Lapo Elkann: "Mourinho è uno con le palle"

"Non è possibile che ci siano squadre che hanno solo due o tre italiani in campo. Una vergogna. La Lega dovrebbe instaurare delle regole che obblighino le squadre a promuovere i talenti italiani": così Lapo Elkann, ospite della trasmissione di Sky Sport 1 'Attenti a quei due' sul campionato italiano. Inevitabile la domanda sulle notizie della possibile presidenza della Juventus: "Non mi è mai stato chiesto - ha detto Elkann - Non mi sto né candidando né autocandidando, non sto chiedendo, né ho chiesto. Dico semplicemente che se un giorno l'azienda, la società e gli azionisti me lo chiedessero perché no? Non posso dire che non sarei interessato, uno che ama la Juve ed è tifoso juventino non può dirlo. Posso dire che non mi è mai stato chiesto né proposto. Sarebbe un sogno". Sui giocatori: "Del Piero è Del Piero - dice - ha dato e dà tanto alla Juventus, come alla Nazionale. E' un simbolo positivo e costruttivo, un simbolo dei valori italiani che vorremmo vedere esportati nel mondo. E' un grandissimo calciatore per la signorilità, la classe, nel modo di porsi e di esporsi sia nei momenti belli che in quelli brutti. Non è mai scorretto, né arrogante. Oltre che essere un grande giocatore, è una gran bella persona". Chi potrebbe essere il futuro capitano della Juve? "Chiellini o Buffon - risponde - Chiellini è il Cannavaro di una volta. Cannavaro ormai ha una certa età, è un giocatore a fine carriera".

Lapo Elkann parla poi della prossima finale di Champions League: "Manchester o Barcellona? Avrei preferito Arsenal- Barcellona. Tiferò Barcellona perché esprime un calcio più creativo". Cristiano Ronaldo o Messi? "Ronaldo è una primadonna. Messi meglio, e poi mi ricorda Maradona". Mourinho? "E' uno con le palle. Uno che il suo lavoro lo sa fare. Lo rispetto".. Il miglior momento della Juventus di quest'anno è stato il doppio successo sul Real Madrid? "Penso che ci sia poco che un tifoso juventino possa desiderare di più che vedere il Bernabeu e i tifosi del Real Madrid alzarsi per applaudire il nostro capitano. Quello è stato probabilmente il momento più bello della Juve di quest'anno, assolutamente sì. Per riuscire a ritornare ad essere primi - che è quello che qualsiasi tifoso al mondo spera per la squadra, e soprattutto i tifosi juventini, che sono abituati a vincere - ci vuole tempo. Capisco, da tifoso, che i tifosi non vogliano aspettare, però la complessità e la realtà dei fatti dice che per costruire una buona squadra il percorso è complesso e difficile. Ovviamente spero che sia il più rapido e meno in salita possibile". "Poi - conclude - speranza e realtà, non sono sempre la stessa cosa".