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...con Colonnese

...con ColonneseTUTTO mercato WEB
lunedì 17 maggio 2010, 00:002010
di Andrea Lolli
fonte Intervista realizzata da Raffaella Bon
"Milito uomo simbolo dell'Inter"

Con un gol di Milito ad inizio ripresa, l'Inter sconfigge il Siena e si cuce sul petto il diciottesimo Scudetto della propria storia. Si chiude così una stagione che, qualche mese fa, vedeva i nerazzurri in controllo totale, ma poi una grande Roma e, in parte, il Milan hanno rimesso in discussione le cose fino all'ultima giornata. Con l'ex difensore nerazzurro Francesco Colonnese tracciamo così un bilancio della stagione per le squadre che hanno concluso la stagione al vertice della classifica.

L'Inter è al quarto Scudetto consecutivo vinto sul campo. Come ti senti da ex nerazzurro?
"L'Inter ha meritato, è la squadra più forte e lo ha dimostrato anche ieri. Aveva una partita complicata per quello che era successo in settimana, ma è andata a Siena e ha portato a casa i tre punti".

Chi è l'emblema di questa Inter?
"Milito. E' stato l'acquisto più importante visto quanto la società ha speso e il suo rendimento".

A questo punto anche Balotelli rimarrà?
"Sicuramente. Io sapevo già che si sarebbe trovata una soluzione conoscendo Moratti e anche ieri abbiamo visto un Balotelli di altissimo livello. Un vero campione. A livello di settore giovanile questo è il giocatore che l'Inter non doveva e non deve lasciarsi scappare".

Ora, però, la vittoria va dimenticata in fretta perché sabato c'è un altro appuntamento importantissimo
"Sì, bisogna pensare subito che sabato c'è una partita importante, forse la più importante di tutta la storia dell'Inter. Bisogna pensare che questo traguardo è irripetibile, quindi prepararsi bene per vincere la Champions".

Pensi che possa arrivare il terzo titolo?
"Questo è l'anno dell'Inter sotto tutti i punti di vista. Le motivazioni sono importanti, la squadra è fortissima e ora possono fare la storia. Incontrano una squadra molto forte e ben allenata come il Bayern, che può mettere in difficoltà l'Inter visto il suo 4-4-2 molto compatto e coperto sugli esterni. E' una squadra fisica, con tanti giocatori che possono leggere il confronto con quelli dell'Inter. In panchina c'è un allenatore molto esperto, quindi il Bayern non va sottovalutato e servirà la miglior Inter per vincere".

Ieri si è visto anche un Mourinho che, per la prima volta, ha gettato la maschera ed è sembrato un uomo come tutti gli altri
"Forse ha capito veramente che i tifosi sono molto passionali, attaccati a lui e vogliono trasmetterli questa stessa passione per trattenerlo".

Pensi che se ne vada veramente in caso di vittoria della Champions?
"Se vince la Champions penso di sì perché ha sempre fatto intendere che, alla fine di questa competizione, potrebbe cambiare visto che non gli piace il modo di vivere italiano. Nella sua idea potrebbe anche pensare di andare altrove una volta vinto tutto".

Chi vedi come successore?
"L'unico allenatore in grado di allenare questa squadra sarebbe Fabio Capello. Serve un allenatore di grande temperamento".

E Benitez?
"Alla fine ha vinto poco e all'Inter servono allenatori abituati a vincere. Benitez non penso abbia la forza per gestire una squadra del genere".

Con Ranieri la Roma ha fatto una grande rimonta e, forse, se ci fosse stato dall'inizio avrebbe vinto anche il titolo. Condividi?
"Sì, indubbiamente. La Roma ha fatto un grandissimo campionato e Ranieri è stato bravissimo a ricostruire una squadra che pareva ormai rotta. Nel calcio conta vincere, ma anche vedere com'è andato il campionato e alla Roma sono andati molto bene, con Ranieri e Montali che sono stati bravissimi".

Ti aspettavi una Sampdoria al quarto posto?
"No, è stata una sorpresa perché ci si poteva aspettare una Fiorentina a quel posto. Questo, però, dimostra che la costruzione delle società è importante nel tempo ed il merito è di Delneri e Marotta nella creazione di questa squadra".

Marotta si è già dimesso e oggi si parla di Delneri che farà la stessa cosa. Entrambi sembrano destinati alla Juventus. Cosa ne pensi?
"Ormai se ne parla da troppo tempo. Hanno fatto tantissimo alla Sampdoria e forse pensano che di più non si possa fare. Nello sport bisogna sempre andare in realtà in difficoltà per portare i tuoi progetti".

Parlando di programmazione, la Fiorentina ha sbagliato a cedere così Pazzini?
"Pazzini è un giocatore importante ed ora è giusto che rimanga alla Sampdoria. Quindi la squadra ligure deve tenerselo ben stretto e, inoltre, io l'avrei tenuto anche alla Fiorentina per farlo crescere visto che era giovane. Avrei puntato su di lui e non avrei speso tutti i soldi per Gilardino avendo un fuoriclasse in casa. Inoltre, questa, non è stata solo fortuna della Sampdoria perché Pazzini andrà ai Mondiali ed il suo futuro è sicuramente roseo".

Il Napoli, invece, si qualifica all'Europa League
"Hanno fatto un ottimo campionato e ora arriva il bello perché i tifosi, per la prossima stagione, vorranno più di questa. Mazzarri ha fatto davvero bene sostituendo un allenatore che aveva fatto veramente male. Ora, però, è tempo che il Napoli si rinforzi con tre fuoriclasse".

Quindi il possibile arrivo di Cannavaro come lo valuti?
"Non capisco. Prima De Laurentiis non lo voleva e ora sembra che lo voglia. Lo scorso anno ero convinto che potesse fare ancora bene, ma alla fine ha sofferto tanto e non so se sarà ancora in grado di dare un certo rendimento. La sua è stata una carriera molto faticosa dal punto di vista fisico e degli infortuni, è un grande talento ed è stato uno dei più grandi difensori d'Italia, ma non so se sia ancora in grado di dare un contributo per fare grande il Napoli".

Da ex, invece, cosa pensi della retrocessione del Siena?
"Purtroppo avevano fatto molto male, potevano fare molto di più nelle attese. Ora meritano di tornare presto in A perché è una piazza che lo merita".

Con Perinetti sono ad un buon punto di partenza?
"Sarà importante ricostruire, dietro c'è uno sponsor importante e non vorranno rimanere in B. Perinetti conosce bene l'ambiente e hanno tutte le possibilità per tornare presto in A. La B è molto preoccupata, ma le squadre che retrocedono mantenendo più o meno la stessa squadra sono favorite per ritornare su, come sta succedendo al Lecce".