Napoli Amarcord: quando i sogni diventano realtà
Correva l'anno 1984 ed una mattina di agosto, libero da impegni di lavoro dopo il solito caffè al bar, non sapendo cosa fare decisi di acquistare un quotidiano sportivo per controllare alcuni risultati di uno sport minore. Non mi ero accorto che in prima pagina veniva riportato l'interessamento del Napoli per un certo calciatore, tale
DIEGO ARMANDO MARADONA.
Dopo aver riposto il giornale sulla mia scrivania mi occupai di altre faccende poi, nel pomeriggio, volendomi disfare dello stesso prima di cestinarlo vidi il titolo della news che riportava "Maradona al Napoli?"... subito pensai: "E' la solita notizia esca dei giornali che devono vendere qualche copia in più in un periodo di scarsa lettura da parte degli sportivi".
Il Napoli veniva da campionati alquanto deludenti ed anonimi sotto il profilo della competitività ad alti livelli. Non retrocedere in serie B, costituiva un obiettivo, non condiviso dai tifosi, ma sperato dalla Dirigenza azzurra. Capirete il mio stato d'animo e quella famosa mattinata, pur non illudendomi più di tanto, mi permise, tuttavia, di cominciare a gustare un sogno che mi ha accompagnato per ben sette anni. Dopo lunghe ed estenuanti trattative caratterizzate , da parte mia, da un susseguirsi di consultazioni di quotidiani vari ed ascolto di comunicati radiotelevisivi, venne quel meraviglioso, indimenticabile, giorno in cui fu ufficializzato l'acquisto del grande "PIBE DE ORO": Continuavo a sognare ed ero in una fase del sonno che solitamente definiamo "profondo". La presentazione, al San Paolo, di Maradona resta e resterà unica nella storia del calcio, infatti solo Napoli può regalare quelle emozioni, quelle sensazioni, quell'accoglienza che ogni campione sportivo vorrebbe ricevere per assaporare, una volta nella vita, una gratificazione diversa dalle altre.
Le prime due stagioni del Napoli, "ERA MARADONA", furono discrete, ma non entusiasmanti, infatti i campionati 1984-1985 e 1985-1986, pur deliziando il popolo partenopeo con le grandissime giocate di Diego, non portarono a Napoli quel tanto agognato primo scudetto della storia della Società azzurra. L'anno seguente 1986-1987, fu l'anno che cambiò il destino dei milioni di tifosi napoletani. In quell'anno le vittorie non si contavano ma il mio pensiero andava a situazioni pregresse ove, in qualche stagione calcistica in vista del traguardo finale, si presentava puntualmente il crollo della squadra e con esso la fine dell'ennesima speranza di vedere lo scudetto tricolore cucino sulle maglie azzurre.
JUVENTUS-NAPOLI, il comunale di Torino, doveva fornire il passaporto per le speranze azzurre ma nel momento in cui la Juve passò in vantaggio una doccia gelata investì il mio corpo. Andai, desolato, sul terrazzo a fumare, nervosamente, l'ennesima sigaretta quando un tremendo boato, proveniente dalla radio, mi fece precipitare in sala. Il Napoli aveva pareggiato. Solo il tempo di gioire abbondantemente ed, in successione, arrivarono il secondo e terzo gol della squadra azzurra. Il sogno continuava, mi rigirai nel letto dall'altro lato.
10 MAGGIO 1987 Napoli - Fiorentina 1-1 con gol di Carnevale e fu:
APOTEOSI
Vivevo, come ora, a Milano e non sapendo come manifestare la mia gioia unita all'incredulità più assoluta, presi la macchina, girovagai per Milano e con enorme stupore mi accorsi di non essere solo ma in compagnia di migliaia e migliaia di "fratelli" napoletani: Con loro festeggiai fino a notte inoltrata, ma la cosa che più mi lasciò esterrefatto, in quel momento, è che vista la presenza di quei tifosi azzurri, non stavo sognando oppure, se permettete, si era realizzato un sogno:
Il Napoli Campione d'Italia