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...con Alberti

...con AlbertiTUTTO mercato WEB
domenica 4 luglio 2010, 00:002010
di Andrea Lolli
fonte Intervista realizzata da Raffaella Bon
"Argentina forte solo da metà in avanti"

Sembrava un Mondiale a forti tinte sudamericane, ma ora non è più così. Quattro squadre qualificate ai quarti, tutte vincitrici dei propri gironi, poi la debacle. Il Brasile cade con l'Olanda dopo aver controllato la gara fino al gol del momentaneo 1-1, poi l'Argentina va subito sotto e alla fine viene strapazzata da una grande Germania. Per cercare di capirne di più su queste inattese eliminazioni abbiamo raggiunto José Alberti, grande esperto di calcio sudamericano.


"Sì, mi aspettavo la sconfitta dell'Argentina in quanto non credevo che potesse avere possibilità di vincere il Mondiale. Ha una squadra molto forte davanti, ma molto debole dietro".

A Maradona non ha dato qualche consiglio visto che siete amici e ha lasciato fuori diversi giocatori importanti?
"Una volta abbiamo parlato e gli ho detto che non si possono lasciare fuori giocatori come Riquelme, molto importante per l'Argentina. Nessuno ne ha parlato, ma lui può essere accostato a quello che è Pirlo per l'Italia. Anche Cambiasso e Zanetti hanno una grande esperienza internazionali e non possono rimanere a casa. Ci sono giocatori come Pastore e Di Maria, emergenti, ma non hanno l'esperienza degli altri. Sono andati avanti, hanno giocato anche bene, ma quando hanno trovato squadre che picchiano, organizzate, in grado di fermare gente come Tevez e Messi si sono sciolti. Per gli interisti, poi, era forse l'unica occasione per vincere tutto e la loro bravura nel possesso di palla sarebbe stata molto importante. Questi sono giocatori fondamentali per ogni squadra".

A questo punto ci sarà polemica o visto che si parla di Maradona tutto svanirà?
"C'è stata una grande polemica al tempo delle qualificazioni, con la squadra che si è qualificata all'ultimo minuto utile. Tutto si è stemperato, poi, viste anche le amichevoli e la qualificazione e ora tutti aspettavano di vedere cosa succedeva al Mondiale. Maradona ha grandi meriti, è un condottiero che fa dare ad ogni giocatore il 10-15% in più, ma quella di ieri è stata una sconfitta pesante".

Questa è anche la sconfitta dei tifosi napoletani che vorrebbero Maradona come allenatore?
"No, non verrà mai ad allenare il Napoli per i grossi conflitti con il fisco poi la società non ne ha mai parlato. De Laurentiis ha detto solo che sicuramente ama Napoli e lo ha invitato a fare una partita con la sua Argentina contro il Napoli".

In Italia Prandelli ha sostituito Lippi, in Inghilterra Capello pare resistere, ma Maradona reggerà?
"Sì perché Maradona è al primo anno da allenatore e gli manca un po' di esperienza. Lui pensa ancora alla sua Argentina, quando da solo poteva fare la differenza, ma Messi non è la stessa cosa. Sicuramente è il giocatore che più si avvicina a lui, ma è distante anni luce comunque".

Con l'uscita dell'Argentina e del Brasile è un Mondiale sempre più europeo
"Purtroppo è mancata quella miscela di gioco di cui parlava ad esempio Dunga. Lo aveva fatto l'Argentina di Città del Messico, che aveva un ottimo allenatore che aveva messo due buoni giocatori, un fenomeno e sette giocatori a mordere le caviglie come i cani. Davanti c'era un signore con la s maiuscola che si chiamava Maradona".

A questo punto chi andrà in finale?
"Vedo la Spagna, ma attenzione anche alla Germania. L'Uruguay è andato avanti per la forza fisica, ma ora li vedo molto affaticati dopo l'ultima partita".