Parma, lettera aperta del Presidente Ghirardi ad Alfredo Pedullà
Egregio Dottor Pedullà,
noto che la mia telefonata dell'altra sera durante la trasmissione in onda su Sportitalia, a replica di alcune sue affermazioni non rispondenti alla verità oggettiva dei fatti, continua ad avere strascichi, come testimonia il suo editoriale di oggi su Tuttomercatoweb.com
In quel programma lei ha affermato che il Parma FC, lo scorso campionato, è retrocesso nonostante potesse contare su un budget superiore del 70% rispetto ad altre squadre che si sono salvate spendendo meno: tale assunto non corrisponde assolutamente al vero, come si può facilmente verificare leggendo la documentazione del monte ingaggi delle varie società iscritte alla LNP.
Nell'articolo di oggi su Tuttomercatoweb.com lei ha scritto alcune cifre relative allo stipendio dei nostri calciatori, peraltro non precise: io, per rispetto della loro privacy, preferisco evitare di sventolarle pubblicamente, anche se sarebbero a favore della mia tesi, precisando, però, che buona parte dei giocatori citati non facevano parte della rosa retrocessa un anno fa (tipo Kutuzov che era a Pisa, A. Lucarelli e Leon che erano al Genoa, mentre C. Lucarelli è arrivato solo dopo la sessione invernale del mercato) né mi va di tirare in ballo, in modo antipatico, altre Società per dire se sono state più o meno brave o parsimoniose della mia.
Ho ammesso più volte pubblicamente di avere commesso qualche errore, ma è innegabile che abbia pagato sulla mia pelle - e di tasca mia, come sempre - lo scotto: ma non penso di essere stato l'unico ad avere degli abbagli se il nostro mercato di un anno fa era stato ritenuto più che sufficiente da tutti gli addetti i lavori, compreso lei.
La retrocessione del Parma ancora oggi è un incubo che non mi fa dormire, ma penso di avere dimostrato la mia voglia di riscatto allestendo una squadra che lei stesso riconosce, sia da primo o secondo posto (in mano a Guidolin): qualora malauguratamente non dovessimo riuscire ad essere promossi, lei verrà ancora, a posteriori, ad accusarmi di avere speso troppo o male, pur avendo sostenuto prima il valore dell'attuale gruppo e la oggettiva possibilità di centrare l'obiettivo?
Come avrà notato ho cercato di essere sintetico e di attenermi ai fatti, senza indulgere al gusto della polemica, per evitare di gettare ulteriore benzina sul fuoco, nonostante alcune sue caustiche punture mi suggerissero il contrario: del resto tra i tanti errori che ho commesso c'è stato anche quello di cedere all'istinto di voler replicare a caldo alle sue argomentazioni , ribadisco non corrispondenti al vero, dell'altra sera in diretta. Avrei dovuto evitarlo , ma anche questa è una lezione che mi è servita.
Per concludere, caro dott. Pedullà, vorrei ricordarle che noi Presidenti di Società di calcio siamo degli imprenditori e come tali rischiamo del nostro: dunque cerchiamo di fare del nostro meglio, non solo nell'interesse della comunità che beneficia di questo spettacolo, ma anche di noi stessi, poiché non siamo così autolesionisti da fare investimenti e scelte sbagliate per andarci a rimettere. Quando viene analizzato il nostro operato tutto questo non andrebbe mai dimenticato: non si chiede l'applauso o la benevolenza a senso unico, ma che l'esame critico sia davvero costruttivo e di aiuto e non un severo giudizio di condanna a prescindere e a posteriori.
Ringraziandola per l'attenzione e per la disponibilità porgo distinti saluti.
Tommaso Ghirardi
Presidente Parma FC SpA