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Roma, Ranieri in conferenza stampa

Roma, Ranieri in conferenza stampaTUTTO mercato WEB
© foto di Filippo Gabutti
martedì 27 ottobre 2009, 14:592009
di Redazione TMW.
fonte Laroma24.it

Alla vigilia della sfida del "Friuli" contro l'Udinese, valevole per il turno infrasettimanale della decima giornata di andata di serie A (fischio d'inizio ore 20.45), il tecnico della Roma, Claudio Ranieri, ha incontrato i giornalisti in conferenza stampa al 'Fulvio Bernardini' di Trigoria.

Questa la conferenza stampa integrale di mister Ranieri riportata da Laroma24.it:

Menez non convocato...
"Il ragazzo è stato operato tempo fa di pubalgia. Gli fa male, evidentemente ha preso un colpo domenica scorsa. Non è un caso, ma soltanto un infortunio. Mi dispiace".

L'arrivo di Montali potrà essere d'aiuto anche per Lei e semplificarLe il lavoro?
"Non lo so, è stato chiamato dalla società. E' una persona valida e sicuramente farà bene. Se migliorerà il mio lavoro? Sicuramente, io avrò modo di pensare solo alla squadra. Ho conosciuto Montali ai tempi della Juventus, è una persona capace potrà fare solo che bene. Sicuramente migliorerà la situazione, avranno dei compiti chiari tutti quanti. Quando arrivano persone capaci si può fare solo che bene".

Un giudizio sul momento che sta attraversando la squadra. A quanto sembra non è ancora riuscito a plasmare la squadra...
"Io me lo aspetto ancora più in salita. È difficile plasmare una cosa non tua, stiamo lavorando, i ragazzi ce la stanno mettendo tutta. Sarà un anno di sofferenza e delusioni. Il fatto che siamo ancora a tre punti dal quarto posto è un dato di fatto ma non mi aspetto rose e fiori, soprattutto se la squadra non è al completo".

Gli obiettivi di questa squadra?
"Il massimo. Il massimo di quello che possiamo fare quest'anno. A me non piace prendere in giro i tifosi. Ogni partita deve essere giocata al massimo, con determinazione e spirito di sacrificio. Per me è importante la sfida continua. Sono tanti anni che alleno e questi sono stati i miei cavalli di battaglia per vincere. Nell'arco di un anno ci sono momenti belli e momenti brutti. Bisogna gestire sia l'euforia dei momenti belli che la depressione di quelli brutti".

Totti sarà fuori un mese, adesso con Menez infortunato chi sarà il vice-Totti?
"Non ci sono vice-Totti, nemmeno Menez. Neanche Menez lo è, lo poteva solamente ricordare".

Possibile ipotizzare un 4-2-3-1 con Guberti al posto di Taddei?
"Possiamo ipotizzare tutto. Non mi metto paura. Se non lo faccio ora che ci sono alcuni giocatori che stanno bene ed altri meno. Poi certo la maglia della Roma pesa in campo".

Un chiarimento con Pizarro dopo Londra?
"E quali incomprensioni? Aver saltato due partite per preservarlo fisicamente sarebbe stata un'incomprensione? Ho voluto salvaguardare il ragazzo, cosa che non sto facendo con Vucinic, perché ne ho bisogno".

Non sente questa squadra sua?
"E che la squadra è mia? E' diventata mia e sto facendo di tutto per farla diventare mia. Non l'ho fatta io".

Come mai la squadra sembra non capirla sulle cose elementari?
"Ci sono dei ragazzi che hanno degli alti e bassi. In questo momento non riescono ad avere al 100% queste caratteristiche. Si cambierà quando si cambiano i giocatori, con diverse caratteristiche tecniche e caratteriali. Poi bisognerà chiedergli il massimo, come si fa da sempre qui a Roma".

Le condizioni di Doni? Ce la fa a giocare?
"Parte con noi. Da ieri è migliorato al 50%. Ieri non riusciva nemmeno a camminare. Viene con noi e se continua il miglioramento sarà certamente della partita".

Juan è recuperato?
"E' pronto per domani".

Un momento non facile per Vucinic, soprattutto dal punto di vista psicologico...
"E' molto dispiaciuto".

Tra i giocatori non in forma anche De Rossi secondo Lei?
"Non sta attraversando un buon momento. Dà però sempre il massimo. Gioca 80 partite all'anno, una partita ogni tre giorni. Quando noi possiamo lavorare lui va in Nazionale e gioca. Solo una macchina da guerra come lui può resistere a questo. Bisogna aiutarlo in questi momenti e supportarlo. Avessi la possibilità gli farei saltare qualche partita o magari anche un solo tempo come Pizarro. Molte volte è più importante ricaricare le energie nervose piuttosto che quelle fisiche. Lui sta facendo del suo meglio e devo dirgli solo grazie".

Il quarto posto, al momento, è fuori dalla portata della Roma?
"Il campionato è ancora da sviluppare. Adesso come adesso è logico che il quarto posto lo firmo, significa Champions e soldi. Però per come sono fatto io me la gioco fino in fondo. Le difficoltà ci sono, io mi assumo le mie responsabilità. Bisogna fare di necessità virtù. Sono qui per allenare la Roma, certo sarei venuto più volentieri quando c'erano i grossi acquisti ma adesso, ripeto, bisogna fare di necessità virtù".

Far diventare la squadra tua con degli innesti sarà molto difficile...
"Certo ne sono consapevole. E lo ero anche prima di arrivare. Non sapendo la cosa dal di dentro davo per buono quello che scrivevate. So che è difficile, ma credo che essere romano ti da qualcosa in più. Lavoro, lavoro, lavoro: conosco solo questa ricetta. Si va e si lotta".

Senza Totti e Menez e con Vucinic in queste condizioni è possibile giocare con una sola punta?
"Cerco di mettere in campo sempre la migliore squadra. Non mi faccio condizionare. Come avete visto se non mi va bene cambio all'intervallo, non ho paura. Non mi diverto a cambiare, la forza di una squadra è giocare sempre con gli stessi, ma se in questo momento non posso fare altrimenti continuerò a farlo".

E' d'accordo con le dichiarazioni di ieri di Capello?
"L'anno scorso volevamo Stankovic alla Juventus e non lo abbiamo preso perché ai tifosi non andava bene in quanto era dell'Inter".

Ha parlato con Totti?
"Ieri provando e girandosi gli si era bloccato il ginocchio. Ora per lo meno è più 'rilassato', quello che c'era da fare è stato fatto".

Un possibile alibi per gli altri giocatori l'assenza di Totti?
"Io ricordo spesso che mancano giocatori importanti come Totti e Pizarro. Lo ricordo non per fornire un alibi agli altri giocatori, ma perché la squadra proprio in questi momenti deve dare un di più".