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Milan, Galliani: "Ancelotti? Resta, ma deve raggiungere certi obiettivi"

Milan, Galliani: "Ancelotti? Resta, ma deve raggiungere certi obiettivi"TUTTO mercato WEB
lunedì 23 febbraio 2009, 16:282009
di Stefano Sica
fonte gazzetta.it

"Mourinho ha detto che Inzaghi merita di essere squalificato come è stato squalificato Adriano? Lui ha deciso di tenere questa linea, io continuo a dire che Mourinho è simpatico, ognuno con le sue provocazioni...". La replica dell'amministratore delegato rossonero Adriano Galliani al tecnico dell'Inter sul fallo commesso ieri da Inzaghi in occasione del gol di Seedorf che ha consentito al Milan di superare il Cagliari, è in realtà piccata.

I FISCHI - Ma Galliani preferisce dare più spazio a Carlo Ancelotti e Clarence Seedorf, fischiati a lungo ieri da una parte dei tifosi. "I fischi danno molto fastidio perché li ho trovati molto ingenerosi nei confronti di Seedorf, un grande campione. In tutte le grandi gare degli ultimi sei anni abbiamo visto Seedorf protagonista. È ingeneroso fischiare contro di lui, anche quando non è al massimo fa sempre cose importanti. I fischi ad Ancelotti sono incomprensibili visti i risultati degli ultimi anni".

IL FUTURO DI ANCELOTTI - Fiducia quindi al tecnico di Reggiolo, "raggiungendo gli obiettivi prefissati si può andare avanti insieme", perché "siamo contrari a cambiare allenatore". L'a.d. rossonero, insomma, non è poi così affermativo quanto dice "credo che si possa andare avanti con Ancelotti", oppure "dobbiamo raggiungere gli obiettivi minimi, lo sa anche Carlo, potrebbe diventare difficile per tutti non centrare la Champions League".

BILANCI DA RISANARE - Il tormento rimane lo scudetto già svanito, indi per cui bisogna concentrarsi sulla seconda e terza piazza che valgono la Champions a gironi. Occorre però intervenire sul mercato, ma qui Galliani frena, atteggiamento che non farà certo piacere ai tifosi del Milan. "I colpi per la prossima stagione? Non pensiamo ai colpi del Milan. Il presidente Berlusconi? Dovrà ripianare i bilanci. I nostri costi sono gli stessi di una squadra di Champions League e i ricavi sono stati di circa trenta milioni di euro in meno. Dobbiamo assolutamente tornare in Champions".

RABBIA - Stagione di tormenti: "Il primo obiettivo del Milan resta il campionato: il secondo o il terzo posto. Ribadisco disperatamente che l'obiettivo è il campionato. Non basterebbe neanche vincere la Coppa Uefa o magari la Supercoppa europea per andare in Champions: la Coppa Uefa è molto meno importante del campionato e questo è un fatto". Poi la rabbia per la grande occasione gettata al vento: "Quello che mi fa innervosire è che i punti che ci mancano siano quelli che abbiamo perso con le ultime quattro-cinque squadre del campionato. La differenza con l'Inter non l'ha fatta la qualità, l'ha fatta la costanza: Lecce, Reggina, Bologna e Torino sono le squadre con le quali abbiamo perso quasi tutti questi punti di distacco".