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Varese, patron Rosati: "Troppo disinteresse intorno al club"

Varese, patron Rosati: "Troppo disinteresse intorno al club"
mercoledì 11 febbraio 2009, 15:522009
di Stefano Sica

"Non mi aspettavo di avere la coda di imprenditori in sede per darmi una mano ma al tempo stesso non mi aspettavo neanche quello che sto vivendo, specialmente in considerazione delle pseudo-garanzie che mi erano state date al mio arrivo in città. In parole semplici sto vivendo un totale disinteresse". Il presidente del Varese Antonio Rosati, giunto al timone del club meno di un anno fa, parla al sito ufficiale della società, lamentando la scarsa sensibilità mostrata verso la sua creatura: "Ho visitato personalmente i Grandi Imprenditori del tessuto cittadino e ho raccolto - da quelli che mi hanno ricevuto - 'aiuti' che non bastano neanche per pagare il costo vivo del cartellone o striscione esposto allo stadio e la tassa pubblicitaria relativa. A parole sembra che tutti abbiano il Varese nel cuore e poi... sono mesi che pago due allenatori nonostante il risultato del cambio in panchina sia sotto gli occhi di tutti; abbiamo una serie di fornitori che sicuramente hanno pazienza nella riscossione dei crediti ma ben si guardano da trasformare un po' del loro lavoro in piccole sponsorizzazioni alla società; è stato chiuso il bar dello stadio e, senza entrare nel merito dei motivi di tale decisione, mi risulta che sono stato l'unico a dare una mano "concreta" al gestore per la riapertura e potrei proseguire fino a farmi venire il mal di testa... Tutto negativo? No. Ho conosciuto alcune persone che per le proprie possibilità e competenze cercano di darmi una mano e anche per questo le stimo molto.

Posso fare tre nomi: Claudio Milanese, Attilio Fontana e Giancarlo Giorgetti. Il Sindaco adesso cercherà anche, con una novità che stiamo studiando in questi giorni, di coinvolgere il singolo cittadino nello stare vicino alla Società. Non tradirei mai quanto fatto e quanto è ancora da farsi fino alla fine del campionato, ho dei ragazzi fantastici ai quali voglio garantire un futuro roseo, spero con il Varese. Se lo meritano tutti, nessuno escluso e, anche da solo, chiuderò il campionato nel miglior modo come è mio costume e abitudine". Il discorso si sposta poi sulla questione stadio: "Ritengo sia una delle poche salvezze per il "sistema calcio Italia" e sono sicuro che a Varese verrà fatto perché necessario: ho incontrato personalmente i professionisti del Politecnico che stanno lavorando per conto del Comune e mi sto confrontando passo dopo passo con loro, con il Sindaco e con chi, credendoci da molto tempo, ha dato una grande mano alla precedente gestione e per stima e rispetto anche quest'anno non mi ha abbandonato, cioè l'Ingegner Fogliata. Il problema sono i tempi: tutto potrebbe essere deciso quando non servirà più, ed è possibile che la situazione si sblocchi quando sarà magari troppo tardi".