Udinese: Il grande sogno continua...

Il sogno continua: certo dipende molto anche dagli avversari, ma dopo la quinta vittoria consecutiva il sesto posto, guardando la classifica è ancora possibile, se non di più, ma diciamolo piano.
La stagione dei record, c'è poco da dire è questa: quello di vittorie mai fatte in A, i quarti di finale in Uefa, la permanenza per più giornate in testa alla classifica. Ora si è davvero cancellato quel periodaccio e il merito va diviso fra tutti, per come hanno capito dove c'erano gli errori e per come si è intervenuto.
A questo punto sognare è lecito, ma guai a farsi dominare da questo.

E se verrà anche il record sulla rincorsa allora davvvero champagne a fiumi.

Occorre mantenere i piedi ben saldi per terra. Il Milan sabato prossimo non è avversario da poco, ma l'Udinese può tenere testa a chiunque. Lo ha dimostrato con la Juve. Però guai a credere di essere imbattibili. E' uno degli errori fatti in inverno quando si veleggiava tra le prime posizioni.

Non sarà quindi facile, ma Marino, confermatissimo anche ieri da Pozzo, ha dimostrato di saper fare tesoro anche dai suoi errori, e forse proprio quel periodaccio ha fatto riflettere anche lui. Ora il gruppo sembra più compatto, non più forte. La qualità del resto non è mai mancata.

Proprio questa compattezza può fare la differenza con squadre che invece hanno dubbi su tutto, dall'allenatore ai giocatori fino alle società. Insomma le disgrazie altrui possono favorire questa rincorsa che ha del favoloso.

Ora però come detto piedi per terra: da martedi si pensa al Milan. Ci saranno tutti e le buone notizie arrivano anche da Coda e da Tissone che forse per il gran finale possono riunirsi al gruppo. Insomma quando le cose cominciano a girare poi tutto viene di conseguenza. In ogni caso, comunque vada, il bicchiere non è più né mezzo pieno, né mezzo vuoto: si sta riempendo, ed è la cosa più importante, così come lo sarebbe riuscire a trattenere i punti cardine di questa squadra. Sarà dura, ma Pozzo vuole vincere qualcosa prima o poi. Per questo si era arrabbiato tanto quando non si vinceva.