Roma, la conferenza stampa completa di Spalletti
La conferenza stampa integrale di Luciano Spalletti alla vigilia di Torino-Roma.
Da quando c'è Spalletti alla Roma, la squadra giallorossa non ha mai perso a Torino.
"Sì, ma il passato conta poco. Conta sempre il presente e soprattutto il futuro, nel calcio. A maggior ragione per quello che riguarda le classifiche. Domani è una partita molto insidiosa perchè il Torino è un grandissimo club che si porta dietro una grande storia. Ha un pubblico che in casa può determinare molto e ha giocatori che si saranno resi conto della situazione che stanno vivendo. Quindi probabilmente ci metteranno qualcosa in più di quello che è il valore della squadra".
Se lei fosse un presidente accetterebbe un'offerta come quella del Manchester City per Kakà?
"Difficile. Bisogna vedere che tipo di presidente sei, cosa hai a disposizione e ciò che vuoi realizzare e organizzare. Penso sia fondamentale l'idea del calciatore perchè il Milan è uno dei club più ricchi a livello mondiale e che si permette di tesserare giocatori di grandissima qualità. Di conseguenza il Milan potrebbe tenere il calciatore, ma la differenza la farà l'opinione di Kakà".
Se il Mancheter City dovesse fare un'offerta per De Rossi a cifre che per la Roma sono molto importanti, lei che reazione avrebbe?
"Questa è una domanda che devi fare alla proprietà perchè questa è una valutazione che devono fare loro. Detto questo non c'è stata nessuna richiesta. Niente se e niente ma, andiamo sul pratico. Poi, nel caso avvenisse un'offerta, allora analizzeremmo il problema. Se mi stupirei? Io ho la mia visione di come deve essere il calcio, di quello che ci vuole. E me la sono rafforzata in questi anni, ma non la voglio rivelare, la tengo per me".
Brozzi non è più il responsabile medico della Roma. Se lo aspettava? Cosa è successo? La sua versione.
"Mi sembra che in merito ci sia un comunicato della società che va preso in considerazione. Per quanto mi riguarda a me un po' dispiace perchè ho collaborato per quattro anni con questa persona, dalla quale ho ricevuto grande professionalità sotto l'aspetto lavorativo e umano. In passato c'erano state delle piccole divergenze, dei confronti, in base a quelli che erano i punti di vsita. Però da parte mia non è successo altro. Ho appreso la notizia come l'hanno appresa tutti".
Ci sono state delle divergenze con lo staff medico a causa dei tanti infortuni?
"No, questo è quello che volete far trapelare. Per quanto mi riguarda oltra a quei due episodi lì non c'è stato altro. A detta vostra, di infortuni in quattro anni ne abbiamo avuti un numero spropositato e siamo sempre andati avanti. Io non sono mai venuto in sala stampa a dire che ho problemi di formazione per via degli infortuni. Invece per quanto riguardano l'ultimo infortunio di Vucinic, dopo Roma-Milan ho fatto fare defaticante solo a chi lo voleva fare e Mirko ha preferito rimanere sul lettino dei massaggi. Martedì avvertiva questo dolorino e d'accordo con il dottore l'abbiamo fermato. Ha ancora adesso questo dolorino. Menez ha effettuato il primo allenamento dopo le vacanze e ha sentito questo fastidio. Gli è durato fino al pomeriggio e io sono venuto in conferenza a dire che probabilmente non giocava. Poi, sempre d'accordo con il dottore, gli abbiamo fatto fare un po' di allenamento, stava meglio e l'ho portato in panchina".
Forse c'è stato un problema di comunicazione...
"Questo lo devi dire a un altro. Da un punto di vista mio ho fatto sempre le cose regolari da tre anni a questa parte, come ora non parlo di una cosa che non mi appartiene. Perchè se fosse dipeso da me, come quando aveva dato le dimissioni e non sono state accettate, anche questa volta la società poteva respingerle. In questi anni non sono stato qui a dare delle scusanti o a scaricare delle responsabilità, mai fatto. Preparazione o noi preparazione. Il preparatore fa quello che dico io, se vuole lavorare con me. Altrimenti non lavora. Se qualcuno si fa male dipende da me, non ho mai scaricato le responsabilità sugli altri".
