Wada, il portavoce: "Non ci opporremo a revisione processo"
"In qualunque caso una delle parti in causa desideri chiedere una nuova udienza al Tas sulla base di nuove prove o per altri motivi, la Wada non si opporrà a tale richiesta". Lo ha dichiarato a Dire il portavoce della stessa agenzia mondiale antidoping, Frederic Donzè, affrontando la querelle Mannini-Possanzini: "La stessa Wada è tenuta a rispettare la decisione del Tas del 29 gennaio scorso e non ha di per sè alcun potere di riesaminare o modificare una sentenza del Tas. Tale procedimento è indipendente e soggetto a regole procedurali che tutte le parti in causa condividono. Come organizzazione internazionale indipendente responsabile del controllo della lotta globale contro il doping nello sport, il ruolo della Wada è proteggere l'integrità del codice mondiale antidoping (il documento che armonizza le regole antidoping in tutti gli sport e in tutti i Paesi). La Wada agisce così riesaminando le decisioni delle federazioni sportive internazionali e delle organizzazioni antidoping nazionali e di conseguenza presentando appello al Tas se ritiene che una decisione possa non rispettare il codice". Nel pomeriggio il presidente dell'AIC Sergio Campana era intervenuto sull'argomento ai microfoni di Radio Gol: "Abbiamo fatto quest'azione di protesta per tre motivi: per solidarietà verso i due giocatori, per sensibilizzare l'opinione pubblica e richiamare l'attenzione del Coni. Credo la riunione di ieri col presidente del Coni e Abete, più l'intervento di Blatter, dimostri che siamo riusciti nell'intento.
Credo che si sia sottovalutata la portata di questa vicenda. Lo stesso Brescia ha commesso alcune leggerezza, trascurando importanti testimonianze. E' per questo che la Figc si è rivolta alla Wada per rivedere il processo. I tempi dovrebbero essere brevissimi, credo che entro il mese sapremo se ci sarà la revisione dell'arbitrato; in caso negativo Mannini e Possanzini si rivolgeranno al Tribunale Federale Svizzero. Sono ottimista, ma so che è un percorso difficile. Entrambi ci hanno contattato per dimostrare la loro riconoscenza per quanto abbiamo fatto. Faremo tutto il possibile per far ribaltare questa sentenza".