Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Beccantini: "Avrei tenuto Ferrara. Benitez? Il Mondonico della Castiglia"

 Beccantini: "Avrei tenuto Ferrara. Benitez? Il Mondonico della Castiglia"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
domenica 31 gennaio 2010, 11:402010
di Francesco Cherchi
fonte di Aniello Abbate per Tuttojuve.com
Il noto editorialista sportivo de "La Stampa" a Tuttojuve.com: "Il discorso scudetto è chiuso. In Italia l'Inter è di un'altra categoria. Chelsea favorito per la vittoria della Champions".

E' un Roberto Beccantini a tutto tondo quello che si concede in esclusiva ai microfoni di "Tuttojuve.com". La prima firma sportiva de "La Stampa" e grande tifoso juventino, spazia su vari argomenti, dalla Vecchia Signora ai mondiali sudafricani.

Partiamo dalla Juventus. Come valuta la sconfitta contro l'Inter in Coppa Italia?
«Ordinaria amministrazione. L'Inter, oggi, è più forte di tutte; e dunque, a maggior ragione, anche di questa Juventus smarrita. Contro la quale, però, fatica sempre. Da quando la Juve è tornata in A, fra campionato e coppa, non l'ha mai battuta con più di un gol di scarto».

Dopo l'esonero di Ferrara, lei avrebbe preso un traghettatore come ha fatto la società, o si sarebbe subito buttato sul nuovo progetto e, quindi, su un tecnico di più ampio respiro contrattuale?
«Traghettatore per traghettatore, avrei tenuto Ferrara. Ciò premesso, la soluzione ideale sarebbe stata quella che la Triade prese dopo le dimissioni di Lippi, stagione 1998-99: subito Carlo Ancelotti, già bloccato per la stagione successiva».

Quali le differenze tra Zaccheroni, Gentile e Benitez. Cosa pensa di questi tre?
«Zac è un allenatore con un eccellente passato, Gentile un allenatore senza passato di club, Benitez un mister che il meglio di sé lo dà quando affronta squadre superiori. Benitez è il Mondonico della Castiglia. Maestro, non dell'anti-gioco, ma del contro-gioco».

Come le sembra, per il momento, l'operato del rientrante Bettega?
«Credo che abbia poco margine operativo e decisionale. Per ora è un rientro da sei politico».

E' sempre più emergenza infortuni. Con quelli di Salihamdzic si è raggiunta quota 43. Di chi è la colpa?
«I luminari interpellati mi hanno escluso l'erba umida di Vinovo. La Juve ha cambiato gestione medica e staff atletico oltre che tecnico. Non trascurerei lo stress da ambizioni frustrate e pressioni costanti. Poi il fatto che molti titolari sono in là con gli anni e, dunque, anche con i muscoli. Certo, se mi chiede una spiegazione secca, non ce l'ho».

I nuovi acquisti bianconeri, Candreva e Paolucci, riusciranno a mettersi in mostra o una volta finita l'emergenza torneranno nell'anonimato?
«Quando la squadra non gira, difficile mettersi in mostra. Ma se hanno personalità, qualcosa potranno fare».

Si parla sempre più insistentemente del ritorno di Lippi alla Vecchia Signora una volta concluso il mondiale. Quest'ennesima minestra riscaldata potrà funzionare?
«Confesso che, temporibus illis, non sarebbe spiaciuto neppure a me un ritorno di Lippi con l'incarico di direttore generale. Strada facendo, e pranzi scoprendo, l'entusiasmo si è raffreddato».

Passiamo alla Serie A in generale. Con la vittoria dell'Inter nel derby, ritiene chiuso il discorso scudetto o ci potrebbe essere una clamorosa rimonta di Milan e Roma?
«Discorso chiuso prima del derby, e chiusissimo dopo. Ripeto: in Italia, l'Inter è di un'altra categoria».

Mourinho ha parlato di un complotto contro i nerazzurri. Lei ci crede?
«No. La complottite è una malattia tipicamente italiana. E José Mourinho non è un anti-italiano: è un arci-italiano. Ha capito tutto di noi».

Mutu è risultato di nuovo risultato positivo all'antidoping. Cosa spinge gli atleti a fare uso di sostanze proibite?
«La superficialità, l'impunità, la paura di non essere all'altezza delle prestazioni che il tifoso reclama».

Napoli e Palermo rimarranno ancora per molto nella parti alte della classifica o avranno entrambe un calo di rendimento?
«Credo più nel Palermo che nel Napoli. Ciò premesso, si batteranno fino all'ultimo per la zona Champions. Stravedo per i loro allenatori, Delio Rossi a Palermo, Walter Mazzarri a Napoli».

Quale squadra vede favorita per la vittoria di questa edizione della Champions League?
«Il Chelsea di Carlo Ancelotti».

Lei è uno dei due giornalisti italiani che votano per assegnare il Pallone d'oro. Riuscirà Messi a bissare il successo del 2009?
«Dipende dal Mondiale. Per questo, ritengo che sarà difficile, molto difficile: il Messi dell'Argentina ha toccato di rado i picchi raggiunti dal "gemello" del Barcellona».

Concludiamo parlando dell'ormai prossimo Mondiale sudafricano. L'Italia arriverà fino in fondo o sarà destinata ad abbandonare presto il torneo?
«Rispetto all'edizione tedesca, è più morbido il girone d'impatto e più complicato il sentiero degli ottavi e dei quarti. In Germania fummo bravi e fortunati, temo che il destino esiga una sorta di risarcimento. Mio pronostico: fino ai quarti, in un modo o nell'altro ci arriveremo. Poi saranno cavoli amari. Amarissimi».