Prima si trattava di dimissioni, ora di licenziamento. Perchè ha fatto questo accostamento?
"Volevo spiegare come non ci sia stato nessun condizionamento da parte mia verso la società per quel che riguarda l'allontanamento di Brozzi".
Menez è recuperato a tutti gli effetti?
"Ha fatto due allenamenti in più, si vede che non ha più fastidi e può essere a disposizione. Poi è chiaro, si è allenato meno degli altri perchè lui non ha svolto il periodo di preparazione. Sono convinto che qualcosa perde in questo senso, al di là delle sue qualità".
Continua l'emergenza in attacco.
"Dobbiamo essere abituati a sopperire alle assenze. Domani tra l'altro recupero Menez e lui è un giocatore in più in quel settore. Settore che ha funzionato anche senza giocatori di ruolo, dimostrando di saper giocare a calcio ugualmente".
Doni rimarrà fuori a lungo?
"Doni va valutato giorno per giorno. A me sembra che il ragazzo abbia più difficoltà rispetto al passato. Sono andato a parlargli e lui mi ha detto che non riesce ad allenarsi con determinati carichi e non può mettere al servizio della squadra le sue qualità, il suo apporto e le sue caratteristiche. Ora proveremo a dargli qualche giorno senza carichi di tensione e poi si vedrà se passeà questo problema".
Questa situazione di Doni potrebbe portarvi a trovare un secondo portiere?
"Ne abbiamo tre di portieri, tutti bravi. A me piace anche Julio Sergio, li conosco bene e so quello che possono darmi. Artur mi sembra che quando è stato chiamato in causa ha fatto quello che doveva fare".
Scusi se torno sull'argomento ma ci manca di sapere qualcosa.
"A me non interessa se ti manca niente, non ho più disponibilità su questo argomento, io devo fare l'allenatore, se a te piace questo argomento bisogna che ne parli con qualcun altro e non con me".
Soltanto se vuole.
"Non voglio, basta".
Passiamo alla 19esima giornata. Si aspetta qualche sorpresa dalle altre gare, cioè Atalanta-Inter, Milan-Fiorentina, Lazio- Juventus, e Chievo-Napoli?
"Mi aspetto che vengano fuori dei risultati. Se proprio bisogna andare a mettere il nasino nelle altre situazioni, quando pareggiano è sempre meglio per tutti, però bisogna sempre che si vincano le partite noi. Abbiamo l'imposizione di risalire velocemente la classifica anche se mancano tante gare, perché il distacco è abbastanza evidente e anche domani dobbiamo andare a Torino su un campo difficilissimo e portare a casa i tre punti".
La squadra di Novellino è una squadra strana in casa perché ha vinto 4 volte, ma ne ha anche perso 4 di gare. Ha perso con la Fiorentina ma è andato a battere il Napoli. Che gara si aspetta?
"Lì c'è una società che vuole fare le cose fatte bene, cercando di organizzare da due o tre anni anche se non riesce ad avere dei risultati ma che porta sempre dentro dei calciatori di un certo spessore e di una certa qualità, ed un pubblico che sa poi trasferire ai giocatori la voglia di lottare e di battersi nella maniera corretta, soprattutto in quel campo lì. Per noi questo tipo di partite si sono evidenziate insidiose".
Visto gli attaccanti di buona fattura come Amoroso e Bianchi, che problema può avere in attacco visto che la Roma ad inizio stagione l'ha passato questo problema in attacco?
"Fa sempre parte di quello che è la tranquillità di potersi esprimere come calciatori. Quando uno avverte un po' di tensione gli riesce meno facile proporre quella tecnica o quella forza fisica in base alle caratteristiche che ha, poi quando si passa dei momenti difficili viene coinvolta tutta la squadra, e poi bisogna essere bravi a tener duro e di conseguenza sale l'autostima e le dimostrazioni pratiche".
I diffidati di domani saranno Cicinho, De Rossi ed Aquilani, come li prepara psicologicamente in vista della difficile trasferta di Napoli? Gli dirà qualcosa di particolare?
