Roma, l'immobiliarista Coppola voleva il club
Finisce con una condanna a sei anni di galera l'avventura di Danilo Coppola nel cuore della finanza italiana. La sentenza che chiude il processo per il fallimento Micop rappresenta il punto piu' basso di una parabola che ha visto l'immobiliarista prima calcare da protagonista la scena finanziaria, durante le scalate ad Antonveneta e Bnl, e poi quella giudiziaria, dopo l'arresto per bancarotta fraudolenta. Tra le sue innumerevoli partecipazioni spiccano quelle del 2,5% della AS Roma, societa' al cui riassetto l'immobiliarista contribuiva anche con l'acquisto da Franco Sensi dell'Hotel Cicerone. Un interesse quello per il calcio che, almeno in una prima fase, sarebbe potuto diventare piu' consistente.
Emerge infatti che l'immobiliarista aveva commissionato anche uno studio di fattibilita' per l'acquisizione della societa' di Trigoria. Gli affari di Danilo Coppola venivano gestiti a monte da tre fiduciarie lussemburghesi: Keope sa, Sfinge sa (costituita nel 2001 da Keope e Dexia banque internationale), Tikal Plaza sa, Lirepa sa e Pad sa. Tikal Plaza fu il veicolo per acquistare le partecipazioni in AS Roma grazie a finanziamenti di Deutsche Bank per 400 milioni di euro.