Le pagelle di Alberto Cerruti: 8,5 al Milan. 4 al Napoli
CAGLIARI 8,5 - Come il Milan nel punteggio e quindi anche nel voto più alto della giornata, con mezzo merito in più perché era partito per salvarsi e non per vincere lo scudetto. Complimenti a Jeda, Acquafresca e Matri che firmano il 4-1 sul campo della Lazio, ad Allegri architetto di una squadra spettacolare, e soprattutto a Cellino che lo ha confermato dopo le prime 5 sconfitte.
MILAN 8,5 - Tanti auguri Ancelotti per le sue 400 presenze sulla panchina del Milan. E complimenti per il coraggio con cui esclude Ronaldinho per la seconda gara consecutiva. A Bologna si rivede un grande Kakà e con lui il miglior Milan da trasferta che stravince tre mesi dopo l'ultimo immeritato 1-0 a Bergamo. Se continua così, rimonta come 10 anni fa quando vinse uno scudetto inatteso con Zaccheroni.
ROMA 8 - Terza vittoria consecutiva, con un netto e meritato 3-0 a Napoli, malgrado il primo gol in fuorigioco di Mexes. Nemmeno il caso Panucci può turbare una squadra che vola, in attesa di Totti rimasto in panchina, risalita ad appena 3 punti dal quarto posto.
CHIEVO 7,5 - Che colpaccio, Chievo! E' vero che l'arbitro penalizza la Reggina ed è vero che Carmona si fa stupidamente espellere lasciando i padroni di casa in dieci, ma il gol di Italiano è splendido. Con questa sono tre le partite utili nel 2009, con un pareggio e due vittorie consecutive. E adesso il Lecce quartultimo è soltanto a 2 punti, e mercoledì a Verona il Chievo sogna il sorpasso.
CATANIA 7 - Sfiora la sua prima vittoria in trasferta sull'imbattuto campo del Genoa, andando in vantaggio con Martinez. Poi non sfrutta il vantaggio della superiorità numerica, facendosi raggiungere da Milito, ma il punto e il gioco fanno ben sperare in vista della prossima sfida in casa contro l'Inter.
PALERMO 7 - Come la Roma, che mercoledì sfiderà all'Olimpico, infila la terza vittoria consecutiva anche se favorita dagli errori dell'Udinese. Ma intanto trova continuità nei risultati, prima che nel gioco, malgrado l'assenza di Miccoli. E se la Roma punta al quarto posto, il Palermo che ha soltanto un punto in meno fa bene a sperare.
SIENA 7 - Ancora una volta fa una fatica maledetta a segnare, perché soltanto il Chievo ha fatto meno gol (13 a 15), ma poi la rete di Frick regala un meritato successo alla bella squadra di Giampaolo che fa un balzo importante verso una salvezza anticipata. Scavalcata l'Udinese, è a più 9 sulle terzultime Chievo e Torino.
TORINO 6,5 - Voto rialzato per la doppia rimonta, dallo 0-2 al 2-2 e poi dal 2-3 al 3-3, più che per il gioco. Ma pensando a dove sarebbe precipitato in caso di sconfitta, si può apprezzare l'importante di un pareggio che tiene il Lecce a portata di sorpasso. E allora complimenti a Novellino, perché il carattere della squadra è merito suo.
FIORENTINA 6 - Il voto è la media tra il bel gioco (7) e la capacità di concretizzarlo (5) e nel bel gioco inseriamo anche gli errori arbitrali, che la penalizzano per la terza gara consecutiva persa senza nemmeno un gol. E allora attenzione a non lasciarsi travolgere dagli alibi, perché una grande squadra reagisce coi fatti non con le parole.
GENOA 6 - Ritrova Milito e smarrisce la strada della vittoria (senza gol al passivo) percorsa nelle ultime 3 partite senza di lui. Ma proprio Milito segna il gol dell'1-1 casalingo contro il Catania, regalando un punto importantissimo al Genoa in dieci per l'espulsione di Ferrari.
