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Milan: yes, you Becks. Ancelotti-San Siro, scaramucce o rottura?

Milan: yes, you Becks. Ancelotti-San Siro, scaramucce o rottura?
giovedì 29 gennaio 2009, 00:002009
di Francesco Letizia
Caporedattore di TMW, dove cura "Il volto nuovo" rubrica sulle future stelle del calcio mondiale. Da marzo 2008 è Direttore di MilanNews, prima testata giornalistica in rossonero: nell'estate 2008, esperto di calciomercato per Telelombardia.

Il pareggio contro il Genoa, se sulla carta, vista la classifica degli uomini di Gasperini, potrebbe apparire meno grave di quanto è realmente, potrebbe rivelarsi un crocevia negativo della stagione rossonera, proprio nella sera in cui si poteva terminare l'aggancio al secondo posto. La gara, positiva per il primo tempo, fallimentare nella seconda frazione, ha evidenziato diversi problemi che un risultato pieno avrebbe coperto, ma che forse è positivo emergano il prima possibile: in primis l'inadeguatezza di determinati giocatori alla causa rossonera, specie in un momento così delicato della partita. A prescindere da ogni riflessione tattica da imputare a Carlo Ancelotti e non ai giocatori, c'è da sottolineare come Mathieu Flamini e Philippe Senderos dimostrino ad ogni loro presenza, che sia dal primo minuto come a partita in corso, in amichevole come in campionato, di essere dei veri e propri handicap per la squadra: il francese, arrivato con un ingaggio principesco ed acclamato dai tifosi titolare indiscusso, sta deludendo sia tatticamente che per quanto riguarda la personalità, dimostrando scarso adattamento al calcio italiano e poca intelligenza nel regolare l'intensità dei suoi interventi, praticamente sempre fallosi. Lo svizzero ancor di più preoccupa, ma d'altronde gli svarioni visti in queste partite sono i medesimi visti più volte ad Highbury: in questo caso si può parlare di buco nell'acqua in sede di mercato, dove si è acquistato in difesa senza principio, come contentino ai tifosi per il poco digerito ed ancora misterioso ritorno di Shevchenko. Un altro problema emerso nelle ultime gare è quello di una condizione fisica precaria: il Milan parte a mille e finisce presto la benzina. I famosi "carichi di Dubai" non sembrano una preoccupazione solo per il tanto vituperato Ronaldinho (apparso più fresco nei pochi minuti di ieri sera), ma per tutta la squadra: che sia un allarme è lampante, ma potrebbe essere un rischio programmato in vista del finale di stagione da fare al top (specie in Uefa), tuttavia non ci si può presentare al Derby giocando un tempo solo.

E poi forse il segnale più grave, la polemica tra Carlo Ancelotti e due tifosi che, dal terrazzino del primo anello rosso, hanno insultato il tecnico al pareggio di Milito per i suoi cambi difensivisti: al di là del fatto che effettivamente le sostituzioni del tecnico di Reggiolo meriterebbero un capitolo a parte (perchè abbassare il baricentro ulteriormente ad una squadra praticamente già schiacciata nella sua metà campo?), è la prima crepa in anni ed anni di storia d'amore tra Carletto e San Siro. "Erano solo due, San Siro è fatto di 80mila" ha sottolineato Ancelotti a fine partita: una dichiarazione diplomatica per uscire dall'imbarazzo, ma evidentemente neanche a lui saranno sfuggiti i fischi al cambio Pato-Ronaldinho ed i consueti al suo pupillo Seedorf, così come i messaggi e le mail di tifosi infuriati alle redazioni di emittenti e siti internet (100 in meno di due ore a MilanNews). Lungi da me voler drammatizzare troppo un episodio che, specie se la rotta sarà invertita, potrebbe restare tale ed entrare presto nel dimenticatoio: ma se così non fosse? La nota positiva della serata è invece un grande, grandissimo David Beckham, che con un colpo di classe ha rischiato di risolvere la partita e soprattutto continua a dare l'impressione di essere indispensabile per questa squadra. Le trattative per trattenerlo a Milano sono appena iniziate e sono dure, perchè vanno a scontrarsi con un intrigo di gruppi finanziari, diritti di immagine e merchandising: eppure tutti in via Turati, David incluso, sembrano trasparire un contagioso ottimismo. Ma questa è un'altra storia da approfondire insieme, magari la prossima settimana.