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Carrarese, il patron Oppicelli ad un bivio: lasciare o rilanciare

Carrarese, il patron Oppicelli ad un bivio: lasciare o rilanciare
mercoledì 19 maggio 2010, 17:002010
di Stefano Sica

Oppicelli sì, Oppicelli no. A Carrara si continua a sfogliare la margherita, in attesa di capire cosa deciderà di fare il massimo dirigente dei marmiferi. Intanto c'è una città sotto choc per una retrocessione che ha degradato nuovamente il club tra i dilettanti 32 anni dopo il salto in C2. Una delusione troppo grande per i tifosi, ma anche per lo stesso patron, che non ha mancato di lanciare il suo j'accuse all'amministrazione comunale. "O si coivolge l'intero tessuto imprenditoriale cittadino e si crea una società forte, disposta a fare investimenti per garantire a Carrara un futuro solido e ricco di soddisfazioni, oppure di andare avanti così non se ne parla - le parole pronunciate a caldo da Fabio Oppicelli subito dopo la retrocessione -. Ci abbiamo rimesso tempo, soldi e quant'altro. Di certo la politica ha fatto poco per non dire nulla, ma non mi va di fare nomi. Per noi la D è un danno economico che nessuno può immaginarsi. E' un autentico dramma: per me si tratta di un vero e proprio lutto dal quale sarà veramente difficile riprendersi. Posso però giurare che la Carrarese è una società sana, che non ha debiti o problemi di bilancio. Siamo stati solo abbandonati dalla città al nostro destino, ma onoreremo fino in fondo tutti i nostri impegni: lo garantisco io personalmente". Sulle questioni tecniche: "Lavezzini lo abbiamo preso perchè ha raggiunto lo scorso anno risultati lusinghieri. Ma anche lui ha le sue colpe come tutti. Tazzioli invece non lo volevo, nonostante piacesse alla piazza.

Avrei puntato subito su Pinna e Bonvini, due uomini veri che ringrazierò per sempre. Hanno dimostrato personalità e attaccamento ai colori. Dovessi restare, sceglierò certamente Bonvini". Un'autodifesa decisa, sulla quale però non tutta la tifoseria sembra concorde. Lo dimostrano le scritte apparse sui muri esterni dell'autosalone genovese di Oppicelli e, soprattutto, il danneggiamento degli infissi di un ristorante di proprietà dei vice presidenti Giuseppe Giarnera e Luigi Morra. Due episodi raccontati dal portale lacarraresesiamonoi.net. Anche se non c'è nulla di certo, quindi, non è escluso che i vertici dirigenziali azzurri possano lasciare la società dopo averla rilevata da Maurizio Fontanili nell'estate del 2008. Nel frattempo, è pronta la domanda di ripescaggio. Come è noto, però, se ne saprà di più martedì 25 maggio, quando il Consiglio federale della Figc stabilirà i criteri per il salvataggio dei club retrocessi in serie D. Alla porta comunque bussano due cordate, delle quali una composta da imprenditori del territorio (anche se è già arrivata qualche smentita da quest'ultimi). Fatto sta che martedì sarà un giorno importante per il futuro della Carrarese: nel caso maturassero le condizioni per un ripescaggio, Oppicelli potrebbe anche rilanciare. Diversamente, col danno economico derivante dallo svincolo dei giocatori, l'addio sarebbe quasi certo.