INTER 6 - In questo caso il voto è la media tra il risultato (7) che la mantiene al comando da sola e il gioco (5) di una squadra che soffre fino alla fine, salvata da Julio Cesar. L'assenza dello squalificato Ibrahimovic non basta per giustificare il nervosismo (sullo 0-0) dell'espulso Mourinho che oggi però festeggia 46 anni con 46 punti. E quindi auguri, anche se per lo scudetto dovrà soffrire più del previsto.
JUVENTUS 6 - Come l'Inter, nel voto e nel punteggio. Peggio dell'Inter per i favori arbitrali (rigore negato a Jovetic) e la fortuna (traversa di Santana), ma rispetto alla capolista ha l'handicap di affrontare la Fiorentina, molto più forte della Sampdoria. Con tanti applausi al bellissimo primo gol in campionato del ventitreenne Marchisio. E con una tirata d'orecchi a Del Piero, perché un grande capitano come lui non può dare cattivi esempi gettando a terra il piumino dopo la sostituzione.
REGGINA 5,5 - Penalizzata dall'arbitro che le nega un rigore sullo 0-0, ma penalizzata anche dalla stupida espulsione di Carmona, che favorisce alla distanza la vittoria del Chievo. Alla fine paga Pillon (1 punto in 4 gare), che al di là degli alibi si conferma una scelta sbagliata di Foti. Perché soltanto Orlandi poteva, e può ancora, ripetere il miracolo dell'anno scorso.
SAMPDORIA 5,5 - Ha il merito di mettere in difficoltà l'Inter. Ma come troppe altre volte, anche con Cassano assente a San Siro, non segna e quindi deve fare autocritica, perché non si può dare sempre la colpa all'arbitro, o prendersela con i portieri avversari troppo bravi come Julio Cesar.
ATALANTA 5 - D'accordo, era quasi impossibile ripetere il partitone di domenica scorsa contro l'Inter, ma a Siena l'Atalanta fa troppo poco per vincere e alla fine viene giustamente punita da chi cerca con maggiore insistenza il successo.
BOLOGNA 5 - Prima sconfitta, dopo 9 gare, per Mihajlovic squalificato in tribuna. Ma senza drammi perché un Milan così batterebbe chiunque, a maggior motivo una squadra sbilanciata, in dieci sull'1-2 dopo l'espulsione di Mudingayi. Con gli unici applausi per un super Di Vaio, scatenato capocannoniere salito a quota 15: la più grande e bella sorpresa di tutta la serie A.
UDINESE 4,5 - Mezzo voto in più, perché si intravede qualche debole segnale di ripresa, anche se perde dopo essere passata in vantaggio. Ma i rigori sbagliati, già fatali in coppa Italia, evidenziano un'imbarazzante crisi di risultati: 20 punti nelle prime 10 partite, 3 nelle ultime 10 senza vittorie. E allora complimenti sinceri a Pozzo, che ha il coraggio di confermare Marino.
LAZIO 4 - Quattro come i gol incassati dal Cagliari. Alla colpa di non conservare il vantaggio aggiunge quella di sbagliare due rigori, ma soprattutto subisce un'autentica lezione di gioco. E per la prima volta si ritrova sotto gli eterni rivali della Roma.
LECCE 4 - Titolo: come ci si può suicidare. Sottotitolo: con una prova di retrocessione. Perché questa partita sembra la triste fotografia del campionato del Lecce, che a un certo punto sembrava al sicuro sul 2-0 e invece si fa raggiungere non una ma due volte, con la grave complicità del portiere. E se non si vincono gare così, contro una concorrente diretta, sarà dura salvarsi.
NAPOLI 4 - Prima sconfitta in casa e che sconfitta! Lasci stare i dossier sugli errori degli arbitri e pensi a quelli dei suoi difensori in particolare e della squadra in generale. Perché, al di là degli episodi, la Roma stravince con pieno merito.