Lazio, Rossi: "Tra paradiso ed inferno"

"Se vinci vai in Paradiso, se perdi ti ritrovi all'Inferno". Alla vigilia della finale di coppa Italia, il tecnico della Lazio, Delio Rossi, sintetizza in un solo concetto quanto pesi per la stagione della sua squadra il match contro la Sampdoria. "Ci giochiamo tutto in 90 minuti. Ci vorrà una Lazio all'altezza della situazione anche perché alzare un trofeo sarebbe importante per la squadra, la società, e i nostri tifosi che negli ultimi anni hanno visto vincere soprattutto gli altri".
Durante la conferenza stampa tenutasi presso lo stadio Olimpico, Rossi ha voluto precisare alcuni punti: "Sarà una partita secca, e il mio futuro sulla panchina della Lazio non c'entra. Così come non conteranno i risultati fatti in campionato. Le finali fanno storia a sé e, per vincere, dovremo giocare con la testa e, soprattutto col cuore". "Chi riuscirà ad avere testa fredda e cuore caldo porterà a casa il trofeo - ha ribadito il mister laziale -. Di certo, avremo più pressione della Sampdoria e sono sicuro che i doriani scenderanno in campo con l'intento di farci fare la partita".
Partita che non sarà come tutte le altre: "Per me sono tutte finali ma so bene che quella di domani non è una gara che vale come le altre.
Il concetto è solo uno: guai ai vinti". Consapevole dell'importanza del match anche il capitano, Tommaso Rocchi: "Per motivazioni e stimoli assomiglia quasi a un derby. L'attesa sembra la stessa, come la stessa è la voglia di vincere. Non so se sarò in campo dal 1' ma sarò pronto se il mister deciderà di chiamarmi in causa. L'obiettivo è quello di centrare il risultato per la gente, la squadra, non per il singolo".
Per Rocchi, però, le probabilità di far parte dell'undici titolare non sono tantissime visto che Rossi ha provato nella rifinitura la coppia Zarate-Pandev. Il macedone, così come Foggia, è stato infatti recuperato e sarà della partita dal fischio d'inizio (a centrocampo ci saranno anche Brocchi, Dabo e Ledesma).
In caso di rigori, infine, Rossi ha dimostrato di avere già le idee chiare: "In tal caso chiederò di tirare a chi se la sente, non a chi è più bravo tecnicamente. Una cosa e calciare in allenamento, un'altra è farlo davanti a 70 mila spettatori".