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Danilo Pagni a TMW: "Contatto con un club: sono pronto al rientro"

Danilo Pagni a TMW: "Contatto con un club: sono pronto al rientro"
giovedì 18 febbraio 2010, 17:422010
di Stefano Sica

"Ho avuto un contatto con un club per una collaborazione. Vediamo se si potrà concretizzare". Fa una certa sensazione vedere Danilo Pagni fuori dal giro. Un direttore sportivo come lui, che ha condotto dalla serie D alla C1 piazze sconosciute al professionismo come Gallipoli e Vittoria, non può non costituire un valore aggiunto per una società che voglia costruirsi il proprio futuro con un progetto serio ed affidabile. Appena trentaquattro anni e già diversi traguardi raggiunti e da sbandierare con orgoglio. "Penso oggi a giocatori come Castillo, Di Gennaro e Clemente: se ne parla tanto, e giustamente, ma sono stato il primo a credere in loro, portandoli a Gallipoli - ci dice -. Sono fiero di questo e non a caso si sono rilanciati con me. Poi, è vero, ho vinto tanti campionati ed anche a Gallipoli ho lasciato lo scorso anno 16 dei 21 giocatori che poi hanno dominato il campionato di Prima divisione. Non è poco. Ma c'è un particolare che mi piace ricordare: mi sono laureato al Corso di Coverciano con 110 su 110. Anche oggi mi avvalgo della collaborazione di quattro persone che mi relazionano costantemente su ciò che si muove su tutti i campi, in tutt'Italia. Ricordo specialmente i successi di Vittoria, in D con Giacomarro ed in C2 con Nevio Orlandi. Ma ci sono anche tante collaborazioni esterne chiusesi con diversi successi sportivi, una su tutte quella di Castellammare con Nicola Pannone (oggi dg del Pianura, ndr). Ho un curriculum credo già abbastanza ricco: sono giovane, ma già con alcune esperienze molto significative. E poi ho lavorato anche con Castrovillari in D e C2, e Matera in D, oltre alle società già menzionate".

La parentesi Sorrento: come si è consumata la rottura?
"C'erano delle divergenze con Simonelli, ma solo di natura gestionale e non sul mercato di riparazione. Tanto è vero che oggi i rapporti con lui sono ottimi, ci sentiamo e ci vediamo spessissimo, c'è affetto autentico. Così come con la società. E' rimasta tanta stima reciproca con la famiglia Gambardella e spero nel meglio per i rossoneri. A Sorrento credo di aver costruito una buona squadra: ha vinto la Coppa Italia ed ha disputato un bel campionato nonostante le difficoltà iniziali. La società si stava ristrutturando ed all'inizio siamo stati anche falcidiati dagli infortuni (Ripa, Biancone, Vanin). Sono contento di quello che ho fatto in costiera. Avevo ricevuto una buona offerta dal Perugia, ma davanti all'invito di Antonino Castellano, l'allora presidente, non ho potuto dire di no".

Poi l'esperienza a Taranto
"Quando sono arrivato a gennaio, la squadra era in zona retrocessione. Alla fine del campionato si è posizionata nona, con l'ingresso nella Coppa Italia Tim. Poi è chiaro che D'Addario, una volta sopraggiunto al posto di Blasi, ha preferito puntare su collaboratori più stretti ed abbiamo scelto di separarci. Col Cesena non c'è stato nulla di concreto, ma qualche buona proposta non è mancata: in primis la Cavese, prima delle dimissioni di Giovanni Lombardi, e poi il Gallipoli, se fosse andata in porto l'operazione Barba-Pagliuso con D'Odorico. Ma la mia "disoccupazione" sarà temporanea, almeno spero".