Mauro Tassotti: "Io allenatore del Milan? A chi non piacerebbe?..."
Una vita nel Milan per Mauro Tassotti, prima da calciatore, ora da vice-allenatore e chissà, un domani da allenatore...
Tassotti è anche il co-proprietario (con l'amico Roberto Donadoni) di un ristorante nei pressi di Lecco, ed è da lì che parte l'intervista rilasciata dal trainer rossonero a Sky Sport 1 per il programma "Il Rosso e il Nero".
Nel tuo ristorante passano i destini della panchina del Milan... "No, assolutamente. Abbiamo inventato questa cena, è un modo per ritrovarsi, stiamo bene insieme quando le cose vanno bene. Abbiamo inventato questa roba, il Dottor Galliani ci teneva a venire a provare la nostra cucina, non è detto che la cosa non possa ripetersi".
Non è che hai intenzione di ingrassare un po' per essere simile all'identikit tracciato da Ancelotti per il suo successore? "Non so se mi bastano questi pochi giorni che mancano alla fine del campionato (ride, ndr). Giovedì non abbiamo parlato di questo, non so cosa succederà da qui alla fine della stagione. Io sono qui e aspetto, ho un contratto con il Milan fino al 2010, come ce l'ha Carlo, come tutto lo staff. Aspettiamo di vedere come si evolve la situazione, cosa sceglierà il Milan, cosa sceglierà Carlo, cosa decideranno, poi tutti insieme decideremo. Come deciderà Carlo con la società, così faremo anche noi, perché io, forse ancora più di Carlo, sono 30 anni di fila che sono al Milan e qualunque cosa succederà, questa rimarrà per me sempre una seconda casa".
Sarebbe così sbagliato pensare a Tassotti come allenatore del Milan? "Non sono io a dover dire certe cose.
Certo a me non dispiacerebbe, perché no? Faccio questo lavoro da tanti anni, anche se come assistente, anche se ho allenato la Primavera per qualche anno. A chi non piacerebbe allenare il Milan? Io credo che se si facesse una domanda a tutti gli allenatori del campionato italiano, ma anche di tutti gli altri campionati, questo è un posto ambitissimo dove tutti vorrebbero venire ad allenare".
Milan-Juve: è la partita della stagione, si definisce chi arriverà secondo? "È una partita delicata per noi, ci teniamo ad arrivare in fondo e in seconda posizione. Sappiamo che loro stanno attraversando un momento difficile, però il fatto di giocare una grande classica del campionato italiano penso che possa aiutarli. In una situazione come questa, per loro è meglio giocare contro il Milan che contro una piccola squadra. Noi stiamo bene, la squadra è in buona condizione. Nelle ultime partite stiamo giocando molto bene sotto il profilo del fraseggio, la squadra non si perde in fronzoli ma va a cercare il gol, crea tante situazioni offensive mentre prima ci perdevamo spesso in un possesso palla sterile. In questo momento la squadra ha voglia e questo ci fa ben sperare per la partita di domenica, però, dovremo tenere dritte le antenne perché sarà una gara difficile".
Come giudichi la stagione del Milan, in caso di secondo posto? "Ad agosto il secondo posto poteva sembrare deludente. Non dobbiamo dimenticare, però, che abbiamo fatto una stagione senza tanti giocatori, per troppo tempo. Abbiamo avuto anche una brutta partenza, nelle prime due partite di campionato. Sembrava che le avessimo recuperate e invece, alla fine, mancano proprio quei punti lì".