Lotito: "Crespo alla Lazio? Assolutamente no"
La Lazio riparte fiera e fiduciosa. Il successo contro la Reggina ha dispensato conferme sia tecniche che caratteriali. La squadra di Delio Rossi finalmente c'è. È scesa al Granillo la compagine biancoceleste spavalda e sbarazzina piegando le avversità e stupendo per la grande autorità con cui si è imposta. Trenta punti in classifica, buone individualità di squadra e due perle vere di nome Pandev e Zàrate, rappresentano un biglietto da visita da far paura. Il club di Lotito dunque è senza dubbio in linea con l'obbiettivo pronunciato ad inizio stagione: tornare al più presto in Europa. Domenica poi arriva la Juventus di Ranieri, da più direzioni indicata come l'unica anti-Inter di questo torneo, ma la compagine bianconera preoccupa e non spaventa la bella e giovane Lazio. Tra i successi in campionato e il calciomercato ormai entrato nel vivo, il presidente Lotito si conferma soddisfatto e fiducioso per il futuro della sua squadra. In esclusiva a Lalaziosiamonoi.it infatti spiega progetti presenti e futuri del suo club.
Questa Lazio, bella e vincente a Reggio, si prepara per affrontare la Juventus. Che partita si aspetta?
"Mi auguro che la squadra disputi una partita con la stessa concentrazione e determinazione che ha dimostrato nella ripresa del campionato. Spero che faccia altrettanto anche con i bianconeri".
Presidente, questa squadra teme la Juventus o può giocarsela alla pari?
"Abbiamo allestito una squadra che può giocarsela alla pari con tutti a prescindere dai valori economici. Io dico sempre 'Il pallone per tutti il calcio per pochi', chi capisce di calcio infatti sceglie calciatori a prescindere dalla loro valutazione di mercato e noi lo abbiamo fatto. Tornando al mach di domenica il risultato certo non dipende solo dalla potenzialità della squadra o meglio solo in parte è legato a questo fattore, il resto invece è determinato dall'imponderabile e dalla capacità del gruppo di restare coeso. Ecco perché mi aspetto lo stesso carattere dimostrato a Reggio Calabria, lì sì che ho visto un gruppo saldo".
Si ritiene soddisfatto di aver portato nel calcio italiano un ragazzo semisconosciuto come Zàrate. che invece si è dimostrato un talento?
"Penso che per ciò che riguarda Zàrate, ma mi sento di aggiungere anche Lichtsteiner, la Lazio abbia fatto una scelta precisa, ossia puntare su dei calciatori che sono dei campioni in erba e che ai più erano sconosciuti. A questi due io ci aggiungerei anche Matuzalem, che era si un giocatore conosciuto, ma veniva da un'esperienza in cui aveva bisogno di rilanciarsi. Purtroppo fino adesso non siamo riusciti a contare sulle sue innegabili qualità, ma spero proprio che ciò avvenga presto".
Presidente ha parlato di Matuzalem, il mercato di gennaio dipende dalla sua tenuta?
"La Lazio non deve comprare necessariamente, ma solo per accrescere le sue potenzialità. Prima di comprare un centrocampista ritengo sia giusto capire se Matuzalem possa davvero aiutarci in quella zona del campo. Inoltre ieri un plauso particolare se l'è meritato anche Meghni, che sulla mediana è riuscito ad imporsi benissimo. E poi penso che ora la priorità sia quella di riuscire a fare esprimere quei giocatori che non trovano spazio con noi in altri club".
Dunque mercato in uscita: Martina ha detto che a breve Makinwa sarà del Chievo. È vero?
"Martina deve imparare a fare il procuratore. Ognuno nel calcio ha i propri ruoli e lui, come tutti i procuratori, deve affiancare il giocatore nella stipula del contratto non fare il mercato delle società, a quello ci penso io. Questo non significa che Makinwa non vada a giocare in un'altra società, anzi vi dico proprio che in pole position c'è il Chievo".
Il Chievo ha chiesto Makinwa, ma ha chiesto anche Manfredini?
"Il problema è Manfredini. È vero che Campetelli me lo ha chiesto, ma è vero anche che il giocatore non vuole tornare al Chievo ed ora bisognerà trovare una soluzione con il calciatore".
Damiani ha praticamente annunciato l'interessamento a Rocchi da parte di Moratti. Lotito che dice?
"Dice che non mi risulta. Non ho avuto il piacere di sentire Massimo neppure per gli auguri di Natale. Non ho avuto nessuna richiesta per Rocchi, né da parte sua, né da parte di un suo collaboratore".
Ma se la chiamata arrivasse?
"Con Massimo c'è un rapporto di amicizia profonda e di grande stima da parte mia. Oggi la Lazio non ha intenzione di cedere Rocchi perché fa parte del progetto, fermo restando però che nella vita nessuno è incedibile".
Si è parlato di Crespo come contropartita, riporterebbe l'argentino a Roma?
"Assolutamente no".
Rossi sarà alla guida di questa squadra anche l'anno prossimo?
"Con Delio ho un ottimo rapporto, fa parte del progetto e puntiamo su di lui. Questo però non è un discorso di oggi, ma è da tre anni a questa parte che è così. A volte mi chiedo perché si vuole per forza minare un rapporto così bello. Io e Rossi facciamo scelte comuni per la Lazio".
Sul caso Mutarelli, Marronaro (agente del giocatore, ndr) le ha dato ragione, ha detto che lei è veramente il peggior presidente della storia della Lazio.
"E' arrivato tardi. L'ho detto già io che sono il peggior presidente della storia della Lazio, non credo che debba ripeterlo lui. Anche perché io ho più credibilità di lui. Riguardo alle sue lamentele sul nostro ricorso poi gli rispondo che si deve studiare le norme e che deve imparare a fare il procuratore. La Lazio sta seguendo un iter burocratico consentito, anche perché abbiamo chiesto un'autorizzazione alla Federazione per procedere in tal senso".
Sogna qualcosa per questo nuovo anno?
"Sì, riuscire a trasformare sul campo le sue potenzialità e trasferire a tutti quei principi di cui si è fatta paladina".
E lo stadio?
"Ci siamo, siamo in dirittura d'arrivo. Siamo pronti per fine mese presenteremo tutto e ringrazio a questo proposito anche l'amministrazione comunale che si è dimostrata sensibile alle nostre esigenze. La Lazio avrà il suo stadio".
Ci spera Claudio Lotito di diventare il miglior presidente della storia laziale?
"Non spero nulla per quel che riguarda la mia posizione, ma spero solo che la Lazio diventi un punto di riferimento per tutti, specie per i giovani".