decisi a puntellare la difesa (colabrodo nel pieno della rincorsa scudetto, poi mestamente naufragata) con un 36enne, già scartato da un Napoli che il suo progetto a lungo periodo vuole affidarlo a giovani freschi e forti. Una trattativa dai molteplici spunti di riflessioni, sia sulla programmazione societaria, sia sulla coscienza di un giocatore pronto a ritrovare i cari vecchi compagni Camoranesi, Del Piero, Buffon. Proprio coloro che abbandonò al destino nel periodo più buio della infinita storia bianconera...
CASSANO - Dopo un periodo di stallo, la trattativa s'è ravvivata, i contatti sono tornati fitti. Giovedì scorso, in Lega con un blitz, la società juventina è tornata alla carica, incontrando i dirigenti doriani, disposti a trattare. La Juve ha manifestato l'intenzione di voler acquistare il giocatore, ma di voler smussare la clausola rescissoria, che ammonta a 20 milioni (di cui 4,5 da girare al Real Madrid). Smussarla almeno della metà (10 milioni sarebbero pagati in contanti) con delle contropartite tecniche gradite ai liguri, come Almiron e soprattutto Giovinco, che rischia di perdersi nel bel mezzo della crisi d'identità che sta attanagliando la squadra e la dirigenza. A Genova potrebbero anche cedere e il giocatore (che vuole riuscire nell'intento di vincere veramente qualcosa d'importante, non solo la salvezza sulla sponda blucerchiata) non sarebbe certo scontento di provare il definitivo salto di qualità, dopo esser diventato a tutti gli effetti un "buono", avendo messo la testa a posto. Sulle spalle, per intenderci. Nella rincorsa al giocatore è proprio la Juve la prima scelta, la prima "papabile" a poterlo accogliere. Tanto che il procuratore dell'ex Roma e Real Madrid, Bozzo, avrebbe avviato dei contatti con un'agenzia immobiliare di Chivasso per trovare casa al giocatore nella "prima cintura" di Torino. Segnali fondamentali, delicati per colui che è visto come il dopo Del Piero nel critico periodaccio attuale che non sembra avere fine.
DIEGO - L'inserimento del Bayern, le conferme che giungono da Brema. L'affare Diego è caldo, il pericolo per la Juve, nelle ultime ore, sono appunto i bavaresi, che pensano al brasiliano come il primissimo sostituto di Ribery, che a fine stagione passerà al Barcellona. "Ci piace, è una valida alternativa" ha sentenziato Uli Hoeness, che, per i vari Ismael, Pizarro e Borowski, ha già intrattenuto positivi rapporti con la dirigenza del Werder, mettendo così i brividi a quella juventina. Ma è pur vero che fra Brema e Torino s'è già instaurato un forte e duraturo legame di cortesia, tanto che, giorni fa, il general manager del club tedesco Klaus Allofs aveva ammesso: "Sì, ci sono stati colloqui, ci hanno telefonato da Torino". L'offerta bianconera è chiara, 20 milioni tutti e subito, anche se è spuntata una sorta di "parcella", una clausola da sborsare, da parte della Juve, a Diego senior in caso di buona riuscita della trattativa. Questo perché Djar detiene, a priori, il 15% del cartellino di suo figlio (il resto è tutto del Werder) e, ovviamente, vuole ricavarci qualcosina da quest'attività di agente, che solo apparentemente svolge a titolo gratuito, visto che certamente non si può far pagare dal suo stesso figlio. Sarebbe un paradosso per farla breve. E la Juve, appena ne è giunta a conoscenza, s'è messa sull'attenti, iniziando a fare due conti nelle proprie tasche. L'intenzione è quella di limitare il costo, scendendo a compromessi con la società di Brema e soprattutto con Djar, che sin dal primo momento sta spingendo, sottobanco, per un esito positivo della trattativa. Si parla anche d'un inserimento, tentato in extremis, dall'Inter, ma è evidentemente troppo tardi. Diego ha già scelto da tempo quale casacca indossare nel futuro prossimo.
ALONSO/TROCHOWSKI - Due nomi non certo nuovi all'orbita bianconera, specialmente il primo. Inseguito a lungo in estate e poi lasciato al Liverpool con tanto di acquisto, in sostituzione, del mediocre Poulsen. Mai passo fu così falso... E ora la criticabile dirigenza juventina ci ripensa, riprova l'assalto e deve ripartire da zero dopo che otto mesi fa era quasi riuscita a completare l'affare. Nel frattempo il mediano campione d'Europa, ha sfornato e continua a sfornare un'altra stagione ad alti livelli aumentando i soliti rimpianti bianconeri. Specialmente e proprio in mezzo al campo dove di qualità, quest'anno, se ne è vista pochissima. Altra pista, attualmente bloccata ma tenuta in serbo, porta a Piotr Trochowski, 25enne che sta trascinando l'Amburgo in campionato. Poco clamore attorno a lui, molto sottovalutato e un prezzo del cartellino relativamente basso, sui nove milioni si potrebbe chiudere. Inoltre il contratto attuale con i tedeschi scade nel 2010, sulle sue tracce ci sono già City e Chelsea, più la Juve, pronta a sbucare da un momento all'altro. E nel frattempo c'è da godersi le prestazioni del folletto teutonico, nel pieno dell'età migliore per esprimere calcio vero, con i suoi soliti colpi dalla distanza, ma anche a rifornimento dei compagni con degli assist al bacio. Che gli attuali mediani bianconeri, in questa annata, non sono mai riusciti a sfoderare.
