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Barcellona: finisce un'era, in arrivo una barca di soldi

Barcellona: finisce un'era, in arrivo una barca di soldiTUTTO mercato WEB
Laporta
© foto di Giacomo Morini
domenica 26 dicembre 2010, 08:052010
di Redazione TMW.
fonte IL TIRRENO

Finisce un'epoca per il Barcellona, che, per la prima volta nella sua storia, a partire dal prossimo campionato esibirà sulla maglia blaugrana il marchio di uno sponsor, la Qatar Foundation, accanto al logo dell'Unicef che era l'unico a campeggiare sulla "camiseta" di Messi e compagni. E' il risultato di un accordo che porterà, fino al 2016, 150 milioni di euro nelle prosciugate casse del club catalano, ai quali se ne aggiungono altri 15 per la stagione in corso.
«E' il contratto di sponsorizzazione più alto della storia del mondo del calcio, con la cifra record di 30 milioni per stagione fino al 2016», ha detto il vicepresidente economico del club, Javier Faus, nel darne notizia ai media.
Un contratto, ha spiegato, dettato «dalle difficoltà economiche» della società e alla pressione del «debito ereditato» lasciato dalla vecchia gestione di Joan Laporta. Un eufemismo per definire la voragine nelle casse blaugrana accertata dall'indagine contabile effettuata dalla società di auditing Kpmg, su incarico dell'attuale presidente Sandro Rossel, che ha rivelato un buco di 80 milioni solo nell'ultimo anno, a fronte degli 11 milioni di attivo dichiarati dall'ex presidente, che a capo della lista indipendentista Solidarietà Catalana ha conquistato quattro seggi nelle elezioni regionali del 28 novembre scorso.
Le «spese smisurate» della gestione Laporta - che includono 6 milioni di euro in jet privati, ristoranti, carte di credito o viaggi, o 2,5 milioni bruciati in detective privati e nella sicurezza interna - hanno portato a oltre 530 milioni di euro il debito lordo della società.


Il Barcellona ha intrapreso un'azione giudiziaria per danni nei confronti dell'ex presidente, che ha annunciato battaglia in tribunale. Ma, intanto, il club è costretto a ricorrere ai petrodollari associandosi a «una monarchia assolutista», come l'ha definita lo stesso Javier Faus, tentando di dissipare i dubbi sulla inopportunità di sposare gli storici colori blaugrana con quelli di uno sponsor privato, seppure sociale.
«E' un marchio non commerciale, è una fondazione e una Ong di un piccolo Paese, nel contempo progressista e tradizionale, che punta ad elevare il suo profilo nel mondo attraverso l'educazione e lo sport», ha tenuto a spiegare Faus.
La Qatar Foundation, creata dall'emiro del Qatar nel 1995, si occupa di progetti nel campo dell'istruzione, della ricerca scientifica e dello sviluppo comunitario. Il vicepresidente economico del club blaugrana non ha chiarito se l'accordo sarà sottoposto al voto dell'assemblea dei soci. Ma ha paragonato il nuovo patrocinio del Barca a quello di Abu Dhabi per il Manchester City o di Dubai per l'Arsenal.