Napoli Amarcord: i miracoli si ripetono
Smaltita la sbornia del primo storico scudetto trascorsi un'estate meravigliosa: a Milano c'ero anche io, esistevo come "tifoso che può eprimere il proprio parere". Al tavolo dei milanisti, interisti e juventini vi era un posticino anche per me. Si discuteva dello scudetto del Napoli ma era opinione diffusa nel catalogare quel successo come un evento eccezionale dovuto alla legge dei grandi numeri, ad ogni modo casuale, ovvero:
"UN MIRACOLO" magari di San Gennaro.
Comunque, nell'anno successivo 1987-88 la mia attenzione era rivolta, almeno nelle prime giornate del campionato, a quel "triangolino" tricolore posto sulle maglie azzurre piuttosto che alle prestazioni della squadra partenopea. In quell'inizio di stagione il Napoli onorò, pienamente, il titolo appena conquistato infatti vi furono tantissime vittorie che portarono i partenopei in testa alla classifica e questo primato durò quasi fino al termine del campionato
A poche giornate dalla fine il Napoli ebbe un inspiegabile crollo che, a distanza di anni, non trova una valida giustificazione. Comunque, vi era ancora il tempo per rimediare infatti dopo aver sperperato cinque punti di vantaggio sul Milan, a due giornate dalla fine del torneo, la compagine partenopea disputò una partita che avrebbe potuto rimettere le cose a posto per un'eventuale riconquista dello scudetto.
Sfida diretta al San Paolo: NAPOLI-MILAN. Davanti ad uno stadio stracolmo e festante si presentava, al cospetto dei "Campioni d'Italia", il grande Milan di Gullit, Van Basten e Rijkaar. Una squadra pronta ed in grado di dare la scalata al vertice del calcio mondiale.
A Fuorigrotta si disputò un bellissimo ed emozionante match ed il Milan vinse, meritatamente, per 2-3.
Che tristezza! Avevo la "morte nel cuore" e della felicità per la conquista del primo ed unico scudetto rimase solo uno stupendo ricordo.
Non servì a lenire il mio dolore ma accadde qualcosa che mi inorgoglì: prima della fine dell'incontro, il popolo del San Paolo si alzò in piedi e tributò un lunghissimo e caloroso applauso, della durata di cinque minuti, alla squadra rossonera, prossima a vincere il titolo di "Campione d'Italia" che, in quel momento, apparteneva ancora al Napoli.
In quell'istante,con tutto lo sconforto dovuto al momento circostante, mi sentii:
ORGOGLIOSO DI ESSERE NAPOLETANO.
Nel 1988-89, il campionato ebbe una sola grande protagonista: L'INTER che riuscì a totalizzare il maggior numero di punti nella storia della serie A. Il Napoli dovette accontentarsi del secondo posto ma quell'anno fu lo stesso straordinario in quanto regalò alla città partenopea il primo grande titolo europeo:
LA COPPA UEFA.
Il Napoli si impose eliminando, una dopo l'altra, grandi squadre come: Paok Salonicco (1-0 1-1), Lokomotiv Lipsia (1-1 2-0),Bordeaux(1-0 0-0) Juventus(0-2 3-0), dopo supplementari con uno straordinario gol di Renica, Bayern Monaco (2-0 2-2) ed, in una stupenda finale, lo Stoccarda (2-1 3-3).
Un grande successo dovuto a Maradona, Careca, Alemao, Ciro Ferrara ed a tutta la squadra. Iniziavamo ad essere presenti anche nel "Gotha" del calcio continentale:
CHAPEAU NAPOLI.
Campionato 1989-90, il Napoli disputò un gran campionato ed il testa a testa con il Milan, fino all'ultima giornata, fu un qualcosa di indimenticabile. A due giornate dalla fine del torneo, la vittoria degli azzurri a Bologna per 4-2 e la contemporanea sconfitta del Milan a Verona per 1-2 sancirono le premesse per un clamoroso bis della squadra partenopea.
Ultima giornata: Napoli-Lazio: 1-0 con gol di Baroni e fu ancora festa:
IL NAPOLI CAMPIONE D'ITALIA PER LA SECONDA VOLTA.
Dopo due giorni di festeggiamenti con i "fratelli" napoletani, residenti a Milano, andai ad accomodarmi a quel...tavolo dove ai milanisti, interisti e juventini feci rilevare che, grazie a San Gennaro:
I MIRACOLI SI RIPETONO