Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

...con Mauri

...con MauriTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 6 ottobre 2010, 00:002010
di Andrea Lolli
fonte Intervista realizzata da Raffaella Bon
"Sapevo di poter tornare in azzurro"

Sorprese, conferme e ritorni fra i convocati di Cesare Prandelli per le prossime sfide della Nazionale. Nell'ultima categoria figura il centrocampista della Lazio Stefano Mauri, che torna in azzurro dopo tre anni dall'ultima apparizione. Con lui abbiamo parlato di questa gradita novità, ma anche del grande momento che sta vivendo la sua Lazio.

Questa convocazione in Nazionale è un premio o la vedi in prospettiva?
"Spero che sia in prospettiva, dimostrerò il mio valore e a questo punto sta a me. È una grande emozione. Sono molto contento di esserci, adesso mi sento più responsabilizzato e penso di poter dare tanto. Spero anche di poter rimanere in Nazionale il più a lungo possibile".

Per te è un ritorno dopo tre anni
"Ho sempre pensato di poter tornare in azzurro, ma sapevo che la strada sarebbe stata lunga perché ci sono tanti giocatori di livello. Sono stato bravo a non mollare, a lavorare per crescere".

Dove puoi collocarti nel modulo azzurro?
"Ho giocato in tanti ruoli, mi trovo bene sia all'interno del centrocampo che come trequartista. Sono un giocatore offensivo e posso giocare in un centrocampo a tre oppure fare anche l'esterno".

Si ipotizza che Prandelli possa schierare un centrocampista in più rispetto alle precedenti gare
"E' ancora presto per dirlo, abbiamo fatto un solo allenamento".

Ti senti già pronto per venerdì?
"Decide l'allenatore, io sono pronto, ma devo dimostrare in questi giorni di allenarmi bene".

Cosa ti ha detto Prandelli?
"Mi ha dato il benvenuto e mi ha detto di continuare così come sto facendo".

Di chi è il merito di questa convocazione?
"C'è tanto merito della squadra in questa convocazione. Ci stiamo sacrificando uno per l'altro ed è importante. Se questo avviene con regolarità, non solo è un guadagno per la squadra, ma anche per i giocatori".

Che differenze trovi dal 2007?
"Tante piccole e grandi cose sono cambiate".

Ti aspettavi la chiamata del tuo compagno Floccari?
"Sono molto contento per lui, è uno che lotta. Non tutti si accorgono del grande lavoro che fa in campo soprattutto sul non possesso palla".

Quest'estate si era parlato di un tuo possibile addio alla Lazio, ma poi cos'è successo?
"Quest'estate sono stato molto vicino alla Sampdoria. E' arrivata la richiesta del club blucerchiato, ma sia mister Reja che il presidente Lotito mi hanno trattenuto dichiarandomi incedibile. Sono molto contento di questo. Ho firmato un contratto con la Lazio fino al 2013 e ringrazio prima di tutti il presidente che mi ha sempre stimato".

Come hai vissuto il periodo difficile in cui sono arrivati anche i fischi dei tifosi?
"Ero convinto che fossero prevenuti e dovevo far ricredere chi me li faceva, a volte anche questo serve per dimostrare il proprio valore. Io mi sono sempre trovato bene, forse è stato difficile solo l'ultimo anno con Delio Rossi che non mi ha considerato".

Quindi vorresti restare alla Lazio a vita?
"Lo spero. Sto molto bene alla Lazio e penso di voler chiudere la carriera qui. Anche quando le cose non andavano per il meglio non mi sono mai demoralizzato. Il presidente Lotito ha sempre creduto nelle mie potenzialità".

Quest'anno, poi, per il momento siete primi in classifica
"Il gruppo si è ricompattato, stiamo lavorando bene e pensiamo al bene della Lazio. Giochiamo tutti uniti e ci sacrifichiamo per i compagni. Nessuno pensa a se stesso. Dobbiamo continuare su questa strada. Abbiamo buone individualità e abbiamo dimostrato di potercela giocare alla pari con tutti. Possiamo arrivare lontano se continuiamo a giocare così".

Cos'è cambiato dalla scorsa stagione?
"In questi casi basta guardarsi negli occhi, si sa dove si è sbagliato e dove migliorare".

Il merito va a Reja?
"Ha una grandissima esperienza, ha capito subito quali fossero i problemi. Ce li ha fatti notare e noi abbiamo capito: ora stiamo facendo benissimo tutti insieme".

Cosa sta succedendo, invece, alle grandi?
"Di solito dopo il Mondiale è sempre un campionato anomalo, ma alla lunga verranno fuori. Le grandi hanno qualcosa in più, noi dobbiamo pensare solo a noi. Non dobbiamo pensare alle grandi che faranno un altro campionato".

I vostri cugini della Roma, però, sono penultimi
"Non mi fa alcun effetto, la Roma essendo una grande squadra presto tornerà a far punti e comunque noi non guardiamo a lei o ad altre squadre, ma solo a noi stessi".

Qual è il vostro obiettivo stagionale?
"Dopo sei partite non si possono fare proclami, dobbiamo solo essere bravi a non mollare mai, a credere nelle nostre potenzialità e a lavorare con serenità".

Ma si può pensare alla Champions?
"Siamo una buona squadra con grandi individualità, che ha dimostrato di potersela giocare con chiunque. Ma finora non abbiamo fatto nulla. Siamo appena all'inizio, i veri valori col tempo verranno fuori e noi cercheremo di farci trovare pronti. Sappiamo che sopra di noi ci sono quattro squadre più forti e tra queste metto anche il Napoli. Noi cercheremo di farci trovare pronti qualora queste facciano un passo falso. Dobbiamo pensare a volare bassi e fare le nostre partite".

Non giocare le coppe aiuta?
"Senza dubbio ci aiuta dal momento che abbiamo possibilità di recuperare. La stanchezza della partita la senti dopo due giorni e non subito, quindi stando così noi possiamo riprenderci fisicamente e preparare anche tatticamente al meglio la partita".

Hernanes in queste prime uscite è parso un grandissimo giocatore, concordi?
"E' veramente molto bravo. È stato in grado di adattarsi subito al nostro calcio, che è diverso da quello brasiliano. E' un ragazzo intelligente, che può migliorare ancora e dare tanto a questa Lazio".

Cosa ne pensi del volo dell'aquila prima delle vostre partite?
"È una bella iniziativa, l'aquila è il simbolo della società e l'intenzione è facilitare il riavvicinamento con una parte del pubblico dopo la frattura che esiste da tempo e l'aria negativa che si respira. Devo dire che a me personalmente fa un po' di effetto, è sempre un animale particolare, che non si conosce. Certamente, ripeto, è un'attrazione ulteriore per i nostri tifosi, veramente suggestivo".

Come vi spiegate questa frattura coi tifosi?
"Noi la viviamo da spettatori, la frattura è tra il presidente e parte della tifoseria. Ci spiace chiaramente per il presidente, ma la viviamo marginalmente".