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Alessandria, venti giorni per non morire

Alessandria, venti giorni per non morire
giovedì 6 maggio 2010, 17:252010
di Stefano Sica

Difficile stabilire se, in questi giorni, ad Alessandria sia più forte tra i tifosi l'incertezza per il futuro o la speranza di una vita nuova. Un dato però è incontrovertibile: le dimissioni di Gianni Bianchi dalla presidenza del club grigio aprono una fase nuova per il calcio cittadino. Ed arrivano in un momento in cui una svolta è possibile, anche se non è immediatamente tangibile. L'abbandono di Bianchi può essere spiegabile solo in questo modo: diversamente, sarebbe scarsamente comprensibile. Durante l'incontro tenutosi martedì in Comune, e che ha sancito l'addio del patron, il sindaco, Piercarlo Fabbio, si è mostrato ottimista circa l'eventualità che la società possa vedere la luce in tempi brevi, grazie all'intervento di due cordate pronte a garantire impegno e liquidità. Nomi non ne sono stati fatti, ma la sensazione è che esista ancora uno spiraglio per il coinvolgimento dell'imprenditore 77enne Bruno Garzena (o di uomini a lui vicini): un affare che da più parti era stato dato addirittura per concluso alcune settimane fa. Poi ci sarebbe in ballo un gruppo riminese, mentre sembra fuorigioco, oramai, il patron della Valenzana, Alberto Omodeo. Fabbio ha pronosticato per fine mese la chiusura dei negoziati, chiedendo però agli aspiranti acquirenti di prendersi carico della costruzione di un nuovo stadio con il vantaggio, non trascurabile, della gestione sportiva. Un progetto certamente innovativo e che dovrebbe rappresentare sempre una base di discussione tra politica e società calcistiche. Il territorio prescelto si troverebbe nella zona del quartiere Osterietta ed il nuovo impianto, dotato di circa 15mila posti, comprenderà anche un'area commerciale con annesso un villaggio sportivo e campi di allenamento. I nuovi proprietari avrebbero anche in permuta l'area dello stadio "Moccagatta". Insomma, vertici, approfondimenti ed incontri esplorativi che si spera possano sfornare un prodotto solido e commestibile entro pochi giorni. Tuttavia ci sono i malcontenti dei giocatori ed i dubbi dei tifosi. I primi sono a corto di stipendi da dicembre (mancano all'appello le mensilità da gennaio ad oggi),a tal punto da aver incrociato le braccia la scorsa settimana chiedendo garanzie.

I secondi aspettano, non senza qualche perplessità. E si fanno delle domande, come è giusto che sia. Noi proviamo ad elencare i quesiti messi sul piatto dall'associazione Orgoglio Grigio, davvero interessanti e tutti da leggere: "Oggi, ai nostri occhi - dicono a Fabbio in una lettera aperta indirizzata a lui ed a Bianchi - di cordate interessate all'acquisto della società non ce ne sono. Siamo però fiduciosi a fronte delle sue dichiarazione e quelle di personaggi a lei vicino. Senza di queste vedremmo nella cordata torinese un'invenzione da bar. La fiducia in questo senso viene però minata da altre voci, magari realmente da bar e messe in giro ad arte da chi non vuole il bene dell'Alessandria. Questa situazione genera in noi preoccupazione e vorremmo più chiarezza: chi sono queste persone interessate ai Grigi? La loro venuta è legata alla costruzione del nuovo stadio? E se sì, ad oggi, ci sono le garanzie (permessi, terreni, delibere) per poterlo costruire? Queste domande nascono, non dalla mera curiosità, ma dal bisogno di essere certi che ci sono tutte le premesse extra calcistiche che chi è interessato all'acquisto della squadra cerca, a prescindere dalla cordata torinese. Questo perché sappiamo che fare calcio si lega a interessi personali ed economici. Precisiamo che non vogliamo neanche lontanamente pensare al fatto che questa cordata non esista, confortati in questo dalle Sue parole che abbiamo letto, in più di una circostanza, sui giornali. Le chiediamo però maggiore chiarezza per evitare che in questo periodo Alessandria diventi meta di personaggi, come accaduto di recente, che evocano brutti ricordi e il cui interesse non è sicuramente il bene della nostra squadra". Un appello a cui si lega una richiesta di incontro rivolta sia a Bianchi sia allo stesso Fabbio. Invito che, per ora, pare non sia stato raccolto.