Boninsegna: "Scudetto all'Inter, al Milan manca Nesta. E se Liga..."
"Bonimba" è, e sarà vita natural durante, un campione amato trasversalmente, a prescindere dalle "acrobazie" cinematografiche.
All'anagrafe risponde al nome di Roberto Boninsegna, ex calciatore attualmente osservatore per conto dell'Inter.
Vive nell'assoluta par condicio del tifoso perché, il 17 giugno 1970, assieme ad altri 25 calciatori, è uscito dal tunnel dello Stadio Azteca, per consegnarsi all'immortalità calcistica.
"Partido del siglo", Italia batte Germania 4 a 3, con la realtà più viva di qualsiasi eccentrica fantasia azzurra, e Bonimba ad aprire e chiudere, gol dell' 1 a 0 ed assist stremato per il 4-3 finale di Gianni Rivera.
A margine del "Salone del Calcio", padiglione incastonato all'interno della kermesse "Expolevante 2010", in corso a Bari fino a domenica 11 aprile, ha concesso con entusiasmo un'intervista ESCLUSIVA per MILANNEWS e TuttoMercatoWeb.
Roberto, questo Tricolore ha deciso dove andare?
"Ormai si è delineata una corsa a due, fra l'Inter e la Roma, rientrata in corsa dopo una striscia di risultati incredibili. La rincorsa è stata agevolata dalla stessa Inter, che ha mollato qualcosa a causa della Champions. Il Milan lo vedo fuori, gli infortuni incidono, soprattutto quello di Nesta, senza di lui i rossoneri sono un gradino sotto le altre. Credo che alla fine, sentimentalismi a parte, lo rivincerà l'Inter".
E in Champions ora sotto col Barcellona.
"Siamo lì, sono andate fuori le Inglesi, che erano le solite vaganti, siamo rimaste in quattro. Ora c'è il Barça, Campione d'Europa e del Mondo in carica, se l'Inter supera questo ostacolo può dire di aver vinto la Coppa, c'è comunque fiducia".
Intervistato a riguardo, Roberto Baggio ha detto che l'unica maniera per marcare i Blaugrana e Messi è tenerli fuori dallo stadio. Tu, invece, quale contromossa adotteresti?
"Sicuramente è una bella battuta, io credo che l'antidoto per disinnescare l'Argentino sia quello proposto da Claudio Gentile, e cioè una marcatura ferrea a uomo".
Gentile se ne intendeva di trattamenti "ad personam"!
"Zico e Maradona ancora se lo ricordano, chissà come se la passerebbe Messi con uno come lui".
Una nota di colore: sei citato da Luciano Ligabue nel pluripremiato film "Radiofreccia". Nella pellicola, il personaggio principale Ivan Benassi detto "Freccia", in un celebre monologo, diventato cult fra i fan del Liga e non, esordisce con la frase "Credo nelle rovesciate di Bonimba", cos'hai pensato la prima volta che l'hai sentito?
"Ligabue è un grandissimo tifoso interista, anche per quello ogni volta che l'Inter segna in casa parte la canzone "Urlando contro il cielo", ormai un inno per tutti i tifosi nerazzurri. La citazione mi ha inorgoglito molto, non solo da calciatore, sono sincero.. Sono stato citato prima io, poi qualche anno dopo Oriali in "Una vita da mediano", e magari...".
E se la prossima volta toccasse a Balotelli?
"Io penso, invece, che nella prossima canzone il Liga potrebbe citare la vittoria della Champions 2010".