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Massimo Agostini: "Se il mio Napoli avesse avuto De Laurentiis..."

Massimo Agostini: "Se il mio Napoli avesse avuto De Laurentiis..."
sabato 28 novembre 2009, 07:492009
di Redazione TMW.
fonte di Luigi Carbone per Napolipress.com

Napolipress ha intervistato in esclusiva l'ex attaccante, tra le tante squadre, di Napoli e Parma Massimo Agostini, detto il "condor". Con la maglia azzurra ha disputato due stagioni (dal 1994 al 1996) segnando 13 reti mentre con quella dei ducali ha giocato nel 1991, contribuendo alla causa gialloblu con 4 reti.

Signor Agostini, Lei ha vissuto l'ultimo Napoli europeo prima del fallimento: che ricordi ha di quell'esperienza?

"Una società come il Napoli era impossibile da rifiutare: per me era una occasione troppo importante. La mia avventura iniziò bene, quattro goal nelle prime dieci partite e buone prestazioni anche in Coppa Uefa. Poi l'infortunio nella partita contro l'Eintracht Francoforte al San Paolo, in notturna, mi ha pregiudicato tutto il resto della stagione. Boskov si fidava di me e mi mandava in campo nonostante avessi contratto un problema molto raro alla pianta del piede: passavo quattro giorni a settimana per curare lo strappo giusto per durare quei cinquanta minuti la domenica. Se in quel periodo avessi fatto tre mesi mesi di sola rieducazione, avrei potuto dare il massimo nel finale di campionato e ripetere le ottime prestazioni del primo anno, quando feci nove goal e portammo il Napoli ad un minuto dalla zona Uefa: Marco Del Vecchio segnò con la maglia dell'Inter quasi allo scadere e noi perdemmo l'accesso all'Europa. "

Lei che ha giocato in molte squadre del Nord, tra le quali il Parma, prima di approdare a Napoli, quali differenze ha avvertito tra i due modi di intendere il calcio?

"La piazze del sud come Napoli e Roma ti danno una carica importante: il San Paolo è unico in Italia. Si vive bene ad Ancona e a Piacenza ma il calcio è un'altra cosa: per dimostrare di essere un grande calciatore ti devi confrontare con le piazze più esigenti. Quando giochi in uno stadio come il Tardini con ventimila persone, sai che male che vada il settanta percento del pubblico ti applaude. A Napoli, invece, ti devi preparare perché il pubblico è pronto a darti l'anima ma anche a fischiarti se, magari, una domenica porti a casa solo una pareggio."

Come partita sarà Parma-Napoli?

"Il Parma è venuto fuori grazie ad un buon lavoro della società che ha acquistato giocatori giovani ma di prospettiva, amalgamandoli con alcuni di esperienza. Questo Napoli, però, con Mazzarri sta ritrovando quell'anima che i tifosi chiedevano ad inizio stagione. Al Tardini gli azzurri non saranno attesi da una formazione che si chiuderà sfruttando il contropiede e questo sarà un vantaggio per i partenopei: quando la partita è aperta i giocatori del Napoli escono fuori. Sono due squadre che sanno giocare a calcio: sarà una partita frizzante."

Lei ha vissuto il periodo dei vari Ferlaino, Moxedano, Gallo: oggi c'è De Laurentiis. Come crede sia cambiato il clima nella società?

"In merito a questo la mia opinione è semplice: se noi in quegli anni avessimo avuto l'attuale presidente saremmo andati in Coppa Uefa tutti e due gli anni. C'era una struttura importante di giocatori: serviva solo una società al top e un mercato più serio. In quei periodo il fallimento già si prefigurava: sono andato via io, dopo qualche anno ci fu la retrocessione e finì il grande Napoli. "