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Roma, Brozzi: "Mai dimenticherò Franco Sensi e Fabio Capello"

Roma, Brozzi: "Mai dimenticherò Franco Sensi e Fabio Capello"TUTTO mercato WEB
domenica 18 gennaio 2009, 09:112009
di Redazione TMW.
fonte ROMANEWS.EU

Le parole di Mario Brozzi, ex medico sociale della Roma, a Radio Incontro:
"Il rapporto con la Roma e' profondo e non potrò' mai dimenticare Franco Sensi e Fabio Capello due persone che mi hanno fatto maturare anche come uomo. Fabio mi ha chiamato esternandomi la sua solidarietà' anche dall'amicizia e l'affetto che mi lega a lui. Un futuro in Nazionale Inglese? Assolutamente no, mi propose qualche anno fa' di andare alla Juve con lui solo che non avrei mai avuto il coraggio di andare dal presidente Sensi dicendogli che me ne se sarei andato. Vorrei tracciare un solco con il mio passato, un divorzio, che non posso negare, e' stato amaro; mi ha lasciato un segno di debolezza, non voglio fare polemiche perché' la società' e la squadra devono rimanere serene. Non voglio essere un personaggio che crea disagio quindi e' stato meglio rompere il mio rapporto con la Roma, ma nessuno può' permettersi di mettermi in brutta luce. Attriti con qualcuno in particolare? Io e Luciano siamo due persone con un grande spessore umano e due persone del genere si possono confrontare anche con toni accesi, ma, tengo a precisare, mai e' venuto a mancare quel rapporto di stima reciproca tra me e Luciano e ti dirò' di più' che in momenti particolari della mia vita mi e' stato molto vicino, quindi voglio sottolineare che non c'è' mai stato nessun tipo di screzio tra me e Luciano. Io devo solo ringraziare Luciano, sono stato bene, l'ultimo anno e' stato bellissimo, auguro ogni bene a lui che e' un uomo che merita i migliori auguri per i sacrifici che ha fatto. La dirigenza? Dopo la morte di Franco Sensi la mia posizione e' cambiata radicalmente. Non voglio fare polemica con una società' che mi ha dato tanto,ho mal digerito questa campagna denigratoria, ti faccio un esempio: mettere giocatori troppo tempo o troppo poco in infermeria.

Tonetto? Ho letto che creavo problemi alla società', ma io come uomo e professionista mi debbo difendere da certe illazioni, non si dica che abbia disatteso gli impegni che avevo come medico della Roma, quando si vinceva lo scudetto nel 2001 questi problemi non sono usciti. Giocando ogni 72 ore chiaramente il tempo di recupero si allunga,con le partite sempre più' riavvicinate diventa un problema dare riposo al corpo. Io un paio di anni fa avevo fatto un Romalab, un centro che era predisposto per analizzare i problemi muscolari e traumatici del giocatore ed era l'obiettivo di preservare il giocatore ad eventuale infortuni, noi e il Milan siamo state le prime società'. Ho sentito qualcuno dello staff dirigenziale? Con Luciano ci siamo scambiati dei messaggi di cordoglio, la società' no, ma sarebbe stato fuori luogo. Tonetto è a Cesenatico? Il centro di Cesenatico so' che aveva avuto dei problemi con i nas in precedenza, pensa che non sapevo che Max fosse a Cesenatico. Ognuno fa' quello che vuole con la propria salute, quindi ognuno e' libero di recarsi per dei problemi di salute dove vuole, sono intervenuto qui da voi perché' volevo sottolineare la mia figura di medico e di uomo. Errori di prognosi? Dico solo che quando mi ha chiamato Fabio Capello mi ha detto di ricordarmi chi sono! Fabio quando si reco' a Bruxelles mi disse che un delegato Uefa aveva dichiarato che la Roma era il punto di riferimento per il recupero di infortuni al ginocchio, abbiamo messo su Emerson in 4 mesi e una settimana come anche Di Francesco, quindi questo dice tutto sul mio operato. Ti svelo un episodio spiacevole quando venivo sistematicamente massacrato dai media dovete sapere che mia figlia e' stata insultata all'uscita di scuola, l'hanno epitetata come "bastarda anoressica" dicendole "quando si leva dalle palle quello str...di tuo padre?!?" Pensate, la macchinetta di mia figlia e' saltata in aria con una bomba carta, io adesso esco da questo mondo, ma visto che sono nato pavido e muoio coraggioso, avrei potuto andare avanti ma prendo atto della decisione della società...Il progetto che sto portando avanti nasce dalla malattia di mia figlia, mi sono sentito dire che non aveva piu' stimoli per vivere, l'anoressia è una malattia logorante...oggi mia figlia è al mio fianco e lotta con me e io sono orgoglioso di essere suo padre. Non metterò mai
piu' piede in uno stadio, anzi, quando sarà come dico io ritornerò...".