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Parma, Leonardi: "Udine, 4 stagioni indimenticabili"

Parma, Leonardi: "Udine, 4 stagioni indimenticabili"
lunedì 17 agosto 2009, 18:182009
di Redazione TMW.
fonte di Monica Tosolini per Il Friuli/Udineseblog.it

Ha lasciato Udine ufficialmente da due mesi, ma il destino lo tiene legato ancora alla terra friulana. Il calendario della stagione 2009/10, ha infatti designato il Parma come prima squadra ospite al Friuli. Pietro Leonardi subito di fronte al suo recente passato: non solo. Di fronte ad una società ed un ambiente che, come lui stesso continua a ripetere, gli sono sempre nel cuore. In esclusiva a Il Friuli/Udineseblog, l'ex Dg parla a tutto tondo di Udinese.

Che emozione sarà tornare ad Udine?
"Io lo interpreto come un segno del destino. Per me una emozione unica, che avrò più tempo per vivere: dal momento della designazione al 23 agosto, quando tornerò in una realtà alla quale rimango emotivamente legato per i rapporti stretti sia con la società che con tutto l'ambiente".

Lei ha vissuto quattro stagioni all'Udinese. Quale le ha dato le maggiori soddisfazioni?
"Tutte e quattro sono state indimenticabili, perché ognuna aveva obiettivi diversi e stimoli importanti. La società ha sempre dato il massimo per far divertire i tifosi: ho vissuto quattro pagine indelebili in quelle stagioni".

Lei ha portato Marino ad Udine. Come è avvenuta la scelta del tecnico e che persona è? Lei lo conosce bene:
"La scelta di Marino è stata fatta secondo la tipologia e lo sviluppo di un gioco divertente, interpretato da giocatori con propensioni offensive. Marino è stato scelto anche perché è una persona seria, preparata, onesta e gran lavoratore. Io sono orgoglioso di averlo sempre difeso. Con lui ho un rapporto splendido, leale:lo ringrazierò sempre per quanto sa dare. Contrariamente a quanto si pensa, è un uomo simpatico, uno che fa divertire. Certamente pretende però chiarezza e rispetto delle regole".

Ad Udine ha gestito molti campioni. Ce n'è uno al quale si sente più legato?:
"Non posso fare nomi, perché in realtà ho sempre avuto ottimi rapporti con tutti".

Udine è descritta come l'ambiente ideale per lavorare. C'è qualcosa che andrebbe migliorato?
"A livello societario, Udine è riconosciuta come un club al top, grazie alle capacità imprenditoriali della Fam. Pozzo. Il punto debole di questa realtà è lo stadio: serve una struttura più accogliente che diventi il valore aggiunto di questa società. So che se Pozzo si mette in testa una cosa, alla fine ci riesce: così sarà anche per la questione stadio. Se arriveranno risorse dalla spartizione dei diritti televisivi, si potrà muoversi in modo tale da levarsi belle soddisfazioni".

Visto che il suo rapporto con l'Udinese era ottimo, come mai ha scelto di cambiare?
"Il fatto è che sono uno che agisce d'istinto e ama le sfide. Ho pensato che dopo quattro anni fosse giunto il momento di accettarne una difficile. Non ci ho riflettuto molto, è stata una scelta d'istinto. Rimane il rammarico di aver lasciato una realtà incredibile. Nessuno potrà cancellare il ricordo che ho del comportamento dei tifosi friulani, che anche nell'ultima gara con il Cagliari con me si sono comportati in maniera emozionante. Difenderò sempre questa società e questi tifosi, dei quali potrò solo parlare bene. Spero che la mia scelta sia stata capita: ho accettato una sfida, non un grande club".

Come descriverebbe i tifosi friulani?
"Hanno una affetto che non evidenziano come gli altri, una emotività che tengono per loro. Ma nel momento del bisogno ci sono sempre".

Caso Di Natale. Come è andata con il Parma?
"Totò è un campione e sapevo che prima che l'Udinese se ne privi, ce ne vuole. Abbiamo tentato di aprire una trattativa, ma l'Udinese non lo voleva vendere. Abbiamo preso Bojinov,che secondo me potrebbe anche essere utilizzato con un Di Natale".

Floro erede di Quagliarella. Lei ci ha sempre creduto:
"Quagliarella è stato l'acquisto più importante di questo mercato, ma Floro è altrettanto forte, è uno dei migliori in Europa. Deve solo crederci".

D'Agostino riuscirà a bissare la scorsa stagione?
"Lui è un valore aggiunto. Ho ritenuto incredibile la differenza di valutazione fatta tra lui e Melo, sia per la situazione contrattuale che per le capacità. Io sceglierei D'Agostino tutta la vita. E so che lui sarà talmente incazzato che farà un campionato strepitoso".

Dopo Asamoah, chi esploderà nell'Udinese?
"Penso a Romero e Orellana. Sanchez, Isla e Ighalo si consolideranno".