Chiarenza sulla Juve e i suoi giovani
Vincenzo Chiarenza è stato per tanti anni nel settore giovanile juventino e, raggiunto dai microfoni di Tuttomercatoweb, ha commentato il momento del club bianconero, ma anche la situazione di tanti ragazzi che ha visto passare sotto le sue mani.
Si aspettava una Juventus così dopo queste prime giornate?
"Ci sono state dichiarazioni altalenanti dette da Delneri e riportate dalla stampa. Prima la Juventus non era da Scudetto e poi lo è diventata, bisogna sempre cercare le vie di mezzo anche in queste cose. La Juventus è una società che ambisce a risultati importanti, i tifosi lo sanno e dunque non saranno queste dichiarazioni a esaltarli o meno".
Le piace questa Juventus?
"E' partita con molti nomi nuovi, tutti buoni giocatori, ma manca sempre quell'acquisto importantissimo da Juventus. Anche i tifosi se l'aspettavano, ma lavorando così Delneri riuscirà ad ottenere buoni risultati".
Quanto le dispiace vedere Giovinco al Parma?
"Moltissimo, era l'emblema del settore giovanile assieme a Marchisio ed è un peccato che la Juventus lasci andare così un talento. E' un giocatore che ne nasce uno ogni tanti anni. Nel 4-4-2 di Delneri poteva piazzarsi sull'esterno oppure anche da seconda punta, peccato che sia andato al Parma, se lo godranno i tifosi emiliani".
Al Parma è partito bene, segno che l'ambiente è importante per un giocatore
"Sì, ha fatto dei numeri che se fosse stato al sud sarebbe venuto giù lo stadio. Il pubblico è molto importante per un giocatore dalle sue caratteristiche".
Cosa manca a questa Juventus?
"Un po' di fiducia, autostima e qualcosina in difesa su cui Delneri sta lavorano".
Parlando sempre di giovani usciti dal settore giovanile bianconero, cosa ne pensa di Pasquato?
"E' un altro talento che ha giocato con la mia Primavera. Come caratteristiche assomiglia molto a Del Piero da giovane. Se è stato mandato a fare esperienza al Modena vuol dire che alla Juventus c'erano giocatori che non gli avrebbero consentito di trovare spazio. Non penso che i dirigenti mandino a fare esperienza un altro giocatore così. Questi giovani hanno bisogno di giocare e Pasquato, quest'anno, potrebbe acquisire quella maturità che gli consentirà di rimanere a Torino il prossimo anno. Se invece uno non viene mandato a fare esperienza, ma tenuto in prima squadra, allora sarebbe giusto che avesse una collocazione direttamente alle spalle dei giocatori più importanti".
Vede un rientro a breve per lui?
"E' sulla buona strada. Ha fatto tre gol su punizione ed è un ragazzo di qualità che gioca dietro le punte preferibilmente oppure anche esterno di un centrocampo a quattro. E' un giocatore interessante e tecnicamente bravo. Io penserei dieci volte prima di cedere questo tipo di giocatori".
Lei ha avuto anche Paolucci. Cosa ne pensa del momento che sta vivendo?
"Sta attraversando un periodo un po' difficile. A Siena era fuori rosa e ora è stato reintegrato per un infortunio. E' un giocatore interessante, che può fare la prima o seconda punta. Ha bisogno di giocare in maniera continuativa qualche partita e poi per gli attaccanti il gol è un'ottima medicina. In tanti miei ex giocatori stanno giocando, come Mirante e Palladino, ma purtroppo la fortuna non bacia tutti e alcuni per vari motivi non trovano spazio".