SILVA - Il viaggio di Alessio Secco a Valencia, per l'asso spagnolo, c'è stato. Assieme all'osservatore Renzo Castagnini, per una sorta di "visita di cortesia", dove, premettiamo, non s'è parlato d'una qualche cifra nello specifico. Il direttore sportivo, ancora in attesa d'un possibile ripensamento di Pavel Nedved, ha iniziato seriamente a imbastire la pista per agguantare il giocatore iberico, volendo capirne di più sulla reale, e dissestata, situazione finanziaria valenciana. Certamente il vicepresidente del Valencia, Fernando Gomez, ha confidato ai dirigenti juventini di voler esclusivamente contanti, cash. Pochi sconti (rispedita al mittente l'iniziale offerta di 18 milioni) e nessuna contropartita tecnica (vedi Poulsen), che per gli spagnoli vorrebbe dire pagare un ulteriore contratto e sborsare ulteriore denaro al determinato giocatore in questione. E, di questi tempi, è impresa ardua per la società iberica, in preda a una crisi economica vasta e senza fine. Fra le parti un abbozzo d'intesa c'è già, con la promessa di un nuovo sondaggio fra qualche settimana. Alla carica potrebbe andarci anche l'Atletico Madrid, interessato al giocatore ma non in cima alla lista delle preferenze dello stesso, mentre sembra svanito, per il momento, l'interessamento del Liverpool, chiamatosi del tutto fuori direttamente per bocca di mister Benitez. A giugno la nuova destinazione di Silva.
BUFFON/TREZEGUET - Il rapporto fra il francese e Ranieri, da ambienti vicini ai diretti interessati, possiamo dichiararlo inevitabilmente incrinato. Abbiamo raggiunto direttamente Antonio Caliendo, procuratore della punta transalpina, che ha stigmatizzato il comportamento della allenatore juventino: "Si vede da quanto e come lo sta impiegando ultimamente... Se sarà ancora lui il tecnico, vaglieremo altre strade, decidendo il da farsi su una nuova destinazione, che soddisfi la voglia di giocare del mio assistito (in lizza Barcellona e Manchester City Ndr)". Analizzando di pari passo le situazioni di Trezegol e Buffon, pare chiaro che il portierone resterà almeno un altro anno in bianconero (nell'intento di acciuffare la Champions nel complesso d'una squadra veramente forte), l'attaccante molto probabilmente lo farà l'estate prossima. Questo perché alla Juve servono "soldoni" da reinvestire, per allestire un gruppo che sappia ambire a più obiettivi e il transalpino è uno dei papabili a lasciare l'ombra della Mole, dopo i recenti screzi con Ranieri e le posizioni perse nella gerarchia del reparto offensivo. S'è convinto anche il diretto interessato (vedi le dichiarazioni di Caliendo), che vuole giocare, e segnare, con continuità per evitare il lento declino d'una carriera ricca di goie, ma anche dolori. Non c'è invece fretta per il Gigi Nazionale, il quale ha anch'esso un relativo prezzo di mercato (elevatissimo, supponiamo), come ammesso dai dirigenti bianconeri nei giorni passati. Tutto è comunque prematuro, e al momento non si registrano sirene attorno all'estremo difensore ex Parma. Con il ricavato della cessione di Trezegol, la Juve potrebbe accaparrarsi non più uno, bensì due campionissimi di spessore, capaci di far fare il vero e definitivo salto di qualità alla compagine di Ranieri. I riferimenti sono soprattutto per Silva e Diego, mentre sono meno quotati possibili acquisti di Hamsik oppure Ribery. Desta perplessità l'affare Cassano.
HAMSIK/RIBERY - Sono i due sogni impossibili della Juventus che cerca l'assalto ai titoli più pregiati per la prossima stagione. I dirigenti juventini hanno già sondato il terreno per entrambi i calciatori, ma per ora hanno visto pochi spiragli di luce. Chissà se a stagione finita potrebbe cambiare qualcosa... Il transalpino certamente lascerà il Bayern di Toni (ormai netti i contrasti con la proprietà), mentre lo slovacco di Donadoni brancola nel buio, ancora indeciso sul da farsi. Il diesse Secco in giugno farà un altro tentativo, nella speranza che qualcosa cambi, magari inserendo nella trattativa Palladino e Criscito, come ipotizzato dal patron Cobolli Gigli: "Non è un segreto la nostra stima per il napoletano, ma se il Napoli non intende cederlo ce ne faremmo una ragione (nette le parole di Marino, che ha blindato anche Santacroce Ndr), rivolgendo le nostre attenzioni ad altri campioni". Più o meno la stessa situazione per Ribery, sul quale però s'è già scatenata una asta pericolosa per i bianconeri, con il Barcellona in primissima linea. E il prezzo, ovviamente, è lievitato, con i blaugrana già pronti a metter sul piatto circa 30 milioni di euro. Il forte esterno francese, già pronto a mollare la terra teutonica, gongola e nel frattempo ha prolungato il contratto personale di sponsorizzazione con la "sua" Nike, la quale senza coprirsi troppo spinge anch'essa per un passaggio a un club sponsorizzato in proprio invece che dal principale concorrente (Adidas appunto, sponsor dei bavaresi). L'asta è aperta (improbabile uno scambio con Buffon), ma la concorrenza per le casse juventine è quanto mai proibitiva.