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Napoli, che l'esempio sia De Sanctis. Ora gli ultimi due colpi

Napoli, che l'esempio sia De Sanctis. Ora gli ultimi due colpiTUTTO mercato WEB
venerdì 17 luglio 2009, 00:002009
di Ciro Venerato
Giornalista napoletano, per molti anni ha seguito, da inviato, la Juventus per la Redazione di Rai Sport ed il Napoli per il quotidiano "Roma". Dal 1 giugno è redattore del Tg3 Abruzzo presso la redazione di Pescara.

In primis mi è d'obbligo salutare con affetto tutti gli amici di Tmw, vicini e lontani. Avendo seguito per la Rai i giochi del Mediterraneo, ed essendo un po' lontano da Napoli, purtroppo non sempre potrò essere disponibile. Ringrazio, comunque chi si è interessato a me durante questa mia breve assenza, anche se devo ammettere che assistere in prima persona ai trionfi ed i record di Federica Pellegrini ed Alessia Filippi rimarrà un'esperienza indimenticabile.
Detto questo, torniamo a noi, e più precisamente al Napoli. In questi giorni, ho avuto modo di trascorrere parecchio tempo a Pescara con Morgan De Sanctis e la moglie, e posso confermare agli amici napoletani che la voglia di fare del portierone è tanta, e che potrebbe davvero essere l'occasione giusta per aggiungere alla causa non solo un grosso professionista il cui curriculum non ha bisogno certo di altre parole, ma anche un preziosissimo e serissimo uomo spogliatoio. Facciano fede le ripetute sedute di allenamenti cui si dedicava perfino in spiaggia. Spero che l'esempio di Morgan possa essere di aiuto anche a chi non ha fatto della condotta fuori dal campo il suo cavallo di battaglia (per usare un eufemismo) nelle ultime stagioni.
Il Napoli nelle prossime ore ufficializzerà anche Obinna, una buona alternativa a Lavezzi o anche un potenziale titolare nel caso di un attacco a tre assieme allo stesso Lavezzi e a Quagliarella. In tal senso mi viene da pensare, però, che gli innesti nel reparto avanzato partenopeo non siano finiti, ma che sia in procinto di approdare al San Paolo anche un centravanti più dotato fisicamente, elemento fondamentale per il 4-3-3 che intende Donadoni.
Resta sempre viva la grana Lavezzi, che considero lontana dall'essere risolta. La mia idea è che il giocatore stia solo aspettando di avere la possibilità di accasarsi all'estero, e questo, a guardare bene, potrebbe essere utile a spiegare l'investimento piuttosto oneroso (si parla di 6,5 milioni di euro) sostenuto con l'acquisto di Obinna dall'Inter.


Per essere completamente competitivi, poi, credo che la società dovrebbe rivolgersi alla ricerca di un terzino sinistro: De Ceglie rappresenta la pedina ideale per età e qualità, lo stesso Dossena è una valida alternativa mentre ho qualche remora in più riguardo Grosso, che mi sembra avere abbondantemente imboccato la fase calante della carriera.
Da ultimo non è da trascurare la possibilità di aggiungere chili e centimetri ad un centrocampo che a livello fisico non offre particolari garanzie. A partire da Cigarini, tutti gli altri effettivi della mediana partenopea non brillano per strapotere atletico ed un acquisto con tali caratteristiche nella zona nevralgica del campo mi sembra doveroso. L'ideale sarebbe stato Asamoah dell'Udinese, ma l'accordo con Pozzo non è stato trovato. Gli altri due nomi in lizza sono quelli di Mudingay e Dzemayli. Le mie preferenze vanno per lo svizzero attualmente a Torino, in grado di abbinare alla sostanza anche buone qualità tecniche.
Una volta riempite queste caselle per ora vuote nell'attuale rosa azzurra, credo che la squadra abbia tutte le possibilità per poter ambire a fare un torneo da assoluta protagonista. Donadoni si troverebbe a disposizione un organico completo e versatile, tale da poter ambire alla qualificazione diretta all'Europa League. Non mi trovo invece d'accordo con chi vuole caricare di troppe responsabilità squadra e società individuando nella qualificazione in Champions l'obiettivo stagionale azzurro; analizzando la situazione con la dovuta onestà intellettuale, è inevitabile osservare come a parte le tre grandi, Roma e Fiorentina abbiano ancora qualcosa in più (a livello di organico) del Napoli. Resta però da dire che se Donadoni riuscirà ad amalgamare una squadra quasi totalmente nuova e ad unire alle qualità dei singoli anche un gioco piacevole e una disposizione tattica rigorosa ed efficace (il marchio di fabbrica del mister), non sono certo escluse piacevoli sorprese.