Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloternanaturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Roma, Rosella Sensi tuona: "Situazioni inaccettabili"

Roma, Rosella Sensi tuona: "Situazioni inaccettabili"TUTTO mercato WEB
© foto di Filippo Gabutti
mercoledì 21 ottobre 2009, 07:312009
di Redazione TMW.
fonte di Matteo Pinci per ROMANEWS.EU

È arrivata come un fulmine nel cielo sereno di questi giorni. Una lettera ― apparsa sul sito della società ― aperta, come si dice in questi casi, direttamente da Villa Pacelli. Destinatario ignoto, ma rintracciabile nell'intero sistema arbitrale italiano e nelle istituzioni del mondo calcio italiano (di cui fa parte il presidente della Roma, in qualità di vicepresidente vicario di Lega). Firmata Rosella Sensi. Ossia, la più alta carica istituzionale della società giallorossa, oltre che rappresentante della famiglia titolare delle quote di maggioranza del club. Una lettera chiara. Fin dalle prime parole. «Sono furiosa, anzi furibonda, e credo di non essere la sola in questi giorni a Roma». La sola non lo è di certo. Tutti, in questi giorni, speravano in una presa di posizione ufficiale. Arrivata oggi, in tempo per non far cadere nel dimenticatoio i soprusi milanesi.

SCUDETTO ― Rosella ― che a seguito della lettera ha deciso persino di disertare lo spettacolo al teatro Anfitrione dedicato al padre Franco da Alfiero Alfieri ― aveva fatto sentire la voce ufficiale della Roma già domenica sera anticipando, in parte, il contenuto dello sfogo odierno: «Esigo rispetto per la squadra e i tifosi della Roma», aveva detto a caldo. Oggi, un seguito ancor più rumoroso, perché ragionato. La protesta del presidente romanista parte da lontano. Da un campionato, più che da un episodio. «Non dimentico di aver perso uno scudetto negli ultimi 45 minuti di Catania, due anni fa». Un campionato che non ha dimenticato nessuno. E su cui, proprio come sulla gara di domenica, pesa l'ombra di Rosetti, 'decisivo' nel confronto diretto di San Siro con l'Inter. Nessuna calciopoli-due («sono sicura - anzi sicurissima - che non ci troviamo più in dinamiche scabrose come anni fa»), ma comunque una presa di posizione netta («evidentemente viviamo situazioni quantomeno inaccettabili»).

BASSO PROFILO ― Un addio al 'basso profilo' degli ultimi anni. Pradè a San Siro lo aveva anticipato: «Se non parli mai passi per fesso». Oggi, la conferma del presidente, che avanza anche un sospetto: «Non vorrei che qualcuno volesse approfittare del difficile inizio che quest'anno ha avuto la squadra pensando di trovarsi innanzi una dirigenza debole, una squadra disorientata ed una tifoseria spaccata». L'attacco del presidente della Roma travolge tutti. «Non voglio più sentire frasi come "Sapevamo come sarebbe finita"», il monito a squadra e tecnico. Poi, anche ai tifosi, disuniti secondo il numero uno di Trigoria: «Chiedo, anche a quelli scontenti che contestano la sottoscritta, di unirsi e remare tutti verso un'unica direzione perché quest'anno possiamo toglierci delle soddisfazioni» Il vero attacco riguarda i direttori di gara. Rosetti su tutti: «I 3 minuti di recupero concessi a San Siro dopo una valanga di ammonizioni ed un espulso, con barelle e perdite di tempo, prima o poi me li dovranno anche spiegare». Perché «il tempo del profilo basso è finito».(romanews.eu)