Arbitri campani in sciopero
L'arbitro è una figura da sempre al centro dell'attenzione in tutti gli sport. Nel calcio, specialmente, le persone incaricate per svolgere un ruolo di questo genere hanno una responsabilità non indifferente. Dal Settore Giovanile, dove ad essere protagonisti sono i giovani calciatori ed i giovani arbitri di belle speranze, passando per l'Eccellenza ed arrivando in serie A, gli arbitri giocano un ruolo indispensabile nel gioco del calcio. In Campania questi ragazzi che hanno un ruolo già così delicato e difficile da ricoprire in sé, e che sono costretti ad affrontare delle pressioni ambientali e ad imbattersi in contesti sociali dove spesse volte lo sport è l'unica valvola di sfogo per evadere da realtà non molto felici, hanno scoperto che non saranno più pagati. Sono ormai diversi mesi, infatti, che non pervengono i rimborsi spese a nessun arbitro. Un arbitro in provincia ha un rimborso spese di 24 euro: giusto i soldi della benzina e del casello autostradale; in regione il rimborso varia e può arrivare, udite udite, alla cifra di 81 euro se si percorrono più di 200 km. In Campania i circa 3000 arbitri in forza all'AIA, non hanno ricevuto ancora nemmeno un solo euro di rimborso. Questi ritardi sono stati causati dalla mancata autorizzazione del presidente e del segretario della Lega Dilettanti Campania, avv. Salvatore Colonna e dott. Vincenzo Pastore che, nonostante abbiano avuto diversi solleciti, l'ultimo in ordine di tempo risalente al 21.12.09 , si sono rifiutati di dare agli arbitri ciò che è loro di diritto.
Il avv. Colonna dovrebbe semplicemente firmare l'autorizzazione per dare agli arbitri quanto loro spetta, non un solo centesimo in più. Non c'è motivo, se non quello di creare disagio agli arbitri, e di riflesso alle società stesse, per non fare partire i rimborsi in quanto tali soldi sono della FIGC e non della Lega Dilettanti Campania e sono anche già stati stanziati! La firma del avv. Colonna è solo un passaggio burocratico obbligato che da sempre avviene ma, da quest'anno, invece, d'accordo con il suo segretario, sta continuando a creare malumore tra i fischietti di tutta la Campania tanto da poterli indurre ad un clamoroso sciopero. Le pretese degli arbitri, se tali le si possono definire, sono quantomeno legittime visto che ci sono ragazzi di 16-17 anni che ancora aspettano di avere rimborsi dello scorso anno sportivo, dunque anche gare del 2008, quando la gestione del CRA Campania era sotto la guida di Santangelo.
In un periodo storico critico dal punto di vista economica per tutta l'Italia, questi rimborsi spese erano per tutti gli arbitri un modo per coprire le spese del loro hobby che tuttavia rischia di diventare un costo che molti non possono più permettersi di sostenere. Ma ora come si può pretendere che un qualsiasi ragazzo vada in campo sereno a dirigere una gara di Settore Giovanile, di Promozione o di Eccellenza se la Federazione stessa non gli garantisce nemmeno ciò che gli spetta? Come possono sentirsi tutelate le stesse società che hanno riposto fiducia in queste due persone che ora rischiano di creare la paralisi di tutte le partite campane? Il disagio si ripercuoterebbe sulle stesse società che, invece, tanto hanno fatto in questi ultimi tempi per cercare di rendere anche qui in Campania il calcio uno sport fatto di passione e gioia. Evidentemente i signori Colonna e Pastore non vogliono il bene delle società in primis e degli arbitri in secundis tanto da essere così restii a non volere apporre una firma che potrebbe evitare molti disagi. Del resto l'arbitro non è fondamentale ma è pur sempre necessario, soprattutto in Campania.