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Moreno Ferrario: "Cannavaro leader ideale per il Napoli"

Moreno Ferrario: "Cannavaro leader ideale per il Napoli"TUTTO mercato WEB
giovedì 2 aprile 2009, 11:242009
di Redazione TMW.
fonte di Salvio Passante per TUTTONAPOLI.NET

Intervista esclusiva della redazione TuttoNapoli.net all'ex stopper d'acciaio, Moreno Ferrario. Difensore di grande temperamento, impeccabile in marcatura e di rendimento sempre elevato, il diciottenne varesino arrivò a Napoli con grandi aspettative. Non deluse le attese. Trovò nel San Paolo la sua sua seconda casa. In maglia azzurra 310 presenze, che lo collocano sul gradino più basso del podio dei recordman della società partenopea. L'accoppiata scudetto-Coppa Italia sono il risultato dei suoi tanti sacrifici per la causa del "Ciuccio".

Le dichiarazioni del patron De Laurentiis, sul possibile arrivo di Cannavaro al Napoli, hanno creato due correnti di pensiero: c'è chi pensa che il merengue possa essere il leader perfetto per gli azzurri e chi invece vede il suo acquisto soltanto come un'operazione mediatica dalla bassa affidabilità tecnica. Lei come la pensa?
"Il calcio è cambiato. Gli over trenta in molti casi rendono di più dei giovani, l'anagrafe non conta. Se Cannavaro sta bene fisicamente ed ha voglia di mettersi ancora in gioco, è da prendere assolutamente. Questa squadra avrebbe bisogno di un leader vero come a miei tempi lo erano Bruscolotti e Maradona. In queste due stagioni di A si è denotata un'assenza di una figura di peso in campo, soprattutto nelle partite in trasferta. Cannavaro sarebbe il leader giusto per questo Napoli".

Se Donadoni dovesse adottare anche per la prossima stagione il 4-3-3, sarebbe in discussione la permanenza di Maggio in maglia azzurra?
"Maggio è un tassello importante di questa squadra, quindi non penso venga ceduto. Mi auspico il passaggio ad una difesa a 4, ci sarebbe più copertura ed equilibrio. La difesa a tre del Napoli ha trovato non poche difficoltà quest'anno soprattutto quando uno dei tre si spingeva in avanti. Maggio in questo prospetto tattico potrebbe essere il laterale destro, con compiti diversi a seconda se si gioca in casa o in trasferta. Sfruttando la sua esplosività al San Paolo, anche partendo più arretrato, sarebbe un'arma in più. Ha tempo per migliorare in fase difensiva, in questo caso saranno fondamentali gli insegnamenti di Donadoni".

Napoli essendo una grande metropoli offre parecchie distrazioni soprattutto ai calciatori più giovani. In che modo la società potrebbe stroncare questo fenomeno "by night"?
"Ho vissuto 11 anni a Napoli e so bene come funzionano le cose.Innanzittutto bisogna essere coerenti. La società, come la gente e la stampa, quando si vince permette tutto, chiudendo più di una volta gli occhi davanti agli eccessi dei calciatori. Mentre quando perdi la musica cambia. Si apre il vaso di Pandora ed escono tutti i mali della squadra. La società non deve essere assolutamente permissiva. Allo stesso tempo i giocatori dovrebbero essere più professionali, furbi nel capire che l'Italia è il paese del pettegolezzo dove ogni cosa viene ingigantita. I mostri sacri del calcio potevano permettersi di vivere fuori le righe, gli attuali calciatori del Napoli no, altrimenti collezionano soltanto pessime figure".

Aronica-Rinaudo per Domizzi e Savini. Si è indebolità la difesa del Napoli?
"I valori sono quelli, è cambiato poco. Per il salto di qualità servono nomi affermati".

Pubblicità. Consigli per gli acquisti per la prossima stagione?
"Nomi non ne faccio. Lo staff del Napoli sicuramente saprà dove e come intervenire. Il presidente ha lasciato intendere che crede fortemente in questo progetto. Servono investimenti forti ma soprattutto giusti per tornare ad essere grandi".

Cederebbe Hamsik di fronte ad un'offerta importante?
"Se vuoi diventare grande non lo cedi. Ma se la crescita richiede fondi e se la cessione dello slovacco ti permette di acquistare 2-3 calciatori di alto livello, allora occorre cederlo. Il giogo deve valere la candela".

Pazzini e Cassano in grande forma. In casa Napoli anche Lavezzi ha issato bandiera bianca. Che partita prevede?
"Se il Napoli scende in campo a Genova per limitare i danni non c'è partita. Serve spirito di sacrificio ed umiltà per fare risultato. L'attacco della Samp è in grande forma ma il reparto arretrato doriano non è inespugnabile, sarà una partita molto aperta. Confido nel lavoro di Donadoni e nell'eredità di Reja per il buon esito della partita. Sarà una gara importante anche per capire su chi puntare per la prossima stagione e lasciando spazio ai sogni importante per riacciuffare il treno Uefa".

Il settore giovanile del Napoli è nato dalle ceneri del fallimento. Le piacerebbe lavorare per la società azzurra?
"A Napoli farei qualsiasi cosa, lavorare con i giovani sarebbe il massimo. Ho già esperienze importanti in questo ambito, avendo lavorato per 3 anni a Lugano e 2 anni a Varese allenando la Berretti. L'esperienza svizzera mi ha schiarito un po le idee, illuminandomi sulla concezione del football dei paesi stranieri. In Italia si gioca per vincere mentre all'estero si costruisce senza l'ansia del risultato. Il progetto del Napoli rispecchia il mio modo di vedere il settore giovanile, non c'è l'obbligo di vincere e si lavora con serenità, sarei orgoglioso di far parte dello staff azzurro".

Se le dico Malizia cosa le viene in mente?
"Scudetto sfiorato. Napoli-Perugia - Che giornataccia...nemmeno pochi secondi ed insacco Castellini: autogol. Al resto ci pensò Malizia del Perugia che in 90' parò l'impossibile. Avevamo accarezzato il sogno scudetto ma il calo nel finale fu vertiginoso, anche nelle ultime quattro gare subimmo diversi stop. Inizialmente ci rimasi molto male ma poi il destino mi preservò qualcosa di speciale e la presi con filosofia. Forse quell'autogol ha inciso sull'intera storia del calcio Napoli. Se avessimo vinto quello scudetto probabilmente qualche anno dopo non sarebbe arrivato Maradona. Uno scudetto ed una coppa Italia vinti nella mia città adottiva non lasciano spazio ad alcun rimpianto".

Pelè ha dichiarato recentemente di essere stato il miglior calciatore della storia. Per " O rey" il "Pibe" non era completo. E' dello stesso parere?
"Ognuno vota per la sua epoca. Pelè ha vinto tanto giocando solo in Brasile, mentre Maradona ha vinto a Napoli e trascinato da solo l'Argentina alla vittoria mondiale. Per me Maradona non fa classifica, è fuori categoria".

Da icona azzurra immagina le partite del Napoli in uno stadio che non sia il San Paolo?
"Impossibile. Il San Paolo non si tocca, è la casa del Napoli".

Quale sarà il futuro prossimo di Moreno Ferrario?
"Spero di trovare una societa' seria che mi consenta di lavorare con i giovani in tutta tranquillità. Magari una giovanile di una big. Di allenatori in giro ce ne sono tanti, io al contrario mi reputo un buon insegnante".