"Sì che bisogna che ci mettano il piede nella maniera giusta, al di là di quelle che possono essere le decisioni arbitrali, e devono affrontare il contesto delle situazioni individuali nel modo giusto".
La questura di Catania, non ha riscontrato irregolarità alcuna secondo gli innumerevoli personaggi presenti a bordo campo sia nel 18 maggio che al più recente 21 dicembre. Una sua opinione in merito.
"La questura ne sa più di me, si vede, ed è giusto così"
Tempo fa lei ha avanzato delle richieste come la piscina coperta, la tribunetta per i tifosi. Ci sono state novità, perché non se ne è saputo più niente.
"Mi sembra che stiano lavorando a 360°, poi ci sono delle difficoltà perché ci vogliono dei permessi e ci vogliono degli spazi ma poi il discorso era già stato capito in precedenza e si cercherà di portarlo a termine nel più breve tempo possibile".
Baptista contro la Sampdoria ha giocato più avanti rispetto al solito, giocando molto bene. Non crede che lì renda meglio anche viste le sue caratteristiche?
"E' un discorso già affrontato. Lui può giocare sia trequartista che prima punta, lo ha fatto vedere con i suoi gol. Io lo proverei in qualche altro ruolo per farlo convincere che è un giocatore completo".
Volevo tornare sulla posizione di Pizarro. Volevo sapere come va visto che sta giocando in ruoli che da tempo non gli capitava di giocare e come va questo tipo i ambientamento per lui, visto che ha la tendenza di venirsi a prendere la palla molto basso a differenza di Baptista quando gioca nello stesso ruolo, e questo cambia qualcosa dell'impostazione della partita, a seconda se gioca uno o l'altro visto che hanno delle caratteristiche diverse?
"A lui viene richiesto una cosa naturalissima che fa parte del suo repertorio e delle sue capacità che è quella di allungarsi e di andare ad attaccare o togliere spazio, di tentare di prendere palla al mediano avversario quando cerca di impostare, e poi una volta superato dalla palla di riabbassarsi in verticale venendo a giocare vicino al mediano, che, naturalmente, anche in conseguenza di riorganizzare un gioco nostro, un tentativo di sviluppo nostro visto che lui ha quelle qualità lì, ad abbassarsi quando giochiamo noi e ad alzarsi quando ce l'hanno gli altri cercando di essere il primo che va un po' a pressare sull'impostazione degli avversari. Poi è chiaro che con Baptista hanno caratteristiche diverse e le considerazioni sarebbero maggiori da fare, però per quello che viene richiesto a lui sta nelle sue possibilità e non ha bisogno in base a quelle che sono le sue possibilità di rispolverare molte cose".
Su Aquilani volevo sapere, visto che lo abbiamo visto in campo l'altra sera e ha avuto anche un notevole impatto, volevo sapere se aveva i novanta minuti nelle gambe e se può essere prevedibile che giochi titolare
"Questo diventa difficile poterlo considerare però l'altro giorno quei venti minuti li ha fatti molto bene, poi in allenamento il giorno dopo siamo stati molto attenti perché se lo sentiva ancora un pò impastato, sono valutazioni da fare tenendo in considerazione le possibilità degli altri, poi giocherà uno spezzone di partita o meno ma è un giocatore recuperato".
Discorso Kakà, qualora ci fosse questa cessione alle cifre di cui si parla, Ferguson ha parlato di "follia", si dice che potrebbe destabilizzare l'ambiente. Lei che idea ha?
"Conseguenze di quelle considerazioni che si voleva alludere prima, quando tieni un calciatore così lui come ti si pone nel contesto della squadra? Cioè che contratto gli fai? In base a quel contratto che fai a lui agli altri del suo livello come ti comporti? A caduta vai a ritoccargli tutti o gli racconti che questo è qualcosa di diverso e di intoccabile e di conseguenza invece di gestire diventi un gestito perchè lui ha priorità e più forza in tutte quelle situazioni che possono capitare in un contesto? Sono tutte considerazioni che poi nello spicciolo bisogna fare, ma ce ne sono altre di cose che poi si deve portare in analisi molto approfondita per discutere di questa materia e di questo problema".