Udinese, un cantiere sempre aperto...
Si sapeva che il mercato invernale non avrebbe portato molto, o meglio lo si era intuito dopo che dicembre anche la società dopo il 5-1 di Milano chiedeva rinforzi, poi si è adagiata al recupero di Tissone, Zapata e Felipe. Ottimi inserimenti che ora sembrano aver ridato vigore alla difesa, anche se gli errori da palle inattive oramai faranno compagnia chissà per quanto. E' stato confermato anche Tissone, poco utilizzato per ora, ma è andato via Motta che non avrà entusiasmato ma insieme a Ferronetti era l'unico esterno destro vero. Insomma ora o Isla si adatta davvero a quel ruolo (si impegna ma si vede che è mediano) o si torna al 4-3-3 con Pepe a correre come un matto arrivando spesso davanti alla porta con la lingua felpata, e con tutti i problemi che portato quel modulo.
Infatti sarà un caso a l'Udinese è tornata a marciare quando è diventata più equilibrata nel mezzo e non è andata in inferiorità: ora Marino per quanto andrà avanti con quetso cambiamento tenendo fuori un attaccante? Infondo l'errore originale di questa squadra forse dubitiamo che sia nato proprio in estate quando si sognava di far giocare più attaccanti possibile. Probabilmente per valorizarli, visto che ieri Pozzo si è già espresso sul valore di Qagliarella: messaggio ai pretendenti o al giocatore? Se è per i primi non si scomporranno molto, se è per il secondo c'è il rischio rilassamento. Insomma come sempre dubbi.
Forse per dare qualche certezza in più serviva qualche investimento mirato e non i soliti giovani, specie, anzi solo nel mezzo dove come detto in base al modulo scelto ci potrebbero essere problemi. La coperta del resto è questa: bella, ma come la metti rischia di non coprirti mai. Zimling ancora è un Ufo, come lo è Vujadinovic fin dal suo arrivo, o Nef o tutti quelli che poi via via si sono scoperti inutilizzati.
La posizione in classifica non riesce ancora a adire se questo sarà un campionato di mediocrità o meno: serve un filotto di vittorie per riprendere strada e guardare in alto, ma già col Bologna non sarà una passeggiata come all'inizio.
Insomma questa Udinese rimane un cantiere sempre aperto, dove si cerca di migliorare, ma senza dare la sensazione ancora di svolte decise. Dopo undici gare nere è chiaro che serve dare il doppio per recuperare strada, ma gli uomini (tutti) saranno adatti mentalmente e tatticamente ad adattarsi sempre a nuove proposte e a non montarsi la testa pensando al mercato di giugno?