Torino, bufera Cairo-Dzemaili

I dopopartita sono momenti caldi, soprattutto quando si perde. Una parola (grossa) tira l'altra e i toni sal gono più rapidamente che a un concerto alla Scala. E' acca duto anche a Livorno, dopo l'e liminazione del Torino in Cop pa Italia: una sconfitta poco gradita dal presidente Cairo, che in quei momenti ha indivi duato un personale capro espiatorio in Blerim Dzemaili. Già dopo l'incontro contro il Figline il patron aveva pubblicamente puntato l'indice sulle motivazioni dello svizzero: "Voglio capire se e quanto è motivato a restare con noi, lo vorrei tenere, ma vederlo anche molto più sti molato", aveva dichiarato un dubbioso Cairo. Un interroga tivo che il presidente ha posto al diretto interessato in forma molto più esplicita e accesa a Livorno. Toni duri, con l'accusa neppure tanto velata di non impegnarsi abbastanza in campo. Dopo oltre un mese di telenovela mercatara ( parte-non parte), si è arrivati così ai fuochi arti ficiali.
Nulla di nuovo: di presidenti che perdono le staffe, anche duramente, coi propri giocatori ce ne sono sempre stati e sempre ce ne saranno. La novità è che l'episodio ri guardi Cairo, sempre iperpro tettivo anche verso giocatori molto meno disciplinati dello svizzero. A Dzemaili finora si può imputare ben poco: da quando è cominciato il tor mentone-Palermo non si è mai lasciato sfuggire una pa rola fuori posto, neppure dopo essere stato escluso dalle con vocazioni della propria Nazionale per Svizzera-Italia. Non essere andato in campo a Basilea gli è pesato, ma ha dovu to chinare il capo di fronte al la decisione di Hitzfeld: "Se non giochi in serie A, per me non è facile convocarti", gli ha spiegato il ct. In allenamento il centrocampista finora non si è tirato indietro: sempre pre sente, senza mai marcare visi ta. Certo il rendimento in campo non è stato quello a cui ci si era abituati nella passata stagione. La spiegazione di questo calo però l'ha data lo stesso Colantuono: "E' normale che dopo il tira-e-molla che l'ha coinvolto sia scombussolato", aveva detto già durante il ritiro a Folgaria il tecnico granata.